Maturità 2023, prima prova: Quasimodo, gli sputnik e ChatGPT



Il testo di Quasimodo, apparso per la prima volta sul quotidiano “L’Unità” nel 1957, a pochi mesi dall’invasione dell’Ungheria e dall’allontanamento di molti intellettuali dal PCI, celebra la scienza affiancandosi all’esaltazione della sfida sovietica agli Stati Uniti nella corsa spaziale: il poeta sembra qui rinnegare i propri dubbi sul progresso espressi per esempio in “Uomo del mio tempo” del 1946: Sei ancora quello della pietra e della fionda,/ uomo del mio tempo. /… T’ho visto: eri tu, con la tua scienza esatta/ persuasa allo sterminio, senza amore, senza Cristo.”. Quello proposto oggi all’Esame invece mostra una fiducia illimitata nelle capacità e conoscenze umane, con l’intento di celebrare l’intelligenza laica, trascurando che scienza e tecnologia contemporanee, nelle mani di una politica distruttiva, dopo le bombe di Hiroshima e Nagasaki, avevano acceso in quegli anni centinaia di “luminari nucleari”, diffondendo nell’atmosfera radiazioni con cui ancora oggi facciamo i conti. Leopardi, nella Ginestra, utilizzando gli strumenti filosofici laici e materialisti del sensismo, giunge, com’è noto, a una forte critica della fiducia nelle “magnifiche sorti e progressive”. Ed è solo un esempio illustre di come la cultura, sia dal punto di vista storico - letteraria, sia da quello scientifico - tecnologico, negli ultimi due secoli abbia messo in guardia da facili illusioni e abbia espresso dubbi e timori. Eppure ai candidati non viene richiesta nessuna riflessione critica, né contestualizzazione storica. Il Ministero dell’Istruzione in questo caso non entra in “merito”! 

Il Corriere della sera ha fatto svolgere la prova a ChatGPT che ha offerto una redazione povera di analisi critica e di contesto storico e corredata di collegamenti letterari un po' troppo ovvi, che non offrono nessi utili là dove sarebbero evidenti. Il tema “perfetto” richiesto a un liceale che deve controllare il dettaglio, ma non guardare la realtà secondo la totalità dei suoi fattori. 

Polemiche sono invece nate intorno al commento alla lettera inviata da un gruppo di intellettuali nel dicembre 2021 all’allora Ministro dell’Istruzione Bianchi per esortarlo a realizzare le prove scritte all’Esame di Stato. La riflessione critica in questo caso è richiesta su un testo del tutto contemporaneo e rivolto al predecessore dell’attuale Ministro, che per una normale attenzione istituzionale non avrebbe dovuto essere chiamato in causa in una prova rivolta a più di mezzo milione di studenti che lo hanno avuto come responsabile dell’istruzione negli scorsi anni.

Maturità 2023, abbiamo fatto scrivere il tema su Quasimodo a ChatGpt: ecco il risultato

Fonte. Il corriere della sera. Articolo del 21 giugno 2023

Gli studenti di tutto il mondo hanno rapidamente imparato a conoscere le capacità di ChatGpt nell'elaborare testi anche complessi e il dibattito, se sia lecito o meno utilizzare le intelligenze artificiali generative in ambito scolastico, è aperto e lo sarà probabilmente per anni.
I temi dell'esame di maturità 2023 sono tutti lunghi, con richieste complesse suddivise in più frasi: non banali da analizzare da una macchina. Abbiamo dato in pasto a ChatGpt la proposta A1 della Tipologia A (Analisi e interpretazione di un testo letterario italiano). A seguire trovate il risultato, che è stato elaborato in pochi secondi.
Qualche nota metodologica: 

  • abbiamo utilizzato la versione a pagamento (ChatGpt Plus)

  • abbiamo istruito ChatGpt "convincendolo" di essere un'intelligenza artificiale specializzata nell'elaborare testi nello stile di un liceale impegnato nell'esame di maturità

  • abbiamo suddiviso il testo della commissione in tre passaggi: la poesia  "Alla nuova luna" di Quasimodo e la chiosa ad essa; poi le domande di comprensione e analisi; infine, a parte, la richiesta contenuta in "Interpretazione" che chiedeva un ragionamento più articolato sul rapporto tra letteratura (e altre arti) e responsabilità della scienza nella costruzione del futuro.

