Sito ufficiale Norberto Bottani - 28 marzo 2012
Un decreto governativo pubblicato il 17 febbraio 2012 nella Gazzetta Ufficiale francese e di applicazione immediata istituisce l’alternanza scuola-lavoro alla fine della scuola media, più esattamente negli ultimi due anni della scuola media (si ricorda che in Italia la scuola media è di tre anni e non di quattro e dura perciò un anno di meno che non in Francia). E’ la fine di un mito !
L’alternanza prevista dovrebbe permettere a certi studenti di effettuare un’esplorazione approfondita dei mestieri, di svolgere attività manuali, di ricevere una formazione professionale in centri appositi di formazione per apprendisti oppure in sezioni di scuola media per apprendisti. Gli studenti restano studenti di scuola media ma fruiscono di orari e programmi scolastici appositi.
Questo decreto realizza quanto non si vuole proprio realizzare in Italia. Suscita però anche indignate reazioni nel sito sindacale "Le Café pédagogique" nel quale si denuncia questa decisione come un atto di sabotaggio dello zoccolo comune.....che tra l’altro è ben lungi dall’essere attuato. Quando si parla di settarismo non ci sono limiti alla cecità !
Gli argomenti fatti valere per contestare la decisione del governo francese si appoggiano su una pubblicazione recente dell’OCSE [1], frutto di un progetto dell’OCSE al quale la francia ha pure partecipato (ma non l’Italia) nel quale non si parla affatto di questa soluzione ma nella quale si denuncia la proporzione elevata della dispersione scolastica in diversi sistemi scolastici, l’alto tasso delle bocciature che sono del tutto inutili come lo provano svariate indagini scientifiche checché ne pensino gli insegnanti , si critica la selezione precoce (questo è un chiodo fisso dell’OCSE contro i sistemi scolastici tedeschi dove la selezione avviene a 11 anni o in certi sistemi elvetici dove la selezione è già a 9 anni) ed infine dove si difende il beneficio di una scolarità prolungata a sedici anni. L’OCSE non ha una soluzione miracolosa da proporre. L’unica pista comoda da seguire indicata da anni dall’OCSE è quella del prolungamento della scolarità ossia quella dell’espansione del sistema scolastico, una soluzione che conviene assai bene a tutti i lobby che vivono della scuola.
I dati pubblicati dall’OCSE comprovano però il contrario ossia che l’impianto scolastico attuale è inadeguato per garantire a tutti i giovani una formazione di base solida. Non ce la fa. Allora ci si può chiedere perché intestardirsi a chiederne l’estensione. Forse ci sono altre vie da prendere in considerazione senza venire meno al rispetto del criterio dell’equità e della giustizia di fronte all’istruzione.