A seguito del Consiglio Nazionale DiSAL svoltosi a Roma il 14, 15 e 16 ottobre 2014, il presidente nazionale
Dirigenti Scuole Autonome e Libere
Associazione professionale dirigenti scuole statali e paritarie - Ente qualificato dal MIUR alla formazione
Agli onorevoli senatori e deputati
del Parlamento italiano
Ai presidenti delle Commissioni parlamentari
Ai Direttori
degli Uffici scolastici regionali
Ai Sindacati
Alle Associazioni professionali della scuola
Agli Organi di stampa
LL.SS.
Oggetto: invio documento Di.S.A.L. sulla dirigenza pubblica
Lo scorso 15 ottobre il Consiglio nazionale della Associazione professionale Di.S.A.L. (Dirigenti scuole autonome e libere), riunitosi a Roma per l’incontro annuale, si è confrontato sul DDL n° 1577 ‘Riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche’, attualmente in discussione nelle sedi parlamentari, varato dal Consiglio dei Ministri in data 13.06.2014, relativamente all’art. 10 ‘Dirigenza pubblica’, in considerazione del dibattito che si è aperto all’interno delle associazioni professionali di dirigenti scolastici e delle rappresentanze sindacali della scuola sulla opportunità o meno di escludere la dirigenza scolastica (come previsto dalla proposta del Governo contenuta nello stesso DDl n° 1577 art. 10) dai ruoli unici della dirigenza pubblica.
Ne sono emerse le considerazioni e le proposte contenute nel Documento: ‘Dirigenza pubblica: unica o per la scuola’ che DiS.A.L. offre come proprio contributo al dibattito ed alle scelte che il Parlamento è chiamato a prendere nelle prossime settimane.
L’allegato Documento viene inviato alle SS.LL. per rappresentare Loro che la dirigenza scolastica costituisca una professionalità fortemente caratterizzata da compiti educativi: un contributo tecnico, culturale, scientifico specifico all’interno della dirigenza pubblica e una curvatura di competenze specifiche decisiva per un qualificato servizio pubblico di istruzione che l’equiparazione tout court alla dirigenza pubblica rischierebbe di annullare.
Si auspica una attenta considerazione della posizione rappresentata da Di.S.A.L., peraltro condivisa da molti colleghi dirigenti.
Auspicando una positiva accoglienza e rimanendo a disposizione per un eventuale incontro si porgono distinti saluti.
Milano, 27 ottobre 2014 Il presidente nazionale
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Allegato: Documento DiSAL ‘Dirigenza pubblica: unica o per la scuola’
Dirigenti Scuole Autonome e Libere
Associazione professionale dirigenti scuole statali e paritarie - Ente qualificato dal MIUR alla formazione
Dirigenza pubblica: unica o per la scuola?
La proposta di Di.S.A.L.
- Il dirigente scolastico non è un impiegato, né tantomeno un burocrate: quella del Dirigente scolastico è una professione, come lo è quella del docente. Le due figure ‘professionali’ appartengono alla stesso processo formativo scolastico. La professione di chi dirige scuole, che attinge tipicamente dall’esperienza dell’insegnare e dell’educare, è una professione funzionale al sostegno della figura docente. E ne è anche uno sviluppo dal punto di vista della carriera. Per questo non è assimilabile alla funzione di ‘gestione’.
- All’interno della discussione se il Dirigente scolastico abbia o meno un ruolo gestionale, assimilabile quindi a quello del dirigente pubblico amministrativo, o un ruolo professionale, quindi espressione di una soggettività con la finalità di essere a servizio di un bene pubblico, Di.S.A.L. ritiene che la figura del Dirigente scolastico svolga principalmente un ruolo professionale. All’interno di questo la ‘gestione’ dei beni e delle risorse deve avere una curvatura tipicamente formativa e, perciò, specifica e diversa dal semplice esercizio amministrativo. E’ una figura paragonabile alla professione medica, tipicamente legata al bene della persona.
- In questa prospettiva va quindi letto ed interpretato il comma 16 dell’art. 21 della 59/97 (Legge Bassanini) che, all’interno della autonomia scolastica e delle figure funzionali alla sua attuazione, attribuisce alla figura del Dirigente scolastico, “nel rispetto delle competenze degli organi collegiali scolastici”, “autonomi compiti di direzione, di coordinamento e valorizzazione delle risorse umane”.
- Quello che ci sta a cuore come Dirigenti scolastici è la difesa di una professionalità direttiva fortemente caratterizzata da compiti educativi: un contributo tecnico, culturale, scientifico specifico all’interno della dirigenza pubblica e una curvatura di competenze specifiche decisiva per un qualificato servizio pubblico di istruzione. La piena realizzazione di tale professionalità direttiva esige, a fianco del Dirigente, l’istituzione di forti figure collaborative quali quella di un Vicedirigente e quella di un Direttore Amministrativo cui affidare l’esecuzione di tutte le specifiche azioni amministrative e finanziarie, meglio valorizzato rispetto alla figura attuale ed alle dipendenze funzionali del Dirigente scolastico.
- In quest’ottica la funzione del Dirigente scolastico si deve differenziare dalla funzione gestionale ed amministrativa che caratterizza la figura del dirigente pubblico tout court. Anche per questo la dirigenza scolastica deve differenziarsi dalla funzione di datore di lavoro che va attribuita a chi ne ha le specifiche ed effettive attribuzioni d’esercizio.
- Chi invece vuole unificare la dirigenza scolastica con quella pubblica tout court lo fa solo per avviare un automatismo di aumento retributivo, che invece va perseguito correttamente sui tavoli contrattuali e in tutte le sedi tecnicamente opportune o deputate a raggiungere questo scopo, anche quelle eventualmente giurisdizionali. L’equiparazione della retribuzione dei Dirigenti scolastici ai livelli stipendiali della dirigenza pubblica potrebbe, comunque, avvenire senza rincorrere l’equiparazione legislativa con l’Area I. Di.S.A.L. è convinta che si possa distinguere la giusta necessità di adeguamenti retributivi per il Dirigente scolastico, senza necessariamente assimilarne la figura alla dirigenza pubblica amministrativa.
- Di.S.A.L. sostiene che all’interno del D.D.L. 1577 varato dal Consiglio dei Ministri in data 13.06.2014 per
- In questa prospettiva i presidi di Di.S.A.L. sono pienamente disponibili alla valutazione del Dirigente scolastico di ciascuna scuola prevista dalla Direttiva MIUR 18.09.2014 n°11 sul Sistema Nazionale di Valutazione, con il relativo riconoscimento retributivo. Tuttavia va ribadito che questa valutazione deve avvenire contestualmnete a quella dei diversi altri soggetti autori del processo formativo (docenti, personale ATA, funzionari).
16 Ottobre 2014 Il Consiglio nazionale
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