Scuola: stipendi bassi e spesa in diminuzione
Non si ferma la cura dimagrante della spesa per il sistema scolastico: lo si deduce dalla lettura di un recentissimo documento della Ragioneria generale dello Stato che riporta, ministero per ministero, le uscite di bilancio previste per i prossimi tre anni.
Per il 2011 la spesa per il sistema di istruzione sarà di 40milioni e 265milioni di euro, nel 2012 scenderà a 39miliardi e 125milioni di euro mentre nel 2013 arriverà a 38miliardi e 800milioni euro.
Per inciso va rilevato che la spesa per l’Università dovrebbe rimanere ferma sui 7miliardi per tutti e tre gli anni.
I movimenti di base avranno di che protestare quando sapranno che, al contrario, le spese per la difesa sono destinate ad aumentare: saranno infatti di 19,164 miliardi nel 2011, di 19,220 nel 2012 e di 20,058 nel 2013 (il consistente incremento previsto per il terzo anno è legato proprio a maggiori spese per le forniture di cacciabombardieri, decisione molto contestata dal movimento anti-Gelmini).
La spesa per l’istruzione diminuisce non solo in termini assoluti, ma anche in percentuale rispetto alla spesa totale dello Stato: nel 2011 si attesterà sul 46%, mentre nel 2012 scenderà al 45,25% e nel 2013 al 44,6 %.
Il documento della Ragioneria mette in evidenza anche un altro dato: gli stipendi del settore Istruzione e Università sono i più bassi del pubblico impiego.
Nel 2009 la media pro-capite ha sfiorato i 39mila euro annui, mentre nel Ministero dei Beni culturali si è arrivati a 39.500 euro. Stipendi più elevati si registrano nella Difesa (43mila euro) e nel Ministero degli Interni (43.900). Ma le cifre più alte le spuntano i dipendenti della Giustizia con quasi 53.600 euro.
La lettura del documento offre molti altri elementi di riflessione.
Per esempio la tabella che riporta i costi straordinari mette in evidenza in particolare le spese legate al contenzioso (per esempio gli esborsi dovuti per ricorsi dei cittadini o per risarcimento di danni a terzi).
Ebbene, si scopre così che il Ministero dell’Istruzione è in sostanza il più virtuoso di tutti, dal momento che nel 2009 sono stati spesi poco più di 11milioni di euro, una inezia nei confronti dei 53milioni pagati dalla Giustizia, dei 77 dei Trasporti e dei 48 della Difesa, soprattutto se si tiene conto delle dimensioni dei Ministeri e del numero di dipendenti impiegati.
Del tutto negativo, invece, un altro record del Ministero guidato dalla Gelmini: nel 2009 le spese in conto capitale non hanno raggiunto i 10milioni di euro, mentre per
12/12/2010
15 dicembre 2010 - da Il Sole 24 ORE
Nel 2011, spese per il personale della scuola in calo di 3,4 miliardi
di Claudio Tucci
È inversione di tendenza. Le spese per il personale della scuola continuano a calare anche nel 2011 e soprattutto lo fanno in modo sempre più pronunciato. La riduzione prevista per il prossimo anno è dell'8,03%, pari a 87.365 posti di lavoro in meno e un risparmio per l'Erario di 3,4 miliardi. I dati sono contenuti nel Budget 2011 dello Stato pubblicato ieri da via XX Settembre.
Complessivamente nel 2011 il ministero dell'Istruzione, tre dipartimenti, 18 uffici scolastici regionali e 990.680 unità di personale, costerà poco più di 40,4 miliardi, contro i 43,8 del 2010 (-7,7%, pari a una riduzione di 3,4 miliardi). Previsioni in calo anche per il 2012 (39,3 miliardi, -2,82%) e 2013 (quasi 39 miliardi, -3,59%), a testimonianza che la cura da cavallo imposta alla scuola nel 2008 sta dando in pieno i suoi frutti. Per il solo personale, nel 2011 si spenderano 39,5 miliardi, rispetto ai 42,9 del 2010. Parte di questi risparmi saranno utilizzati per "sbloccare" gli scatti d'anzianità di docenti e Ata. Una partita che interessa nel triennio circa 250mila persone.
Sfogliando le pagine dell'annuale rilevazione dei costi delle amministrazioni centrali, curata dalla Ragioneria generale dello Stato, spicca come, nonostante i tagli, le spese per il personale continuino a rappresentare la quasi totalità dei costi di viale Trastevere. Pari, cioè al 97,68% delle spese complessive. Ma nonostante questo, le buste paghe di insegnanti e Ata restano le più basse di tutto il pubblico impiego. In media, nel 2011, valgono 39.640 euro l'anno. Al di sotto pure della media di tutti i colleghi delle amministrazioni centrali: 42.511 euro. Distanti anni luce dagli stipendi del comparto Sanità , 55.645 euro, del ministero dell'Ambiente, 55.193 euro, del ministero delle Politiche agricole. Ma sotto anche alle buste paga annuali medie degli impiegati del Viminale, 44.337 euro, dell'Economia, 50.135 euro, del Lavoro, 43.253, della Giustizia, 54.141, degli Esteri, 49.252.
Crescono invece i costi di gestione del ministero dell'Istruzione. Per il 2011 ammontano a 925 milioni (2,29% delle spese totali), in crescita dell'8,96% (pari a 76 milioni) rispetto al 2010, frutto, spiegano dalla Ragioneria, «di una compensazione tra l'aumento del 9,71% dei costi per la voce Acquisto di servizi e utilizzo di beni di terzi e la diminuzione del 14,29% dei Beni di consumo».
Calando questi dati alle singole voci di costo di viale Trastevere, emerge che, nel 2011, la voce Istruzione secondaria di secondo grado spenderà 13,7 miliardi, contro i 14,9 del 2010. La voce Istruzione primaria, 12,9 miliardi, contro i 14,3 del