Il tema svolto da ChatGpt (Plus)

La poesia "Alla luna nuova" di Salvatore Quasimodo presenta un contenuto che riflette l'interesse del poeta per il progresso scientifico e la responsabilità degli scienziati nell'era delle innovazioni tecnologiche. La struttura metrica della poesia può essere descritta come un componimento composto da due strofe, ognuna delle quali rappresenta un tempo del discorso poetico.
Nella prima strofa, il poeta fa riferimento alla creazione del cielo e della terra da parte di Dio, sottolineando che, nel settimo giorno, Dio si riposò dopo aver posizionato i luminari nel cielo. Questo passaggio richiama il racconto biblico della creazione, enfatizzando l'atto divino e l'ordine stabilito. Nella seconda strofa, Quasimodo passa all'azione dell'uomo, che viene descritto come fatto a immagine e somiglianza di Dio, ma senza la possibilità di riposare come fece Dio. L'intelligenza laica dell'uomo viene menzionata come una caratteristica distintiva, senza timori, che si esprime nella capacità di creare e lanciare altri luminari nel cielo.
La ripetizione di parole chiave avviene in entrambe le parti del componimento. Ad esempio, la parola "luminari" viene ripetuta sia nella descrizione dell'atto divino che nella capacità dell'uomo di creare nuovi luminari. Questa ripetizione sottolinea il parallelismo tra le azioni di Dio e quelle dell'uomo, evidenziando il desiderio umano di emulare la grandezza divina e la sua capacità di creazione.
L'azione dell'uomo "creatore" viene caratterizzata da due notazioni che ne affermano la perseveranza e il coraggio. La perseveranza si riflette nel fatto che l'uomo, a differenza di Dio che si riposò dopo la creazione, continua a operare incessantemente con la propria intelligenza laica. Il coraggio si manifesta nell'atto di mettere altri luminari nel cielo, dimostrando la sfida dell'uomo nel superare i limiti e nell'esplorare l'universo. Questo sottolinea la volontà dell'uomo di superare i confini imposti dalla natura stessa.
L'espressione "intelligenza laica", isolata da Quasimodo nel verso 8, stabilisce un rapporto tra la creazione divina e la scienza. L'aggettivo "laica" indica che l'intelligenza umana non è divina o religiosa, ma basata sulla conoscenza scientifica e razionale. Questo suggerisce un rapporto di continuità tra la creazione divina e l'attività scientifica umana, indicando che l'uomo, attraverso la sua intelligenza laica, può partecipare al processo creativo e alla comprensione del mondo.
Alla conclusione del componimento, il poeta utilizza il vocabolo "Amen", che conferisce al testo un andamento quasi liturgico. L'utilizzo di questa parola finale richiama il contesto religioso e mette in evidenza la tensione tra la scienza e la sfera spirituale. L'uso dell'"Amen" può essere interpretato come un modo per sottolineare che l'azione dell'uomo, pur con la sua intelligenza laica, si svolge all'interno di un contesto più ampio e in continua interazione con il divino.
In sintesi, la poesia "Alla luna nuova" di Salvatore Quasimodo esplora il tema del progresso scientifico e della responsabilità umana nell'era delle innovazioni tecnologiche. Attraverso la ripetizione di concetti e l'uso di parole chiave, il poeta mette in luce la relazione tra l'azione dell'uomo e la creazione divina, evidenziando il desiderio umano di emulare il divino e il coraggio nel superare i limiti. L'utilizzo dell'espressione "intelligenza laica" collega la scienza all'atto creativo divino, mentre l'inclusione del termine "Amen" conferisce al testo un tono liturgico che sottolinea la tensione tra scienza e spiritualità.

