Avvenire - 8dicembre 2010
Intervista / l’esperto
«Una chiara inversione di tendenza risultato dei profondi cambiamenti»
Parla Piero Cipollone, presidente dell’Invalsi: impossibile recuperare in tre anni una situazione deficitaria, buoni i segnali
Soddisfazione, ma anche cautela. È il commento del professor Piero Cipollone è il direttore dell’Invalsi, l’Istituto di valutazione del sistema educativo.
Miglioriamo i risultati, ma restiamo ancora sotto la media generale. Professore, come valuta questa situazione?
Penso sia un segnale molto positivo. Non si può recuperare in soli tre anni una situazione gravemente deficitaria. Ma c’è una chiara inversione di tendenza. Penso che siano i primi risultati di cambiamenti profondi nella nostra scuola. Ne avevamo visto i primi segnali già nel 2006, con l’indagine Iea-Pirls. Anche le nostre indagine nazionali, quelle relative alla seconda e quinta classe della scuola primaria, I e III della secondaria di secondo grado danno segnali in questa direzione, come l’Invalsi ha documentato con i rapporti pubblicati l’estate scorsa.
Guardando i risultati per aree geografiche, si può notare che il Sud e le Isole, pur restando sotto la media italiana e distanti dai risultati registrati nel Nord, segnalano qualche miglioramento rispetto alle precedenti rilevazioni. Possiamo parlare di un’inversione di tendenza?
Credo di sì. Come dicevo prima, vi sono diverse indicazioni che vanno tutte nella stessa direzione. Del resto, il nostro Paese, attraverso i fondi Pon, sta investendo molte risorse nelle scuole delle regioni 'dell’Obiettivo convergenza'. Forse questi sono i primi frutti dell’intenso lavoro che si sta facendo.
Segno anche che al Sud la prova Ocse- Pisa viene presa in maggior considerazione rispetto al passato?
C’è anche questo. Devo dire che in passato le prove Ocse-Pisa erano calate sulla nostra scuola come un corpo estraneo. Non era mai stata fatta una campagna di informazione e sensibilizzazione sull’importanza di queste prove, sulla loro ricaduta per la didattica. Da un po’ di anni, c’è invece uno sforzo continuo finalizzato a colmare il vuoto di informazione. Lo hanno fatto l’Invalsi, l’Ansas, il ministero e le Regioni. Le scuole e gli insegnanti sono stati molto ricettivi, smentendo il luogo comune di una scuola arretrata e tradizionalista. È importante continuare con questo sforzo corale.
In questi anni si parla molto dell’introduzione della valutazione del sistema scolastico. Come dobbiamo leggere in quest’ottica i risultati della prova Ocse-Pisa?
Le prove Pisa sono uno dei tanti strumenti che il nostro Paese sta mettendo in campo per diffondere la cultura della misurazione dei risultati scolastici nel nostro Paese. Ad essa si affiancano le altre rilevazioni internazionali degli apprendimenti, (Pirls, Timss, Iccs) e le rilevazioni nazionali.
Da un decennio l’Invalsi sta lavorando per diffondere la cultura della valutazione nel sistema d’istruzione. A che punto siamo?
L’Invalsi sta lavorando all’attuazione della direttiva triennale emanata dal ministro nell’estate del 2008. Essa prevedeva, oltre alla partecipazione dell’Italia alle rilevazioni internazionali, anche l’avvio in un triennio di un sistema nazionale di rilevazione che comportava la misurazione degli apprendimenti nelle classi II e V della scuola primaria, nelle classi I e III della scuola secondaria di primo grado, nelle classi II e V della scuola secondaria di secondo grado, e la rilevazione presso ogni scuola delle caratteristiche che influenzano gli apprendimenti dei ragazzi. Gran parte del percorso è stato fatto: a oggi l’Invalsi ha misurato gli apprendimenti di tutti i ragazzi delle classi II e V della primaria, della I e della III classe della secondaria di primo grado. Ha predisposto un modello di rilevazione delle caratteristiche delle scuole rilevanti per migliorare gli apprendimenti. Nell’anno scolastico 2010-2011 potremmo completare il ciclo rilevando anche gli apprendimenti dei ragazzi della scuola secondaria di secondo grado, almeno nella classe II, ma tutto dipende dalle risorse che avremo a disposizione.
Enrico Lenzi