Pnrr, c’è più tempo per assumere gli insegnanti


Fonte: Italia Oggi: Articolo di Elena Bordin del 5.12.2023. Il target delle 70 mila assunzioni di docenti ex Pnrr resta, ma il suo completamento è stato posticipato al giugno 2026.

Il target delle 70 mila assunzioni di docenti ex Pnrr resta, ma il suo completamento è stato posticipato al giugno 2026. La modifica è stata concordata dal governo con la Commissione europea nell'ambito della revisione del Pnrr.

Bruxelles ha chiesto l'introduzione di due target intermedi, il primo a dicembre 2024 e il secondo a settembre 2025, date entro le quali dovranno essere assunti con le nuove regole almeno 20 mila docenti per ogni tranche. I restanti 30 mila andranno a giugno 2026 e la Commissione, dopo il confronto con la struttura del ministro per gli affari europei, Raffaele Fitto, ha concesso che possano essere considerate valide le graduatorie concorsuali, con l'assunzione dei nuovi prof dunque sull'anno scolastico 2026/2027. La revisione viene incontro alle richieste del ministero guidato da Giuseppe Valditara che ha evidenziato anche le difficoltà degli atenei nel formare un così alto numero di candidati in poco tempo e con paletti molto rigidi sulle competenze in uscita.

Per il rispetto della tempistica dei primi due blocchi, farà fede la data del superamento del concorso e non dell'anno di prova, purché il personale assunto abbia conseguito i CFU previsti dalla riforma, ovvero 30 o 60 CFU complessivi a seconda del prerequisito con il quale si partecipa. Nel rispetto dei diritti acquisiti, per tutte le procedure essere in possesso della abilitazione conseguita con le vecchie regole sarà un requisito utile alla partecipazione ai concorsi. Nel computo del numero delle assunzioni, però, questi docenti saranno considerati assunti con le vecchie regole e dunque non eleggibili ai fini del raggiungimento dei target intermedi e finale.

L'informativa sindacale

Nell'informativa sindacale sui concorsi, il ministero dell'istruzione e del merito ha comunicato che un primo concorso sarà bandito in tempi molto stretti, il bando è previsto prima di Natale; vi potranno partecipare i docenti già abilitati, i docenti con i 24 CFU acquisiti entro il 31 ottobre 2022 e chi ha maturato 3 anni di servizio nelle scuole statali negli ultimi 5, dei quali almeno 1 specifico sulla classe di concorso per la quale si intende partecipare.

Per integrare la originaria autorizzazione ad assumere per 30.216 unità è imminente l'adozione del dpcm che autorizzerà ulteriori 14.438 posti, arrivando a un totale di 44.654 posti. Poiché questa è l'unica procedura che potrà terminare entro dicembre 2024, almeno 20 mila vincitori dovranno appartenere a categorie eleggibili, per rispettare il target.

Entro ottobre 2024 sarà poi bandito un secondo concorso, al quale potranno partecipare gli stessi soggetti del precedente e coloro che nel frattempo avranno concluso la prima parte del percorso abilitante (30 CFU). I posti che saranno messi a concorso per questa procedura saranno quelli che residuano dalla procedura precedente, ai quali si aggiungeranno quelli dovuti al turnover.

Al termine delle due procedure almeno 40 mila dei docenti dovranno appartenere alle categorie eleggibili per il target. I vincitori di questi due concorsi, eccetto chi si è abilitato con le vecchie regole, prima di essere immesso in ruolo dovrà superare l'anno di prova e conseguire tutti i CFU previsti dalla riforma, ovvero: 30 CFU per chi ha partecipato per aver maturato tre anni di servizio, 36 CFU per chi lo ha fatto in virtù dei 24 CFU, ulteriori 30 CFU per chi ha partecipato per il possesso dei primi 30 CFU presi nei percorsi universitari avviati quest'anno.

Entro agosto 2025 sarà infine bandito un terzo concorso cui potranno partecipare i docenti abilitati, quelli con tre anni di servizio e coloro che nel frattempo avranno conseguito tutti i 60 CFU previsti dalla riforma.

Questa rimodulazione avrà conseguenze anche sulla tempistica per la conclusione dei percorsi relativi ai primi 30 CFU. Il termine del 28 febbraio 2024, previsto dalle regole attualmente in vigore, sarà posticipato.

Il Ministero dell'università ha chiuso le domande di accreditamento degli Atenei lo scorso 10 novembre e l'Anvur è al lavoro per chiudere entro Natale le procedure al riconoscimento di quelli che potranno avviare i percorsi. Immediatamente dopo il Mur emanerà un decreto con il numero dei corsi attivabili per ciascuna università. Il decreto del Mim relativo ai tutor previsto dalla riforma, indispensabile per avviare i tirocini (vedi Italia Oggi del 17 ottobre), ha ricevuto il parere positivo dal Cspi il 25 ottobre ed è ora in attesa delle osservazioni dell'Economia. La sua adozione è una milestone del Pnrr fissata al 31 dicembre 2023 e dunque il decreto ministeriale uscirà certamente entro quella data: essa rappresenta l'ultimo passaggio burocratico da superare perché la riforma entri pienamente in vigore.

L’articolo di seguito nel suo testo completo.


 
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