ABCD - Genova 17, 18, 19 novembre 2010
Anche quest’anno DISAL è stata presente all’ABCD, il Salone dell’educazione e dell’orientamento che si terrà a Genova dal 17 al 19 novembre, attraverso un seminario rivolto a dirigenti scolastici, docenti vicari e docenti funzioni strumentali, sul tema:
"Organizzare la scuola delle competenze dentro il riordino dei cicli" tenuto dal prof. Ezio Delfino, Dirigente Scolastico e presidente regionale DISAL Piemonte il giorno Venerdì 19.11.2010, ore 15.30/18.00 nella Sala Q - Padiglione B - ammezzato.
In allegato il programma completo, le immagini ed il testo della relazione.
Segue un breve resoconto.
‘Imparare è un’esperienza, tutto il resto sono informazioni’
Con questa affermazione di Einstein, Ezio DELFINO – dirigente scolastico di scuola secondaria II grado presso l’ITCS “E.Guala” di Brà (CN)- ha dato inizio alla Fiera di Genova il 19 novembre nell’ambito di ABCD - Salone italiano dell’educazione e orientamento - ad un incontro di presidi ed insegnanti sulle sfide che attendono la scuola dopo l’avvio del riordino dei cicli scolastici, voluto dal Ministro Gelmini.
Al Convegno, promosso dall’Associazione di dirigenti scolastici DiSAL (Dirigenti Scuole Autonome e Libere) e da Diesse (Didattica ed innovazione scolastica) che raccoglie docenti e operatori scolastici, era presente una qualificata rappresentanza di responsabili istituzionali (dalla Direzione Scolastica Regionale alla Regione Liguria) e del mondo associativo come l’associazione dei genitori AGESC e l’APEF - associazione professionale europea di formazione.
C’è una parola chiave della Riforma che viene dall’Europa su cui scommettono le scuole e i programmi che tentano nuove strade: è la parola competenza. Numerosi documenti normativi dal 1995 ad oggi nell’Unione Europea ed in Italia sottolineano che la scuola ha questo compito: far crescere degli studenti - quindi delle persone - competenti, che siano in grado di utilizzare ciò che hanno imparato e gli strumenti che hanno acquisito nel confronto con i giornali, con internet, nel lavoro, nella società, nella vita.
La nuova scuola delle competenze non rinuncia al vecchio sapere: Delfino è partito dall’origine latina del termine: cum-petere= chiedere con.- chiedere per: è una parola che indica un’attesa, una direzione, un senso, delle ragioni. E’ una scuola di movimento quella delle competenze: non può essere un sistema ingessato. E’ tutta la scuola che si deve muovere perché la voglia di conoscere dello studente si muova. Per questo occorre organizzare la scuola delle competenze come diceva il titolo del convegno.
Quali le condizioni per realizzarla? Per poter parlare di scuola non bisogna pensare al ‘sistema’ scolastico, ma alla propria scuola; una ‘comunità di pratica’ – come l’ha chiamata efficacemente Eddo Rigotti, studioso di linguistica dell’Università di Lugano.
L’innovazione deve passare dentro la scuola attraverso i Dipartimenti, le Commissioni, i Gruppi di lavoro. Protagonista del cambiamento della scuola è la cooperazione professionale degli insegnanti: significa saper effettuare scelte di contenuti culturali e di organizzazione didattica. Come ha detto Luisa Ribolzi, citando a sua volta studi diversi, le sole riforme che sono riuscite sono quelle che chi insegna ha voluto realizzare.
Alessandro Clavarino, dirigente del Settore del Sistema Scolastico Educativo della Regione Liguria, nel ricordare come già dal 2003 nei percorsi triennali di formazione regionale si sia sperimentato il modello delle competenze, ha rilevato quanto sia necessario riproporre oggi e tanto più in una rassegna sull’orientamento, il tema competenze su tutto il sistema scolastico quale elemento qualificante della relazione tra i due sistemi statale e regionale, in forza di un ragionamento di tipo educativo che attraversi tutta la filiera dell’offerta formativa, dalle sezioni primavera alle aule universitarie.
Aureliano De Raggi, responsabile per l’Ufficio Scolastico Regionale MIUR dell’accompagnamento delle scuole alla Riforma, ha ricordato che sono due le novità più importanti da introdurre nella scuola delle competenze: una metodologia di insegnamento e apprendimento di tipo laboratoriale, e il rafforzamento e la riqualificazione degli stage con lo sviluppo di progetti in alternanza scuola lavoro.
La competenza. non è un obiettivo da raggiungere, uguale per tutti, un contenuto da travasare da insegnante ad alunno; essa avviene attraverso una relazione significativa tra la persona dello studente ed un aspetto del suo mondo. Le competenze sono qualcosa di personale, più esattamente sono modi di essere della persona. Proprio per questo si devono creare occasioni in cui l’alunno possa ‘testimoniare’, raccontare, far ammirare da altri più o meno esperti la competenza acquisita ( mostre, open day, esposizioni, celebrazioni, stages..).
E si è concluso con un’insospettabile citazione di Santo Versace – stilista e imprenditore – che afferma: “Per imparare dalla realtà occorre un metodo, una scuola, che aiuti chi vuole imparare dalla propria azione, da quella degli altri, a riscoprire il significato di parole vecchie che occorre guardare in modo nuovo: lo scopo dell’impresa, il lavoro, il sapere, l’innovazione,
Giacomo Buonopane, responsabile regionale DISAL
Le immagini |
Programma, invito e presentazione |
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