Reggenze: da Vicenza il coraggioso gran rifiuto


Il mio ricorso contro il ministero. Denuncio il Miur, sono la preside di 2000 ragazzi = "Duemila ragazzi a km di distanza così non posso fare la preside"

REPUBBLICA   -  18/09/2018

Difficile esserci per i genitori che chiedono ascolto e di ricomporre una relazione difficile con un docente, per gli studenti ai quali dobbiamo assolutamente dare la possibilità di sperimentare una comunità che condivide le scelte e gli orientamenti, per gli insegnanti presi d'assalto dall'aggressività sociale che non risparmia nessuno. Come si fa?

Il mio istituto conta 1350 ragazzi, è un liceo artistico con 5 indirizzi (multimediale, architettura, design, scenografìa, plastico-pittorico) e un tecnico tecnologico con 2 indirizzi, ha 29 laboratori, ha organizzato l'alternanza scuola lavoro per 645 studenti, 68.000 ore. Quando ho saputo di avere la reggenza in un comprensivo a 60 chilometri di distanza, otto plessi di montagna e contrada per un totale di altri 600 studenti, un mare di bellezza e di bisogni, ci ho pensato, ho valutato e inflne ho fatto ricorso.

Ho aperto un contenzioso con una parte del mio mondo. Ma non ho fatto ricorso al giudice del lavoro per principio o per protesta. L'ho fatto per impossibilità. A fare bene il lavoro di cura, di gestione, di governo, che mi viene affidato. E l'ho fatto anche per dignità. La dignità di tutti i presidi che amano il proprio lavoro.

 

Migliaia di posti vacanti, un concorso che li coprirà solo in parte non prima di due anni E così a chi dirige un istituto si continua a chiedere di fare i salti mortali I numeri Ë Ð Ð Ü.-+UU dei dirigenti scolastici in servizio negli istituti italiani: a uno su quattro è stata offerta la reggenza di almeno un'altra scuola. Il 2018-2019 sarà l'anno con più plessi senza preside di ruolo 2 j ' ì Sono i nuovi . - J presidi di ruolo alla fine del concorso. I candidati iscritti al concorso 2018 per dirigenti scolastici sono stati 34.580, ¡I 70 per cento donne. Si sono presentati in 24.082. 1.600 Ý Sono 3.600 «J.lJwvJ gli istituti italiani (su 8.348) che vanno avanti con le reggenze esterne di presidi non titolari. Per la prima reggenza un dirigente guadagna 400-600 euro nette. Il Miur non riconosce altri cumuli ' j II primato - i delle reggenze scolastiche è del dirigente Guido Gastaldo, 51 anni: governa 27 istituti nel Canavese, Piemonte orientale. L'istituto di appartenenza è ad Azeolio, provincia di Torino -tit_org- Denuncio il miur sono la preside di 2000 ragazzi - “Duemila ragazzi a km di distanza così non posso fare la preside”

 

Alla responsabile dell'istituto Boscardin è stato assegnato anche il comprensivo di Altissimo, ma ha presentato ricorso contro il doppio incarico.  Intervista a Maria Pia Veladiano - La preside Veladiano dice no alla reggenza

GIORNALE DI VICENZA    18/09/2018

Contro le reggenze si affilano le armi del ricorso. Maria Pia Veladiano, dirigente dell'istituto Boscardin, nota scrittrice, ha deciso di combattere in tribunale quella che definisce una "piaga" cronica della scuola pubblica. Dopo aver preso atto che l'Ufficio scolastico regionale le aveva assegnato come sede aggiuntiva l'istituto comprensivo di Altissimo, ha fatto sapere di non avere alcuna intenzione di accettare il doppio incarico e si è rivolta ad un legale.

Quest'anno con le reggenze si è creata una situazione limite. Perché si è arrivati a questo punto? Questione di numeri certamente e anche di stile. Nel Veneto nel 2016 le scuole in reggenza erano 168. Quest'anno sono 259, quasi cento in più. In provincia abbiamo 116 scuole. Le scuole in reggenza sono 55. Vuoi dire che tutti i dirigenti tranne 6 hanno una reggenza.

Una situazione del tutto anomala ma prevedibile da anni perché l'Amministrazione sa chi sono i dirigenti, quale età hanno, quando vanno in pensione. Di fronte a un'emergenza di que- «Impossibile seguire con cura entrambe le realtà Siamo costretti a inseguire responsabilità immense trascurando i ragazzi. Se perdessi, mi licenzierei» sto tipo qualsiasi strada è difficile da percorrere, ma forse quella del dialogo, di tenere presente insieme il bene dei ragazzi, soprattutto, e alcune condizioni oggettive che possono facilitare gli incarichi di reggenza sembrerebbe la strada preferibile. Ad esempio assegnare scuole vicine e dello stesso ordine: a dirigenti che hanno sempre avuto i comprensivi, dare un altro comprensivo. Cercare di lasciare lo stesso dirigente in reggenza per un po' di anni. Oppure dare una scuola piccola in reggenza a chi ha un istituto grande. Invece si è seguita una strada diversa. Quali sono le motivazioni per cui ha presentato ricorso? Sono preside al Boscardin, 1.320 studenti. E già un istituto "doppio", un liceo artistico con 5 indirizzi e un tecnico tecnologico sanitario e ambientale. Ci sono 29 laboratori impegnativi. Lo scorso anno abbiamo organizzato più di 68.000 ore di alternanza scuola lavoro. La scuola ha bisogno di tempo, cura, ascolto delle persone e dei ragazzi, ci sono progetti, abbiamo quattro Pon in corso. La reggenza ad Altissimo vuoi dire più di due ore di viaggio, più di tré se parto da casa, ci sono otto plessi, di montagna e contrada, un mondo da coltivare. Con tutta la diligenza e l'energia davvero ritengo impossibile seguire con sufficiente cura entrambe le scuole. La normativa prevede un dirigente per ogni scuola, e prevede che le scuole abbiano fra i 500 e i 900 studenti. Lei si è sempre espressa negativamente sugli incarichi a scavalco. Cosa tolgono alla scuola e cosa comportano per il dirigente in termini di gestione? La giornata è di 24 ore. Se si raddoppiano gli incarichi si fa peggio tutto. Ma poiché molte sono responsabilità immense, raddoppiate e non delegabili e che comportano procedimenti penali, si rischia di dover inseguire quelle trascurando quel che più è importante per i ragazzi. Oggi le scuole hanno adempimenti che riguardano la sicurezza, la privacy, la trasparenza, la rendicontazione del tutto simili a quelli previsti dalle aziende. Bisogna occuparsene necessariamente. Ma la scuola è un mondo, una comunità di persone piene di energie, di richieste, di diritti. Si tratta di lavorare con loro. Questa è la scuola che i ragazzi e i genitori desiderano e che la Costituzione ci affida. Ha cercato un dialogo con la direzione generale? Sì, più volte, ma non sono mai stata ricevuta. Come pensa che andrà a finire? Spero che il ricorso venga accolto. Gli estremi c'erano, altrimenti non l'avrei fatto. E se perde? Ci sono altri gradi di giudizio. E se dovessi perdere anche quelli, mi fa impressione dirlo e francamente a dirlo mi commuovo, ma in effetti mi licenzierei. La scuola è il mio mondo, ma no
n potrei vivere con questa immensa tensione di non riuscire a dedicare ai ragazzi la cura e l'attenzione cui hanno diritto. · II Di fronte all'emergenza, notadatempo, non si è seguita la strada del dialogo

 

 

 

 
Salva Segnala Stampa Esci Home