Sentenze/ La ragazza meritava voti più alti


E il Tar boccia i prof: «La ragazza meritava voti più alti»

LIBERO - 06/07/2018 - Alessandro Gonzato

 

Toh: ora è il TAR, il tribunale amministrativo regionale, a decidere il voto dell'esame di maturità. I giudici di Venezia, dopo aver accolto il ricorso presentato da Giulia Bortolozzo, una ragazza di 19 anni che l'anno scorso si era diplomata all'istituto tecnico commerciale "Foscari" di Mestre con la votazione di 94/100, hanno stabilito che la valutazione dev'essere aumentata. Il tribunale ha analizzato le rimostranze presentate dall'avvocato in riferimento alle due prove scritte (italiano ed economica aziendale) in cui la studentessa si sarebbe aspettata di ottenere il massimo dei voti, obiettivo mancato per un soffio. Il legale ha puntato su due aspetti.

Il primo metteva in rilievo «l'encomiabile rendimento scolastico» della sua assistita, certificato dall'accumulo di 25 crediti formativi nell'ultimo triennio, ossia il massimo previsto. Nonostante ciò, nelle prove di esame non aveva ottenuto il punteggio di 70/100, quindi il massimo, ma si era fermata a 69, risultato insufficiente per usufruire del bonus integrativo di 5 punti.

Il secondo aspetto è che le valutazioni su entrambe le prove scritte «sarebbero affette da contraddittorietà per il contrasto evidente tra l'esito dell'esame e il profilo di eccellenza dell'alunna». I giudici hanno accolto entrambe le doglianze, per cui la votazione assegnata un anno fa dalla commissione esaminatrice è stata annullata e dovrà essere riformulata.

Il tema di italiano, al quale i professori avevano imputato «un'insufficiente correttezza formale», stando a quanto deciso dal tribunale amministrativo «reca taluni segni che nulla spiegano sulle imperfezioni formali ascritte all'elaborato stesso».

In merito alla prova di economia aziendale, considerata poco originale dagli insegnanti, il TAR ha evidenziato che «non si riesce a comprendere in cosa consista il parametro dell'originalità applicato a una prova di spiccato carattere tecnico e matematico. Inoltre non emerge che gli studenti siano stati resi edotti, in sede di traccia del testo d'esame, della necessità di procedere con un approccio interdisciplinare, e, ad avviso del Collegio, si tratta di un'omissione significativa».

I magistrati hanno poi aggiunto che «non si riesce a comprendere se l'esercizio facoltativo sia stato tenuto in considerazione e in che modo».

Insomma: il tribunale amministrativo ha completamente smontato le decisioni degli insegnanti, che ora prima di decidere nuovamente che voto dare alla ragazza dovranno tenere conto di tutti i parametri evidenziati dal tribunale. Di solito i ricorsi si presentano contro le bocciature. Negli ultimi anni sono sempre di più i genitori che si rivolgono all'avvocato per far sì che i figli non perdano l'anno.

Papa e mamma, anche quando sanno di avere torto marcio, le provano tutte. Ma ricorrere al tribunale perché la figlia ha preso 94 anziché 95,96 o 100 francamente ci sembra esagerato. Però, dobbiamo ammettere che hanno avuto ragione. È così che si fa.

 

 
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