Il tema svolto da ChatGpt: seconda parte

Nella parte di "Interpretazione", la commissione chiedeva agli studenti: «Facendo riferimento alla produzione poetica di Quasimodo e/o altri autori o forme d’arte a te noti, elabora una tua riflessione sulle modalità con cui la letteratura e/o altre arti affrontano i temi del progresso scientifico-tecnologico e delle responsabilità della scienza nella costruzione del futuro dell’umanità».
Ecco la risposta di ChatGpt (la richiesta era di scrivere "600 parole"):
La letteratura e le altre forme d'arte offrono un ricco spazio di riflessione e esplorazione sui temi del progresso scientifico-tecnologico e delle responsabilità della scienza nella costruzione del futuro dell'umanità. Questi temi complessi e di grande rilevanza sono stati affrontati da numerosi autori, tra cui Salvatore Quasimodo, all'interno della loro produzione poetica e in altre opere artistiche. Attraverso la poesia, il romanzo, il cinema, la pittura e altre forme espressive, gli artisti hanno cercato di sondare le implicazioni etiche, sociali ed esistenziali del progresso scientifico, nonché di porre domande sulla responsabilità dell'uomo e della scienza stessa nel plasmare il destino dell'umanità.
Innanzitutto, è possibile osservare come la letteratura e le altre arti abbiano spesso esplorato i dilemmi etici e morali legati alle scoperte scientifiche e alle innovazioni tecnologiche. Queste opere si interrogano sulle conseguenze delle nuove conoscenze scientifiche, sulla manipolazione della natura, sulla creazione di nuove forme di vita e sulle sfide che queste implicano per l'umanità. Un esempio notevole è il romanzo di Mary Shelley, "Frankenstein", che esamina i pericoli e le responsabilità della scienza nella creazione di un essere artificiale e le conseguenze disastrose che ne derivano. Attraverso il personaggio del mostro, l'autrice mette in luce la fragilità morale dell'uomo di fronte al progresso scientifico e le sue conseguenze nefaste.
Allo stesso modo, la poesia di autori come Quasimodo ha affrontato questi temi in modo profondo e riflessivo. Quasimodo, nella sua poesia "Alla luna nuova", esplora il rapporto tra la creazione divina e l'azione umana nel campo scientifico. L'uso dell'espressione "intelligenza laica" connette la scienza alla dimensione umana, sottolineando la responsabilità dell'uomo nell'utilizzo della conoscenza scientifica. Questa riflessione suggerisce che il progresso scientifico, se non accompagnato da una consapevolezza etica e da una valutazione delle conseguenze, potrebbe portare a una distorsione dell'ordine naturale e ad un'allontanamento dalla spiritualità.
Le arti visive, come la pittura e il cinema, hanno anche dato voce a questo dibattito. Opere come il dipinto "L'urlo" di Edvard Munch o il film "Blade Runner" di Ridley Scott esplorano i risvolti emotivi e psicologici del progresso scientifico e delle sue implicazioni sulla condizione umana. Attraverso immagini e simboli potenti, queste opere rappresentano la solitudine, l'alienazione e la disumanizzazione che possono derivare dalla tecnologia avanzata.
Inoltre, la letteratura e le arti hanno anche cercato di mettere in luce le responsabilità della scienza nella costruzione del futuro dell'umanità. Opere come "1984" di George Orwell o "Brave New World" di Aldous Huxley si concentrano sul controllo totale dello stato e sull'uso manipolativo della scienza per governare e modellare le masse. Questi romanzi distopici pongono domande fondamentali sulla libertà individuale, l'autonomia e l'etica scientifica, evidenziando i rischi di un eccessivo potere scientifico nelle mani di pochi.
In conclusione, la letteratura e le altre forme d'arte sono un potente mezzo attraverso il quale si possono esplorare e analizzare i temi del progresso scientifico-tecnologico e delle responsabilità della scienza nella costruzione del futuro dell'umanità. Attraverso la poesia, il romanzo, la pittura, il cinema e altre espressioni artistiche, gli autori offrono una riflessione profonda e complessa su questi argomenti, ponendo domande etiche, sociali ed esistenziali che invitano a una maggiore consapevolezza e responsabilità nell'utilizzo del progresso scientifico. Le opere artistiche ci sfidano a considerare le conseguenze delle nostre azioni, ad affrontare i dilemmi morali e ad assumere una posizione critica nei confronti delle scoperte scientifiche, affinché possiamo costruire un futuro sostenibile, eticamente responsabile e rispettoso dell'umanità e del mondo in cui viviamo.



 
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