Dirigenti Scuole Autonome e Libere
Associazione professionale dirigenti scuole statali e paritarie - Ente qualificato dal MIUR alla formazione
Milano, 16 dicembre 2009
Comunicato: Consiglio di Stato e Riordino II Ciclo
Nel lungo ed estenuante percorso per l’approvazione dei Regolamenti per il Riordino del II Ciclo la richiesta di chiarimenti da parte del Consiglio di Stato esige dal Ministero risposte di non poco conto, urgenti ed indispensabili per non inceppare il percorso stesso.
Diverse le richieste: la necessità che lo schema di Regolamento resti all’interno della delega accordata dalla legge 133/2008 e non sottoponga scelte a carattere didattico alla concertazione con il MEF vincolata ai risparmi di spesa; la limitazione all’indispensabile degli aspetti del Riordino dettati con semplici Decreti successivi; il rafforzamento dell’autonomia degli istituti coordinando le nuove quote di piani di studio rimesse alle scuole con l’attuale Regolamento dell’autonomia; una più chiara collocazione dei nuovi organi (Dipartimenti didattici, Comitati tecnico-scientifci, Comitati nazionali) all’interno di un provvedimento specifico.
“I dirigenti scolastici di DiSAL – ha sostenuto all’incontro di oggi al Ministero il presidente dell’Associazione
Secondo l’Associazione si tratta almeno di confermare con chiarezza:
** l’avvio graduale del Riordino limitato alle prime classe e rafforzato da una formazione apposita che valorizzi innanzitutto i capi di istituto;
** un testo dei Regolamenti organico che risolva le obiezioni per avere poi un cammino di riforma con minori ostacoli;
** la valorizzazione dell’autonomia scolastica, negli aspetti gestionali-organizzativi e della definizione dell’offerta formativa;
** le risorse necessarie a non mortificare in sede di organico le scelte autonome delle scuole, nell’ambito definito dai Regolamenti;
** il rinvio ad una norma organica sul governo delle scuole per i nuovi organismi previsti;
** una forte attenzione, nelle scelte di piani di studio dei Professionali e dei Tecnici, ad aspetti che rischiano di incrementare la dispersione scolastica quali il biennio unico, il completo rinvio delle discipline di indirizzo ai trienni e il forte aumento di discipline teoriche nei bienni, per agevolare invece il netto superamento della separazione tra cultura e lavoro.
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