Graduatorie ad esaurimento e avvio nuovo anno: l’inizio della fine ?


La fine delle graduatorie ad esaurimento

Tuttoscuola - 20 giugno 2011

Il maxiemendamento sul decreto per lo sviluppo, che si sta definendo in queste ore alla Camera in vista del voto di fiducia, contiene, quasi certamente, la disposizione che, ancora una volta, apre in via del tutto eccezionale (si fa per dire) le porte delle graduatorie ad esaurimento a laureati e laureandi, a specializzati e specializzandi.

Era già successo nel 2008 (peccato di origine!), quando erano stati recuperati laureandi e specializzandi iscritti nell’anno accademico 2007-08, cioè dopo la legge finanziaria 2007 che, nell’istituire le graduatorie ad esaurimento, aveva previsto un perentorio e forse utopico “chi è fuori è fuori, chi è dentro è dentro”. L’art. 5bis della legge 169/2008 aveva violato quel principio disponendo, una tantum, l’iscrizione alle graduatorie permanenti di quel gruppetto di laureandi.

Invocando proprio quel precedente, a beneficiare ora di questa nuova apertura straordinaria per l’ingresso nella cittadella blindata delle graduatorie ad esaurimento, dove in base alla legge istitutiva del 2006 erano previste soltanto porte di uscita senza possibilità di nuovi ingressi, saranno in particolare circa 20 mila iscritti dal 2008 in poi ai corsi di laurea in scienze della formazione primaria (futuri docenti di scuola dell’infanzia e di scuola primaria).

Si tratta di migliaia di giovani che andranno a ingrossare le fila, già molto robuste (attualmente comprendono complessivamente circa 210 mila docenti), degli iscritti nelle graduatorie “ad esaurimento”, destinati a diventare i precari del futuro.

In questo modo, anziché esaurirsi, le graduatorie aumentano e continueranno ad aumentare, perché, rotto il principio di inviolabilità di questa cittadella non più blindata, non si vede come tra due o tre anni altri laureandi e specializzandi nelle stesse condizioni di questi ammessi nel 2011 non abbiano il diritto di avere un uguale trattamento. Diventerà, quindi, una rivendicazione infinita che porterà a nuovi ingressi straordinari nelle graduatorie - non più ad esaurimento - che ritorneranno ad essere, di fatto, permanenti, senza fine, con pochi docenti in uscita e tanti in entrata.

 

L'illusione a costo zero

Tuttoscuola - 20 giugno 2011

Tra pochi giorni la Camera, approvando il maxiemendamento sul decreto legge per lo sviluppo, riconoscerà il diritto ad alcune decine di migliaia di laureati e laureandi, di specializzati e specializzandi di iscriversi nelle graduatorie ad esaurimento.

A quanto sembra, l’emendamento ha avuto un sostegno trasversale dei deputati e il lasciapassare del Governo: un via libera che non costa nulla, perché non incide sulle spese del bilancio statale.

Si tratta di una di quelle operazioni di ricerca del consenso a costo zero che è di casa, purtroppo, nelle nostre aule parlamentari.

Poco importa se questi (al momento solo i laureati e specializzati, in seguito dopo il pieno conseguimento del titolo gli altri) dovranno mettersi in coda ad altre decine e decine di migliaia di iscritti nelle graduatorie, illusi dalla speranza che l’iscrizione apra presto le porte per un posto di lavoro nella scuola.

Già migliaia degli attuali iscritti dovranno attendere moltissimi anni prima che, grazie ai pensionamenti degli attuali insegnanti, si liberino posti per loro nella scuola statale. Per alcune graduatorie l’attesa potrebbe essere anche di 20 o di 30 anni.

L’iscrizione alle graduatorie ad esaurimento (graduatorie che in questo modo non si esauriscono mai), anziché un pegno per la speranza diventa il prezzo per l’illusione.

Avremmo preferito che l’impegno dei nostri parlamentari, anziché essere attento (per un consenso a costo zero) a queste rivendicazioni per l’illusione del posto facile, fosse stato rivolto ad avviare con urgenza e serietà una sessione di procedure concorsuali ordinarie di reclutamento aperte a tutti.

Riempire a dismisura le graduatorie ad esaurimento toglie prospettive per l’ingresso nel mondo della scuola ai giovani laureandi e anche agli altri giovani che stanno per scegliere il loro futuro formativo. Il lavoro di insegnante diventa un off limits per i giovani, mentre gli ingressi nelle graduatorie alimentano il disvalore del posto sicuro per decreto.

