Tuttoscuola - Draghi, per rilanciare la scuola serve l'autonomia
Anche la Banca d'Italia declina la sua ricetta per il rinnovamento del sistema scolastico.
"Le indagini internazionali che valutano le competenze degli studenti ai vari gradi di istruzione ci hanno aiutato a comprendere la gravità dei problemi del nostro sistema scolastico e la difficoltà che incontra a garantire risultati uniformi tra le diverse aree del Paese". Parola appunto del governatore Mario Draghi, nel corso della cerimonia di consegna del premio per la Matematica e l'Informatica 2009. "E' su queste basi - ha spiegato Draghi - che è venuta maturando la consapevolezza che è necessario procedere a un suo rinnovamento, un rinnovamento che si fondi sull'autonomia e sulla capacità di valutazione". Nel corso del suo intervento il Governatore ha anche puntato l'attenzione sulla formazione e sulla ricerca come basi per una crescita duratura. "Per tornare a crescere - ha aggiunto - bisogna reinvestire in questa direzione".
E Draghi ha concluso mettendo in evidenza come sulle conoscenze e sulle competenze dei cittadini "si fondano l'utilizzo di tecnologie in continua evoluzione, la ricerca dei livelli qualitativi di eccellenza, l'innovazione dei prodotti, fattori decisivi per la possibilità della nostra economia di tornare in un sentiero di crescita duraturo, una volta superata la grave crisi che stiamo attraversando".
Tuttoscuola - Draghi. Competenze matematiche e scientifiche per lo sviluppo del Paese
Il miglioramento delle competenze matematiche e scientifiche è stato al centro dell'intervento del governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, nel corso della premiazione degli studenti a Palazzo Koch.
Il premio annuale "Per lo studio della matematica e dell'informatica nella scuola media superiore" è stata l'occasione per ricordare come le indagini internazionali abbiano messo a nudo i livelli mediocri di preparazione dei nostri studenti in campo scientifico e matematico e la notevole differenza tra le aree geografiche del nostro Paese.
Ma è stata anche l'occasione, attraverso la premiazione sotto forma di venti vacanze studio all'estero, per sottolineare la necessità di una diversa attenzione all'acquisizione di queste competenze per le quali l'Italia è, purtroppo, in buona compagnia, visto che altri Paesi, come, ad esempio, gli Stati Unit, soffrono dello stesso "male".
Il governatore Draghi ha evidenziato la necessità della riforma del sistema di istruzione a cominciare dalla sua valutazione. Proprio per questo ha avuto parole di apprezzamento per la riuscita della prova nazionale per l'esame di licenza, predispota dall'Invalsi, dichiarando che "con l'esame di quest'anno la prova entra definitivamente nell'esame di Stato con pari dignitià rispetto alle altre prove".
da Il Messaggero - 23 giugno 2009
Draghi: «Scuola, serve un rinnovamento che punti su autonomia e valutazione»
ROMA (22 giugno) - La scuola italiana, se vuole migliorarsi deve puntare sull'autonomia e sulla capacità di valutazione. E' questa in sintesi la ricetta del governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, intervenuto oggi alla consegna del premio dello “Studio della matematica e dell'informatica nella scuola media superiore”. Secondo il Governatore «le indagini internazionali che valutano le competenze degli studenti ai vari gradi di istruzione ci hanno aiutato a comprendere la gravità dei problemi del nostro sistema scolastico e la difficoltà che incontra a garantire risultati uniformi tra le diverse aree del Paese».
Autonomia e valutazione. Su queste basi, ha spiegato Draghi, «si è venuta maturando la consapevolezza che è necessario procedere a un suo rinnovamento che si fondi sull'autonomia e sulla capacità di valutazione». La scuola è importante anche per eliminare le diseguaglianze di origine e garantire pari opportunità: «non vi possono essere scorciatoie, in una società moderna quale l'Italia vuole essere, al raggiungimento del successo professionale: applicazione, impegno, rigore, merito sono le chiavi per una crescita individuale e collettiva che non sia effimera», osserva il Governatore.
«Il compito di noi tutti è creare le condizioni affinchè le capacità individuali possano pienamente dispiegarsi, senza condizionamenti di sesso, censo, origine sociale, provenienza etnica. L'obiettivo, ambizioso - precisa il numero uno di Palazzo Koch - è to level the playing field, per usare l'efficace espressione inglese. E la scuola è il luogo privilegiato per uguagliare le condizioni di gioco per tutti».
Formazione e ricerca. «Mai come ai nostri tempi - è uno dei punti focali dell'analisi del governatore - il potenziale di crescita di un paese avanzato è dipeso dalle conoscenze e dalle competenze dei suoi abitanti. Per tornare a crescere bisogna reinvestire in questa direzione. Lo sviluppo economico è divenuto sempre più dipendente dalla ricerca scientifica organizzata e da un sistema efficiente di addestramento tecnico e scientifico».
Draghi mette quindi in evidenza come sulle conoscenze e sulle competenze dei cittadini «si fondano l'utilizzo di tecnologie in continua evoluzione, la ricerca dei livelli qualitativi di eccellenza, l'innovazione dei prodotti, fattori decisivi per la possibilità della nostra economia di tornare in un sentiero di crescita duraturo, una volta superata la grave crisi che stiamo attraversando».
