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Sentenza: TAR Lazio contro 5 in condotta al dislessico

Proseguiamo con le notizie dal mondo della magistratura (in questo caso amministrativa) che ne confermano sempre più la decadenza giuridica e professionale. Non avendo il testo non possiamo entrare nel merito. Tuttavia per chiarezza occorrono ricordare due elementi strettamente giuridici: la perplessità verso un TAR che accetta di prendere in esame (contrariamente alla proprio legge istitutiva) un atto non definitivo (si tratta, pare, di valutazione del primo trimestre); l’importanza di ricordare a chi legge che una sentenza di un TAR ha valore di procedimento solo per il diretto interessato, ma non ha nessun effetto normativo per la circostanza trattata. (DiSAL)

 

Tar: L’alunno dislessico non può avere 5 in condotta
Tuttoscuola - 18 aprile 2011

Uno studente affetto da dislessia di un liceo scientifico di Grottaferrata si è trovato con un voto insufficiente nel comportamento al termine del primo trimestre.
I genitori del ragazzo hanno deciso di impugnare davanti al Tar Lazio quella valutazione negativa, chiedendone l’annullamento e, in via incidentale, la sospensiva.
In data 14 aprile il magistrato preposto all’esame della richiesta ha disposto con ordinanza n. 1390 la sospensione del cinque in comportamento, in quanto nella valutazione il consiglio di classe “non ha tenuto conto del conclamato disturbo di apprendimento dell’allievo (dislessia)”.
Si tratta di una pronuncia a dir poco sconcertante, perché probabilmente nessuno, fino ad oggi, ha ritenuto che la dislessia possa incidere sull’alunno provocandogli turbe di comportamento tali da portarlo a gravi atteggiamenti negativi.
La stessa legge 170/2010 che recentemente ha regolato per via legislativa i DSA, nel definire la dislessia ne precisa gli effetti sull’alunno che ne è affetto, senza riferirsi anche a disturbi comportamentali. La norma infatti recita, in proposito: “Ai fini della presente legge, si intende per dislessia un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell'imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura”.

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