Criteri per la valorizzazione dei docenti, una
proposta
da DiSAL - Diesse
- 20 febbraio 2016
Con notevole ritardo, dovuto soprattutto alla mancanza
dei membri esterni di competenza degli USR, i Comitati di valutazione delle
scuole italiane si stanno riunendo in questi giorni per iniziare la difficile
stesura dei criteri per l’assegnazione del bonus annuale. Per contribuire al
lavoro dei Comitati proponiamo qui di seguito un sistema di indicatori e
descrittori che, ci auguriamo, possano facilitarne il compito.
La legge n. 107/2015 ha introdotto nel sistema
retributivo della scuola italiana una prima forma di valutazione delle attività
dei docenti volta a valorizzarne, seppure in modo limitato e non strutturale,
la professionalità attraverso un bonus assegnato annualmente sulla base di
specifici criteri definiti dal Comitato di valutazione istituito in ciascuna
istituzione scolastica.
Il nuovo comma 3 dell’art. 11 del testo Unico della
scuola rivisitato dalla legge 107/2015 elenca tre aree dell’attività
professionale docente all’interno delle quali i Comitato dovrà indicare i
criteri per l’assegnazione del bonus. Le tre aree riguardano:
·
«qualità dell’insegnamento e del contributo al miglioramento
dell’istituzione scolastica, nonché del successo formativo e scolastico degli
studenti». L’insegnamento è l’attività fondamentale e prevalente del docente ed
è quindi quella che deve trovare più attenzione nella definizione degli
indicatori e maggiore peso ai fini della graduatoria di valutazione;
·
«risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al
potenziamento delle competenze degli alunni e dell’innovazione didattica e
metodologica, nonché della collaborazione alla ricerca didattica, alla
documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche». Sono le
attività che alimentano la professione e ne consentono lo sviluppo
professionale, per il miglioramento delle performances degli allievi e del
sistema di educativo in generale; in quanto supporto alla professione rilevano
in modo sostanziale riguardo alla valutazione;
·
«responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e
nella formazione del personale». Riguardano figure già definite
nell’ordinamento e incentivate contrattualmente, che rivestono ruoli
organizzativi e gestionali importanti per il buon andamento della scuola, ma
non determinanti ai fini dell’attività professionale; assumono pertanto peso
minore nella valutazione dell’attività complessiva del docente.
La norma definisce in tal modo un confine non rigoroso
alle singole aree, lasciando ai singoli Comitati la libertà di individuare gli
indicatori per la valutazione in rapporto alle esigenze delle relative scuole e
dei loro allievi. La FAQ n. 16, pubblicata sul sito del ministero alla pagina
del Sistema Nazionale di Valutazione, precisa in proposito che «è il comitato
che individua autonomamente i criteri per la valorizzazione dei docenti, sulla
base di indicatori esplicitati dalla legge stessa». Mentre la successiva FAQ n.
17 sottolinea che, se è «opportuno che non vengano individuate altre aree
diverse da quelle indicate dalla legge, mutuandole, ad esempio, da contesti
istituzionali di altra natura», tuttavia, «in considerazione delle
caratteristiche organizzative e strutturali dell'istituzione scolastica, il
Comitato può eventualmente decidere, con adeguata motivazione, di definire criteri
valutativi non per tutte e tre le aree in cui si esplica la qualità
professionale degli insegnanti». La procedura, almeno per quel che riguarda il
Comitato di valutazione, è quindi chiara. Al Dirigente scolastico compete
invece (legge n. 107/2015, c. 127), «sulla base dei criteri individuati dal
comitato per la valutazione dei docenti» e «di motivata valutazione», l’onere
di assegnare annualmente il bonus ai suoi docenti. «È indubbio – commenta la
FAQ n. 4 – che la maggior o minor definizione dei criteri implicherà la minor o
maggior discrezionalità del Dirigente scolastico, ma queste decisioni sono
lasciate all’autonomia gestionale delle istituzioni scolastiche». Secondo il
MIUR, quindi, sarebbe proprio la completezza dei criteri rispetto alle tre aree
indicate e una buona analiticità dei relativi indicatori/descrittori con
rispettivi pesi, costruiti in modo coerente intorno alle effettive esigenze
della scuola a fare la differenza.
Sulla scorta di queste indicazioni alcuni docenti di
Diesse e alcuni dirigenti di Disal hanno lavorato insieme per offrire spunti
utili alla costruzione del sistema dei criteri di valutazione.
Premessa
La qualità dell’insegnamento, prima e principale
“area” di ricognizione, è quella che presenta anche le maggiori difficoltà per
l’identificazione di indicatori e descrittori consolidati, oggettivamente
rilevabili e valutabili. In altri termini, è su questa voce – che possiamo
condensare nel termine “reputazione docente” – che pesano la maggiore
aleatorietà dei riferimenti (indicatori/descrittori), l’estrema individualità
dei giudizi e la loro composita platea di soggetti implicati; una situazione
complessa e variegata, che richiederebbe una base temporale estesa delle
rilevazioni e una operazione accurata della loro selezione per poter dare
indicazioni valutative affidabili e quindi utili. Proviamo quindi a fare una
breve scheda su questo aspetto “reputazionale” dell’attività professionale del
docente, richiamando in toto le avvertenze sopra elencate.
La Scheda 1 – Qualità dell’insegnamento, reputazione
del docente riporta una serie di indicatori e descrittori. Data la
caratteristica di forte aleatorietà della voce riteniamo che in questo momento
non debba entrare come parte determinante nel sistema dei criteri, ma possa
contribuire comunque alla valutazione complessiva come criterio aggiuntivo
discrezionale.
Una ipotesi di scheda di valutazione
Partendo dalle indicazioni date dalla legge (nuovo
art. 11 del dlgs n. 297/1994, c. 3) e tendo conto della già motivata
graduatoria di prevalenze, si possono suddividere le aree in tre blocchi:
§ Area A (max
punti 45/100):
o qualità
dell’insegnamento - caratteristiche professionali ..... (max punti 15)
o contributo
al miglioramento dell’istituzione scolastica ..... (max punti 15)
o successo formativo e scolastico degli
studenti ..... (max punti 15)
§ Area B (max
punti 35/100):
o
potenziamento delle competenze degli alunni ..... (max punti 15)
o innovazione
didattica e metodologica ..... (max punti 10)
o
documentazione e diffusione delle buone pratiche ..... (max punti 10)
§ Area C (max
punti 20/100):
o
responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico .....
(max punti 10)
o formazione
del personale ..... (max punti 10)
Nella Scheda 2 – Criteri per la valorizzazione dei
docenti sono riportati gli indicatori per ciascuna area, con relativi
descrittori/correttori e pesi assegnati. L’elenco, che tende a coprire il più
possibile l’orizzonte assegnato dalla norma a ciascuna area, ovviamente non è
esaustivo e può essere integrato o ridotto a seconda delle effettive esigenze
della scuola.