Gelmini: «Da sempre insisto sulla centralità della valutazione». «Ho insistito tante volte sulla necessità di rinnovare la scuola puntando anche su un efficace sistema di valutazione e dunque non posso che accogliere con favore quanto detto a questo proposito da Mario Draghi». Così il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, commenta le dichiarazioni sulla scuola del Governatore della Banca d'Italia. Anche l'accento sull'autonomia trova il consenso del ministro che, tuttavia, precisa: «l'autonomia è importante, purchè però marci di pari passo con la responsabilità, altrimenti c'è il rischio che essa si trasformi in uno strumento non adeguato».
da LASTAMPA.it - 23 giugno 2009
Draghi, la scuola punti su autonomia e capacità di valutazione
"Gravi problemi nel nostro sistema"
ROMA
La scuola italiana va rinnovata e va fatto puntando sull’autonomia e sulla capacità di valutazione. Il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, in occasione della consegna del premio per la matematica e l’informatica 2009 sottolinea la necessità di procedere a modificare il sistema scolastico italiano.
Alcune «indagini internazionali che valutano le competenze degli studenti ai vari gradi di istruzione - afferma il governatore - ci hanno aiutato a comprendere la gravità dei problemi del nostro sistema scolastico e la difficoltà che incontra a garantire risultati uniformi tra le diverse aree del paese. È su queste basi che è venuta maturando la consapevolezza che è necessario procedere a un suo rinnovamento, un rinnovamento che si fondi sull’autonomia e sulla capacità di valutazione».
«È ormai opinione largamente condivisa - prosegue Draghi - che necessitiamo di un più efficace sistema di valutazione. L’anno scorso ha rappresentato un passo fondamentale in questa direzione. Il tradizionale esame di stato a conclusione del primo ciclo, il vecchio esame di “terza media”, è stato integrato da una prova scritta definita in modo da poter essere valutata uniformemente su tutto il territorio nazionale. Per la prima volta in Italia - dice il governatore -il giudizio espresso dai docenti sui propri alunni è stato arricchito con elementi di verifica oggettivi e uniformi».
L’esercizio di valutazione, condotto dall’Invalsi, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, ha coinvolto circa 560 mila alunni di terza media iscritti in 5.923 scuole. Elaborazioni condotte su un campione statisticamente rappresentativo indicano, prosegue il governatore, che in media gli studenti hanno risposto correttamente a poco più di metà dei quesiti di matematica. «Con l’esame di quest’anno, svoltosi la scorsa settimana, la prova nazionale entra definitivamente nell’esame di stato con pari dignità rispetto alle altre prove», afferma il governatore.
«Questi esercizi non hanno lo scopo di stilare sterili classifiche di bravura - afferma Draghi - mirano invece a fornire una guida per gli interventi necessari a elevare la qualità dell’istruzione. Rappresentano uno stimolo per ogni attore, gli studenti e le loro famiglie, gli insegnanti e i loro dirigenti scolastici, le autorità scolastiche, a migliorarsi, adottando gli opportuni interventi correttivi».
«Ho insistito tante volte sulla necessità di rinnovare la scuola puntando anche su un efficace sistema di valutazione e dunque non posso che accogliere con favore quanto detto a questo proposito da Mario Draghi». Così il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, commenta le dichiarazioni sulla scuola del Governatore della Banca d’Italia.
Draghi invoca una nuova valutazione standard
da
Per il Governatore della Banca d'Italia è fondamentale per rilanciare il sistema scuola. L’esempio da seguire è
Sviluppo dell’autonomia e soprattutto un sistema di valutazione finalmente adeguato. Sono i due concetti base che il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, ritiene fondamentali per rilanciare e rinnovare il sistema scolastico italiano sonoramente “bacchettato” nei giorni scorsi dall’Ocse attraverso il rapporto Talis 2009. Quello di Draghi è un vero e proprio invito alle istituzioni preposte a muoversi. Ed in fretta. Soprattutto sul fronte della realizzazione di verifiche della qualità di insegnamento degne di un Paese moderno. "Le indagini internazionali che valutano le competenze degli studenti ai vari gradi di istruzione – ha detto il Governatore il 22 giugno, in occasione della cerimonia di consegna del premio per la Matematica e l'Informatica 2009 - ci hanno aiutato a comprendere la gravità dei problemi del nostro sistema scolastico e la difficoltà che incontra a garantire risultati uniformi tra le diverse aree del Paese".
Quello che Draghi vorrebbe vedere realizzato è un processo di attuazione di prove standardizzate, sul genere di quella Invalsi introdotta alle medie inferiori. "È ormai opinione largamente condivisa – ha detto - che necessitiamo di un più efficace sistema di valutazione. L'anno scorso ha rappresentato un passo fondamentale in questa direzione: il tradizionale esame di stato a conclusione del primo ciclo, il vecchio esame di 'terza media', è stato infatti integrato da una prova scritta definita in modo da poter essere valutata uniformemente su tutto il territorio nazionale. Per la prima volta in Italia – ha sottolineato il Governatore - il giudizio espresso dai docenti sui propri alunni è stato arricchito con elementi di verifica oggettivi e uniformi".
Nel 2008 però il “peso” della prova nazionale non incise sulla valutazione finale dello studente. Al contrario di quest’anno. Quando i circa 560 mila alunni di terza media iscritti in 5.923 scuole sono stati messi di fronte ad un test, considerato dalla maggior parte degli alunni di difficoltà medio-alta, dall’esito che ha fatto media nel giudizio finale da apporre sul diploma.
Draghi, anticipando anche il Miur, ha spiegato che le elaborazioni condotte su un campione statisticamente rappresentativo indicano che in media gli studenti hanno risposto correttamente a poco più di metà dei quesiti di matematica. "Questi esercizi non hanno lo scopo di stilare sterili classifiche di bravura - ha sottolineato il Governatore – ma rappresentano uno stimolo per ogni attore, gli studenti e le loro famiglie, gli insegnanti e i loro dirigenti scolastici, le autorità scolastiche, a migliorarsi, adottando gli opportuni interventi correttivi".