Dibattito/Apprendistato: quale futuro ?


Meglio disoccupati al bar o apprendisti baristi?

Tuttoscuola - 14 febbraio 2011

Il singolare dilemma nasce dalla critica mossa da Francesca Puglisi, responsabile scuola della segreteria del Pd, alle “parole a vanvera sulla dispersione scolastica” pronunciate dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi in occasione della presentazione dei 16 progetti vincitori del bando della Fondazione per il Sud e di Enel Cuore contro la dispersione scolastica, svoltasi a Roma lo scorso 10 febbraio.

In quella occasione Sacconi aveva condannato il “disastro educativo” di un sistema scolastico “che perde molti giovani precocemente e altri li trascina per lunghissimi percorsi senza che alla fine abbiano acquisito competenze apprezzate dal mondo del lavoro”, e aveva difeso la recente riforma dei contratti di apprendistato che consente ai quindicenni di conseguire una qualifica triennale attraverso un’esperienza lavorativa “l’unica che può recuperare un giovane che è uscito dalle aule scolastiche”.

Una soluzione che secondo Puglisi “porterà i ragazzi che trascorrono le loro giornate nei bar invece di andare a scuola, dietro i banconi degli stessi bar a fare caffè come apprendisti”. Per la responsabile scuola del Pd insomma “non si combatte la dispersione mandando i ragazzini a lavorare”. Però, forse per la foga polemica, ci sembra che sbagli l’esempio: perché mai un quindicenne che trascorre le sue giornate al bar invece di andare a scuola dovrebbe essere migliore del suo coetaneo apprendista barista che lo serve dietro il bancone?

 

Puglisi (Pd): La dispersione non si combatte con l'apprendistato a 15 anni

Tuttoscuola - 14 febbraio 2011

All'indomani delle dichiarazioni del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, sulla dispersione scolastica e il “disastro educativo” compiutosi negli anni '70, giunge la replica della responsabile Scuola Pd della Segreteria nazionale, Francesca Puglisi, che accusa il ministro di parlare “a vanvera sulla dispersione scolastica per coprire il vuoto pneumatico di un governo che non governa”.

Puglisi ascrive ai meriti degli anni Settanta l'invenzione del “tempo pieno, che il Governo sta distruggendo, ma che produce per i nostri studenti che lo frequentano, i più alti livelli di apprendimento in Europa”.

La responsabile scuola del Pd rimprovera poi a Sacconi di avere di fatto riportato “l'obbligo scolastico del nostro Paese a 15 anni, come in Grecia, Cipro e Portogallo e che porterà i ragazzi che trascorrono le loro giornate nei bar invece di andare a scuola, dietro i banconi degli stessi bar a fare caffè come apprendisti”.

Lodi della Puglisi invece per i progetti premiati dalla Fondazione Sud e da Enel Cuore, che dimostrano come servano “investimenti nelle scuole autonome per innovarne la didattica, porte aperte delle scuole tutto il giorno, una stretta collaborazione tra scuola, territorio e famiglie. Solo così potremo raggiungere l'obiettivo indicato al nostro Paese dalla Commissione europea di dimezzare il tasso di dispersione scolastica entro il 2020. La nuova scuola come dimostrano i progetti premiati, esiste già, nonostante tutto. Dobbiamo diffondere le buone pratiche didattiche per permettere a tutti i ragazzi, da Aosta a Palermo, di avere gli stessi diritti educativi”.

 
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