Orizzontescuola – 13/6/2018 - Vittorio Lodolo D'Oria
Sulle spalle del dirigente scolastico grava la responsabilità di dover tutelare
la salute del docente nonché l’incolumità dell’utenza.
Un’incombenza medico-legale affidata a chi non è né “medico”, né “legale” ma che ha, a sua disposizione, uno strumento efficace quale l’Accertamento Medico d’Ufficio (AMU) in Collegio Medico di Verifica (CMV). Tocca al dirigente, compito tutt’altro che facile, stabilire se certi atteggiamenti del docente sono verosimilmente da ricondurre a un esaurimento psicofisico oppure rientrano in un ambito disciplinare che richiede un atto sanzionatorio dopo aver esperito ogni possibile intervento chiarificatore.
Vediamo di seguito un caso che si preannuncia difficile da decriptare e riflettiamo sulle incongruenze che presenta per poterle superare qualora si presentassero in futuro. Faremo riferimento alla relazione (ex art.15 DPR 461/01) del dirigente concernente la docente che viene inviata in AMU contro la sua volontà.
La relazione a nostra disposizione è troppo lunga e articolata (primo errore da non commettere da parte del dirigente) mentre non dovrebbe superare una pagina, elencando al contempo per punti i comportamenti ritenuti non adeguati della docente e rimandando agli allegati i dati salienti quali certificati, testimonianze, sanzioni, denunce, lettere etc. La CMV infatti è solita procedere speditamente e apprezza note sintetiche e significative corredate però da documenti che suffragano i fatti descritti nella relazione stessa.
Nella prima delle cinque pagine è riportato un elenco dei comportamenti che il dirigente scolastico considera fuori dalle righe e contesta all’insegnante:
La prof.ssa dell’Istituto Professionale appare in grande disagio nel gestire la relazione con singoli studenti e classi nelle ordinarie situazioni di lezione. La docente:
Tra le altre cose significative, il dirigente segnala che:
La prof.ssa ha serie e ricorrenti difficoltà anche nella relazione con genitori e docenti. Accusa spesso le famiglie di non saper educare i figli e accusa molti colleghi di non rispettarla, di essere deboli verso gli studenti e di lasciarla sola nel compito di educarli e punirli.
Infine il dirigente scolastico conclude affermando che:
Ritengo sufficientemente fondato il mio dubbio che i continui scontri con gli studenti siano causa e conseguenza di un complessivo esaurimento delle energie psico-fisiche della docente, che ne mettano in pericolo la salute, specie per episodi acuti di ipertensione, tachicardia o perdita di controllo dell’aggressività. Ritengo di aver già usato più volte tutte le strategie e gli strumenti a mia disposizione: dialogo e ascolto, consiglio, supporto in classe, incontri formali e ben tre procedimenti disciplinari. Non mi resta che chiedere un AMU per valutare se le condizioni psicofisiche della prof.ssa sono tali da compromettere la sua attuale capacità di gestire la didattica, la disciplina in classe e la relazione costruttiva.
Dell’importanza di scrivere alla CMV una relazione esaustiva e sintetica abbiamo già detto e forse vale la pena affrontare altre questioni importanti.