Assegnazione
ai plessi: interviene anche UilScuola
Tecnica della scuola - -9 settembre
2011 - di R.P
Il sindacato di Massimo Di Menna scrive
al Ministero e chiede che venga emanata una direttiva che fornisca
criteri omogenei. Evidentemente anche per la UilScuola, come per
l'Anp, la nota che il Miur ha già diramato, non è vincolante.
Sulla vicenda dell’assegnazione del
personale ai plessi interviene anche la Uil Scuola che rende pubblica
una lunga nota trasmessa al Ministero dell’Istruzione.
Secondo
la UilScuola è pur vero che il recentissimo decreto 141 “afferma
l’immediata applicabilità delle norme del decreto legislativo n.
150/2009 ai contratti decentrati che si stipulano dopo l’emanazione
del citato decreto”, ma, sempre a parere del sindacato di
Massimo Di Menna, “il chiarimento legislativo, lascia
impregiudicati alcuni problemi che si sono registrati già nello
scorso anno scolastico a causa di una lettura parziale e strumentale
della norma da parte di alcuni Dirigenti scolastici e taluni revisori
dei conti”.
Sull’intera questione UilScuola
sembra non avere dubbi: “La contrattazione, nella formulazione
attuale dell’art. 6 del CCNL, è coerente con il decreto 150/09, in
quanto non interviene nelle misure inerenti la gestione delle risorse
umane e finanziarie, né sulla direzione e l’organizzazione degli
uffici”
Secondo il sindacato, l’art. 6 del
CCNL, anche nelle parti controverse, "si occupa
sostanzialmente dei criteri per la mobilità interna, dei criteri di
utilizzazione del personale, dei criteri per definire
l’organizzazione dell’orario di lavoro, dei criteri per la
ripartizione delle risorse contrattuali e la definizione dei compensi
del salario accessorio e non invade le competenze del collegio
docenti, né quelle del consiglio di istituto, né tantomeno quelle
del dirigente scolastico”.
Su un punto la Uil-Scuola
sembra concordare con la posizione dell’Anp; il sindacato di Di
Menna, infatti, chiede che l’Amministrazione centrale provveda ad
emanare una direttiva ministeriale che fornisca indicazioni omogenne
a tutte le scuole: ma, se la Uil-Scuola chiede una direttiva. è
perché si rende conto che una semplice nota ministeriale (e non una
circolare, come invece si è letto in alcuni siti sindacali) non può
essere in alcun modo prescrittiva per nessuno; dello stesso parere è
appunto l’Anp che aveva subito scritto che la nota è “tamquam
non esset” e cioè come se neppure esistesse.
La Uil sottolinea poi che il
consistente contenzioso che si è sviluppato negli ultimi mesi ha
determinato anche costi che hanno gravato sul già magro bilancio del
Ministero.
“Su questo aspetto - conclude UilScuola-
occorre che il MIUR definisca un sistema di verifica e controllo
sulle decisioni di quei dirigenti scolastici che determinano
contenziosi costosi, non sempre motivati”.
Va peraltro osservato che molte
sentenze (la maggior parte, a dire la verità) è stata favorevole
all’Amministrazione, mentre le decisioni a favore dei sindacati
assunte dai Giudici del Lavoro sono relativamente poche.
Ma ormai evidente che la chiusura
definitiva di questa vicenda è ancora piuttosto lontana.