Manovra e scuola: estremo appello DiSAL sul voto in Parlamento


Dopo alcuni tentativi infruttuosi, il presidente di DiSAL ha inviato oggi un estremo appello a modificare alcune norme dell'art. 19 del DL 98/11 contenente  gli interventi della Manovra finanziaria sulla scuola.

Come si sa, gli eventi finanziari internazionali e la situazione che ne deriva in Italia purtroppo concorrono ad espellere tentativi di emendamenti presentati in queste settimane e la scuola rischia di pagare conseguenze che andavano evitate.  

 

   Dirigenti Scuole Autonome e Libere

 Associazione professionale dirigenti scuole statali e paritarie  - Ente qualificato dal MIUR alla formazione

 

Appello urgente per la scuola italiana

 

Al Sen. G. Quagliariello

Al Sen.  A. Bonfrisco

All'on. Ministro all'Istruzione

All'on. F. Cicchitto

All'on. V. Aprea

 

Gent. Senatori, Deputati, On. Ministro,

                                                         scrivo a nome dell'Associazione professionale di dirigenti scolastici DiSAL per chiedere, nel pieno e drammatico dibattito sulla situazione economica italiana, in quest'ultimo scorcio di decisioni sull'art. 19 (scuola) della DDL per la cosiddetta "manovra finanziaria", un'ulteriore valutazione sulla gravi conseguenze che deriverebbero, per il buon funzionamento della scuola italiana e per la possibilità di una sua qualitativa ripresa, dall'approvazione delle misure previste.

Come associazione ci riferiamo in particolare, senza nulla togliere all'esigenza di una seria e attenta valutazione di riduzione di sprechi, razionalizzazione di risorse, alle tre scelte di:

- generalizzare la forma dell'Istituto Comprensivo introdotta dal Ministro Berlinguer nel primo ciclo;

- aumentare al minimo di 1000 alunni di questi per l'autonomia giuridica che la Bassanini aveva fissato in 800;

- eliminare praticamente l'esonero del vicario del dirigente scolastico.

Queste tre misure, previste in maniera schematica e generalizzata  (senza margine a valutazioni territoriali pur con seri controlli e penalizzazioni nel caso di mancato rispetto)  porteranno a gravi conseguenze, proseguiranno il processo di declino della qualità dell'Offerta formativa delle scuole statali italiane, faranno il buon gioco di chi nella scuola è sempre "contro", mortificando invece l'operato di chi collabora all'innovazione, specie dei dirigenti scolastici, che verranno sempre più relegati a burocrati, lontani dai processi formativi.

In previsione del passaggio in aula Vi preghiamo, in nome di un vero interesse al grande bene della scuola, di:

- togliere la prima e la seconda misura (eventualmente vincolando le regioni a un piano di rispetto delle dimensioni previste dalla Bassanini entro il dicembre 2011, mancando il quale potrebbero venire decurtati progressivamente gli organici della percentuale che con il ridimensionamento dovevano essere recuperati);

- nell'impossibilità, rinviare almeno la prima e seconda misura al 2012/2013;

- eliminare la misura sul vicario anche in considerazione che lo Stato è gravemente latitante in materia di concorso pubblico per la dirigenza scolastica al punto che dal settembre 2011 oltre 5800 istituzioni scolastiche autonome su 10.100 avranno un dirigente scolastico a mezzo tempo. 

Vi chiediamo, facendo appello a tutta la passione che sicuramente Voi avete al futuro della scuola come bene primario per i giovani, a loro volta bene primario della nazione, di fare il possibile per evitare questa mortificazione delle risorse umane e organizzative della scuola, per poter mettere mano ad una vero e moderno piano di rilancio.

Con la convinzione in questo di essere portatori della voce di tutti i colleghi dirigenti delle scuole statali che amano e operano per il bene della scuola !

Distinti saluti.

 

Il presidente 

Roberto Pellegatta 

 

 
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