 

Il Dl sullo sviluppo compromette il regolare avvio dell'anno scolastico

Tuttoscuola - 20 giugno 2011

Caduto l’emendamento del bonus dei 40 punti per premiare i docenti residenti e disincentivare i trasferimenti da altre province e scongiurato, quindi, il pericolo di rimettere mano alle nuove graduatorie ad esaurimento che si stanno assestando proprio in questi giorni con il conseguente rischio di ritardare le nomine per il prossimo anno scolastico, un altro pericolo incombe però sulla definitività di quelle graduatorie.

L’emendamento che prevede l’iscrizione di nuovi docenti nelle graduatorie ad esaurimento comporterà la riapertura delle graduatorie.

Considerata la previsione di definitiva conversione in legge del decreto 70/2011 sullo sviluppo da parte del Senato verso i primi giorni del mese di luglio e la pressoché sua immediata entrata in vigore, si dovrebbero attendere tempi non brevi per la procedura di inserimento dei nuovi iscritti.

Potrebbe esserci, quindi, il rischio concreto di allungare i tempi di approvazione definitiva delle nuove graduatorie ad esaurimento con effetti di ritardo delle nomine (in ruolo e di supplenza annua).

Sembra che il ministero dell’istruzione, paventando questo rischio, stia correndo ai ripari, ipotizzando l’inserimento dei nuovi iscritti direttamente nelle graduatorie provvisorie senza prevedere, non senza dubbi di legittimità, per questi ultimi, correzioni o assestamenti neanche per gli errori materiali.

In questo modo le graduatorie diventerebbero definitive entro la prima decade di agosto, consentendo subito dopo (o quasi) le nomine in ruolo (che il decreto legge 70/2011 ha prorogato al 31 agosto). Le altre nomine di supplenza annuale o fine al termine delle attività non potranno che avvenire da settembre in poi, con buona pace per l’avvio regolare dell’anno scolastico.

 

Le graduatorie di istituto pronte ad anno scolastico inoltrato?

Tuttoscuola - 20 giugno 2011

Normalmente, in contemporanea con l’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento utilizzabili per le immissioni in ruolo e per le nomine annuali, vi è anche l’aggiornamento delle graduatorie di istituto per le supplenze brevi.

Il decreto legge 70/2011 sullo sviluppo ha previsto che il tempo di validità delle une e delle altre diventi triennale. Le graduatorie ad esaurimento sono in fase di definizione, dopo la chiusura dei termini per l’aggiornamento dei punteggi e per i possibili trasferimenti da provincia a provincia, ma dovranno essere riassestate per effetto dei nuovi inserimenti previsti da emendamenti al decreto.

Se tutto andrà bene, le graduatorie ad esaurimento, a causa di questo incrocio con il decreto legge e con i relativi emendamenti, potranno essere pronte definitivamente entro la prima decade di agosto.

A seguire potranno essere definite anche le graduatorie di istituto diventate triennali.

Tuttavia, anche se il relativo decreto ministeriale venisse emanato ora, occorrerà attendere il varo delle graduatorie ad esaurimento definitive per l’intreccio stretto che queste hanno con le graduatorie di istituto.

Infatti, le graduatorie di istituto sono costituite da tre fasce di supplenti: la prima fascia è riservata agli iscritti in graduatorie ad esaurimento, la seconda fascia è aperta a chi, non inserito nelle graduatorie ad esaurimento, è comunque in possesso di abilitazione, mentre la terza fascia, l’ultima, comprende i docenti non abilitati.

La stretta dipendenza tra le graduatorie ad esaurimento e quelle di istituto determinerà sicuramente un notevole ritardo nella definizione di queste ultime graduatorie con ripercussioni sulla regolarità dell’anno scolastico. In attesa di poter disporre delle graduatorie di istituto così “terremotate”, per le supplenze brevi di istituto si procederà alla nomina di supplenti secondo le vecchie graduatorie fino alla nomina dell’avente titolo che potrebbe arrivare anche dopo diversi mesi, con compromissione certa della continuità didattica e comprensibile protesta delle famiglie degli alunni.

Tutto questo non poteva essere deciso prima, evitando questa ennesima sofferenza per la scuola, con ricadute negative sul livello di qualità del servizio?

 
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