ScuolaEuropa/La destra investe nell’istruzione, in Svezia


 

Svezia: Consistenti finanziamenti per l’istruzione nella legge finaziaria

A cura di Norberto Bottani

La Svezia non risparmia sull’istruzione

In Svezia la legge finanziaria per il 2011 prevede stanziamenti consistenti per l’istruzione e la ricerca scientifica sull’educazione (un capitolo praticamente inesistente in Italia) e nessun taglio. 
Ancora una volta, la Svezia va controcorrente.

A differenza di quanto succede in Italia, Francia, Inghilterra, per citare solo alcuni dei maggiori Paesi europei, dove si annunciano tagli considerevoli negli investimenti per le politiche scolastiche, la Svezia non decurta le spese per la scuola 

Priorità all’apprendistato

L’investimento più importante è previsto per l’apprendistato che fino a poco tempo fa non esisteva  in Svezia,   come del resto non esiste in Italia, e che è stato previsto dalla nuova legge sulla formazione professionale votata alcuni mesi fa dal Parlamento.
Già nella finanziaria 2009 fu privilegiata l’istruzione professionale insieme alla scuola dell’infanzia.

L’importo previsto per creare 30.000 posti d’apprendistato per minori in età di frequentare l’insegnamento secondario di secondo grado e per 5900 posti nell’educazione degli adulti è di circa 150 milioni di euro.

Altra priorità: la formazione degli insegnanti e la valorizzazione della leadership educativa

La politica scolastica svedese non sbaglia il tiro. Un totale pressoché analogo d’investimenti è previsto per la formazione permanente degli insegnanti e per il potenziamento della leadership educativa.

La priorità è riservata a corsi per i docenti non abilitati, nonché alla preparazione di docenti specializzati nell’insegnamento dello svedese agli immigrati. L’inserimento dei figli degli immigrati nella società svedese non si improvvisa come pure l’apprendimento accelerato dello svedese,  che è condizione “sine qua non” per l’inserimento sociale.
Occorre una preparazione apposita.
Non basta la buona volontà degli insegnanti.

La valutazione in primo piano

Per decenni il sistema scolastico svedese è stato molto cauto in materia di valutazione esterna. Stranamente fu in Svezia che alcune grandi indagini internazionali comparate sul profitto scolastico sono  state concepite ed tra gli specialisti mondiali della valutazione su vasta scala si annoverano molti svedesi. Ma un conto è partecipare alle indagini internazionali, un altro è impostare e pilotare valutazioni nazionali.

75 milioni di euro saranno destinati alla valutazione nazionale del profitto scolastico degli alunni e allo sviluppo di nuovi test nazionali che potranno essere applicati, a differenza di quanto è avvenuto finora, anche ai primi anni della scuola primaria.

Se si riporta lo sguardo all’Italia, si constata amaramente che l’INVALSI non dispone ancora di una propria autonomia finanziaria.

Lotta contro la dispersione, la segregazione sociale e il bullismo

Una somma equivalente sarà destinata al potenziamento dell’attività di supporto agli allievi deboli in particolare nelle discipline di base lettura- scrittura e aritmetica, e a corsi estivi.4 Milioni di euro saranno destinati alla lotta contro le discriminazioni sociali nell’istruzione, alle iniziative miranti a prevenire la violenza nelle scuole nonché ai programmi di sviluppo dell’educazione alla cittadinanza.

La priorità della formazione scientifica e tecnologica

100 milioni di euro sono previsti per i programmi di potenziamento dell’insegnamento della matematica, delle scienze della tecnologia che contemplano tra l’altro un aumento delle ore di matematica nella scuola dell’obbligo,  e un’esperienza pilota su scala nazionale di estensione di un quarto anno di tecnologia nel settore secondario di secondo grado.

Stanziamenti per promuovere lo spirito imprenditoriale e la creatività degli studenti

Una specialità veramente svedese ed una novità in assoluto nel settore delle politiche scolastiche europee sono le azioni previste per sostenere lo spirito imprenditoriale e la creatività degli studenti, per incitarli a inventare, produrre, creare impresa.

A questo scopo nella legge finanziaria è stata inclusa la somma di 6 milioni di euro circa. 

Incentivi alle migliori scuole in zone a rischio

Una somma analoga è stata prevista per migliorare le scuole delle zone meno privilegiate.

L’importo di 6  milioni di euro verrà distribuito tra le scuole che sviluppano modalità di funzionamento migliori e che conseguono migliori risultati nelle conoscenze di base, ovverosia tra le scuole che riescono a cambiare il proprio destino nonostante lo svantaggio iniziale (turnaraound, negli Stati Uniti).

Promozione della salute e dei servizi di welfare

L’attenzione riservata alla salute degli allievi e ai servizi di welfare resta una costante nella politica scolastica svedese anche con una maggioranza politica conservatrice o di destra. Un importo di 60 milioni di euro circa è riservato a questo scopo.

Politica universitaria e della ricerca pedagogica

La politica universitaria e un’altra priorità della politica dell’istruzione del nuovo governo conservatore svedese che è  contraddistinta da una bella continuità con la politica precedente.

Il governo prevede la creazione di 10.000 nuovi posti nelle università senza per questo diminuire gli standard di qualità dell’insegnamento universitario e prevede circa 30 milioni di euro per generalizzare la formazione di base nelle scienze umane in tutte le facoltà, negli anni propedeutici del “bachelor” (in Italia si direbbe nei primi anni dei corsi di laurea di primo livello).

Infine, il governo propone di stanziare 55 milioni di euro circa per la promozione della ricerca scientifica nel settore dell’istruzione, uno sforzo che i governi italiani fin qui non hanno mani fatto, nonostante la necessità innegabile di sviluppare questo settore  della ricerca scientifica con investimenti appositi e mirati.

In Svezia invece la ricerca pedagogica è sempre stata particolarmente curata, è di qualità, e il governo di centro destra non smentisce questa tradizione.

 
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