Si è svolto ieri, 2 febbraio 2005, al MIUR un incontro con le organizzazioni sindacali rappresentative dell'Area V e del comparto sullo schema di decreto legislativo ex art. 5 della riforma Moratti (formazione iniziale dei docenti e accesso ai ruoli organici). All'incontro erano presenti la responsabile dell'Ufficio Legislativo, Avv. Salmini, e i direttori generali Capo e Cosentino. Sullo stesso problema vi sarà entro febbraio l’incontro del Forum delle Associazioni professionali dei docenti e dirigenti.
Come associazione DiSAL conferma le valutazioni pesantemente negative espresse nei documenti precedenti. Rispetto al testo sul quale avevamo presentato contributi al Forum delle Associazioni professionali del luglio 2004 si tratta di una pesante marcia indietro su di un possibile e graduale superamento del sistema delle graduatorie per il reclutamento dei docenti e dei dirigenti, con l'introduzione della chiamata diretta degli insegnanti da parte delle istituzioni scolastiche.
Sono invece tornate a galla nel nuovo testo (pubblicato nella pagina Documenti) la logica della centralismo sulla autonomia, gli interessi corporativi del personale rispetto alle esigenze dell'utenza, in buona sostanza una pura conservazione dell'esistente, del tutto lontana da qualsiasi spirito riformatore.
Come associazione torneremo alla carica presso il Forum delle Associazioni, presso i parlamentari e presso lo stesso Ministro per far valere:
- il ruolo delle associazioni e delle scuole autonome nella formazione iniziale;
- l’affidamento di questa a enti universitari autonomi ai quali affidare anche l’alta formazione per la dirigenza scolastica;
- la reintroduzione del ruolo del dirigente nella valutazione dei docente;
- la possibilità di una fase di transizione tra vecchio e nuovo regime, con quote progressive di reclutamento diretto, fino aalla completa abolizione del sistema delle graduatorie;
- la maggiore valorizzazione del tirocinio anche durante il biennio formativo;
- la differenziazione dei percorsi e delle durate tra formazione per il la scuola dell’infanzia, ciclo primario e ciclo secondario.
Per quanto nelle nostre possibilità contrasteremo in ogni modo il testo ministeriale, dannoso in ogni modo per lo sviluppo e la modernizzazione della scuola italiana.