DiSAL sul Rapporto Invalsi per la quarta prova alle medie


 

 

 

Dirigenti Scuole Autonome e Libere

Associazione professionale dirigenti scuole statali e paritarie  - Ente qualificato dal MIUR alla formazione

   

Comunicato

Milano, 11 agosto 2009

 

 

Grazie INVALSI: nelle scuole c’è lavoro per il prossimo anno

 

Con efficienza rara negli apparati ministeriali l’INVALSI ci offre con tempestività un primo esempio nazionale di analisi e utilizzo della valutazione degli apprendimenti al termine di un ciclo di studi, quello che una volta segnava la fine dell’obbligo.

Ora la palla torna alle riflessione nelle scuole:  sui livelli raggiunti dai loro studenti; sulla comparazione con altre scuole; su come migliorare il loro lavoro (se lo desiderano). Anche se occorre ricordare che la scuola è il “luogo del tempo”: i veri risultati si vedono solo nel lungo tempo (ciclo di studi successivo, inserimento lavorativo).

L’INVALSI porta a casa giustamente generali apprezzamenti, ad eccezione della solita “Repubblica” geneticamente portata alla polemica. Apprezzamenti:

·      per lo strumento tecnico affinato rispetto allo scorso anno;

·      per l’adeguatezza dei quesiti rispetto alla scuola reale, pur mantenendo livelli di sfida interessanti come nelle prove di italiano;

·      per la tempestività e utilizzabilità degli esiti restituiti alla nazione ed alle scuole.

Le prime analisi spingono comunque, innanzitutto le scuole, a serie riflessioni:

·      la carenza di cultura della valutazione in molte scuole, vera causa delle cosiddette “copiature” che INVALSI ha verificato;

·      il divario nazionale nord-sud, anche se meno drammatico degli esiti delle prove PISA;

·      l’effetto secondario prodotto dalle prove nazionali nello spingere i docenti ad affrontare o riprendere conoscenze importanti ed a saper guardare anche alle capacità o competenze da sviluppare negli alunni;

·      la necessità di ripensare nelle scuole la valutazione, gli obiettivi di insegnamento, il rapporto tra semplice possesso di conoscenze e le capacità messe in movimento nella mente dal loro utilizzo reale.

Visti gli ottimi risultati di informazione ed analisi, di collaborazione delle scuole e di materiali da usare per la riflessione collegiale d’inizio d’anno, c’è da sperare che in quegli uffici si trovino  tempi, modi e finanze per riproporre l’esperimento nell’esame di stato della secondaria superiore.

 

 

La direzione nazionale

 

 

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