Serve imparare a memoria poesie ?


Imparare a memoria una poesia può essere utile? Sembrerebbe ...

Imparare a memoria una poesia può essere utile? Sembrerebbe di sì. Quando si è anziani aiuta a tenere agile il cervello, rafforza memoria, attenzione e concentrazione. Quando si è stressati, ripetere i versi ha un effetto rilassante. Gli ansiosi possono superare qualcuna delle loro angosce. I depressi ne riconoscono una voce amica. Ciascuno, poi, ha la sua favorita. Ambra Angiolini è legata a «Mi piaci quando taci» di Pablo Neruda. Massimo Giletti a «Ed è subito sera» di Salvatore Quasimodo. Walter Veltroni a «L’infinito» di Giacomo Leopardi, e come lui anche la stilista Mariella Burani. Antonella Clerici a «Ossi di seppia» di Eugenio Montale.
Ma perché agli uomini e alle donne piace la poesia? Ok La salute prima di tutto se l’è chiesto e ha trovato la risposta addirittura nel ventre materno. Ogni bambino viene cullato per mesi dal tum-tum del cuore materno, un battito costante che non lo lascia mai. Il feto percepisce poi i suoni già al quarto mese di gravidanza. Ogni volta che da adulto ritroverà in una poesia o in una canzone quel ritmo viscerale si sentirà meglio.
«Nasciamo tutti dopo lunghi mesi nel ventre materno, dove siamo stati cullati dal ritmo dei suoni viscerali, dalla cantilena della voce della madre ascoltata per l’unica volta nella vita dall’interno del corpo», spiega sul mensile dedicato alla salute lo psichiatra Denis Gaita, docente di Musicoterapia alla Statale di Milano. E aggiunge: «Abbiamo bisogno di litanie interne, che ci ricordino ritmi musicali ancora più intimi, legati ai grandi ritmi universali».
Per Giorgio Albertazzi la poesia «è musica che arriva all’anima». Il suo suggerimento per imparare i versi è di «leggerli e ripeterli a voce alta per far emergere il suono. Soltanto così si memorizza il ritmo, che è l’essenza della poesia. Più che adottare una tecnica è meglio lasciarsi andare alla musicalità e imparare a dare ai versi la giusta scansione attraverso le pause».
Ma, naturalmente, scegliete poesie che vi piacciano. L’attore su questo è categorico: «Dobbiamo scegliere poesie che sentiamo che ci appartengono, quasi in modo fisico».  (fonte: Corriere della Sera)

 
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