Torino: DiSAL all'incontro dei presidi con il Vescovo


Incontro dei Dirigenti scolastici a Torino con l’arcivescovo mons. Nosiglia

Si è svolto nella mattinata del 15 aprile 2011, nel salone congressi della Curia, l'incontro voluto dal Vescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, con oltre 150 dirigenti di scuole statali e paritarie dell'arcidiocesi del capoluogo piemontese.  Erano presenti il direttore generale regionale ed il  direttore dell'UST di Torino

Dopo l’introduzione del responsabile ufficio scuola della diocesi sono seguiti interventi delle associazioni professionali  e dei dirigenti che hanno delineato le attuali difficoltà della scuola, stretta tra emergenze economiche ed educative.

A nome del gruppo regionale di DiSAL Bruno Stuardi, dirigente del primo ciclo e membro del Consiglio nazionale dell’associazione, è intervenuto con le parole che sotto riportiamo.

Nelle sue conclusioni il Vescovo ha inteso riprendere gli orientamenti  educativi della CEI per i il prossimo decennio.

L’adulto - ha proseguito Sua eccellenza Cesare Nosiglia – se è lui stesso continuamente generato in un incontro, può essere il testimone credibile, e porre, nell’ambito della relazione educativa, i segni che aiutano veramente nel cammino di crescita. Molto importante è anche la considerazione degli ambiti educativi: visto che centrale è la integralità della persona, l’opera educativa si gioca nella vita affettiva, così come nei momenti del lavoro e della festa e pure in tutti gli ambiti della vita associata come  la famiglia, la scuola, il gruppo degli amici, l’oratorio o o la parrocchia. Ovunque è decisiva l’apertura all’intera problematica della vita, pur nelle proposte specifiche di ogni ambiente.    Non sono mancate varie considerazioni sul “clima” culturale di oggi. “La modernità – ha detto mons Nosiglia - è crisi della soggettività e lo vediamo nei giovani: l’io è fragile, le esperienze sono parcellizzate, la dimensione prevalente è quella economica/edonistica”. Ma la sfida educativa, ha concluso il Vescovo, può essere vinta nella misura in cui si incontra la persona,  nell’insieme delle relazioni fondamentali dell’esistenza. In questo la dimensione comunitaria, la collaborazione tra gli educatori e tra le istituzioni grandi e piccole del territorio sono fondamentali; ed in questo comntesto il ruolo dei dirigenti scolastici è importantissimo, come primi testimoni e collaboratori di un clima  educativo.

Al di là degli importanti contenuti emersi,  il valore dell'incontro del 15 aprile è stato quello di  aver posto un gesto coraggioso, superando d'un balzo il clima di chiusura e ristrettezza ideologica così forte a Torino. I dirigenti scolastici che hanno partecipato all’iniziativa hanno vissuto un’occasione di condivisione di problemi e di azioni fra scuola statale e paritaria, fatto questo sottolineato in molti interventi  e foriero di  interessanti possibilità di sviluppo. Proprio in tale direzione il Vescovo di Torino, al termine dell’incontro, ha annunciato l’intento, per il prossimo mese di ottobre, di promuovere  una settimana della scuola alla quale saranno invitati alunni, famiglie, docenti e dirigenti di tutte le scuole torinesi per un rilancio forte della centralità educativa.

 

 

Intervento di Bruno Stuardi a nome di DiSAL

Eccellenza Reverendissima, sono Bruno Stuardi, dirigente di scuola media e rappresento in questa sede la Associazione professionale DiSAL, attiva in tutta Italia con l’intento di realizzare al meglio la propria professione e di sviluppare una idea di scuola a servizio del bene comune.

Le esprimo innanzitutto, a nome personale e della Associazione che rappresento, riconoscenza a Lei per aver voluto convocare, all’inizio del Suo mandato pastorale, proprio noi presidi, chiamati ogni giorno ad una presenza significativa e costruttiva tra giovani ed adulti con il compito di favorire lo sviluppo di ambiti veri di educazione e di cultura. 

Il grande problema di ogni società umana è l’educazione dei giovani, perché è attraverso essi che se ne costruisce il futuro. In che cosa consista e come si svolga la loro educazione diventa, dunque, il tema fondamentale di una preoccupazione comunitaria.

La questione educativa è cruciale e strategica oggi. I giovani pongono domande fondamentali sul senso della propria presenza nel mondo e chiedono un confronto con adulti che siano testimoni, con comunità vive ed accoglienti, con il patrimonio spirituale e culturale che la tradizione del nostro popolo ci ha consegnato.

E’ importante, oggi, che coloro che hanno a cuore il futuro della società colgano che l’educazione si colloca al centro dell’intreccio che collega le politiche di istruzione e formazione e quelle sociali (i nuovi sistemi di welfare), quelle istituzionali (l’autonomia ed il decentramento), quelle economiche (competitività) e del lavoro (produttività) e abbraccia l’intero arco della vita.

DiSAL è un’Associazione Professionale di dirigenti scolastici e responsabili di direzione delle scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado nata a Milano nel marzo 2001, costituita dall’incontro di amici e colleghi provenienti da esperienze associative e sindacali diverse ed è oggi diffusa in tutte le regioni italiane e ha il suo cuore nei gruppi regionali dei soci.

A noi interessa sostenere proprio un’immagine di dirigente scolastico radicato nella funzione culturale ed educativa della scuola, specie di fronte al rischio di ridurre spesso il lavoro direttivo ai puri adempimenti burocratici o a una managerialità tecnocratica. Primo compito del dirigente scolastico è ,infatti, quello di collaborare a creare nella scuola le condizioni che che permettano l’attuarsi di esperienze culturali ed educative da parte di docenti, genitori e giovani, in un contesto di comunità scolastiche autonome e libere.

L’emergenza del momento chiede che il preside si muova secondo poche,ma decisive convinzioni: l’importanza della funzione direttiva per la qualità della scuola; la pari dignità della professione a prescindere dal gestore dell’istituzione scolastica, sia essa statale che non statale; il primato dell’autonomia scolastica, in un contesto di sussidiarietà istituzionale, come chiave di volta per la soluzione dei gravi problemi della scuola italiana;  la libertà come principio fondante la relazione educativa tra famiglie, giovani e scuole; l’opposizione a ridurre la professione direttiva ad una mera gestione organizzativa, amministrativa, progettuale, finanziaria o di rappresentanza, nella convinzione che tutti questi importanti aspetti sono puro servizio all’azione educativa e culturale.

La progettazione di nuovi modelli organizzativi e didattici non può che avvenire ‘dal basso’: è importante, quindi, avviare confronti tra esempi di buone pratiche nella governance delle scuole anche promuovendo incontri e convegni: è importante che gli esempi di ‘buona scuola’ si diffondano e si mettano a disposizione di tanti: ogni vera riforma deve partire dalle buone pratiche, dalle esperienze, dai tentativi in atto.

Desidero, pertanto, rinnovarLe la gratitudine per questo gesto di attenzione e di richiamo così autorevolmente espresso dalle Sue parole e dalla Sua presenza confermandoLe la disponibilità personale e della nostra Associazione Disal a partecipare ale occasioni di dialogo e di presenza a cui Ella eventualmente vorrà richiamarci.

Anna Harendt ha scritto : “L’educazione è il punto in cui si vede quanto amiamo il mondo da assumercene la responsabilità”. Oggi questa responsabilità ha trovato nella Sua Persona conforto e stimolo nuovo. Grazie.

 

 

 
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