Apprendistato: accordo su sistema nazionale certificazione competenze


Apprendistato: via libera al sistema nazionale di certificazione delle competenze

Tuttoscuola – 24 aprile 2012

La Conferenza Stato-Regioni la scorsa settimana ha approvato l'Accordo tra il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, le Regioni e Province autonome concernente la “definizione di un sistema nazionale di certificazione delle competenze comunque acquisite in apprendistato”.

L’Accordo si configura come elemento terminale di un lungo e complesso processo di lavoro istruttorio tecnico-politico, avviato nel luglio 2010 da Regioni e Province autonome per l’individuazione e condivisione di elementi significativi di un sistema nazionale di certificazione da sottoporre. Gli esiti dell’attività di approfondimento delle Regioni hanno costituito la base del successivo confronto interistituzionale con il Ministero del Lavoro e il Ministero dell'Istruzione.

L'Accordo concernente il sistema nazionale di certificazione delle competenze acquisite in apprendistato costituisce un importante passaggio di riorganizzazione delle regole di un sistema di certificazione e valutazione organizzato, stabile nel tempo, garantito nelle procedure e nei protocolli, parte integrante del sistema di istruzione e di istruzione e formazione professionale che l’art. 117 della Costituzione, attribuisce alla competen za legislativa esclusiva delle Regioni.

Tale prospettiva trova conferma nella raccomandazione proposta dal Presidente Errani di "prevedere che, nelle more della definizione di norme che disciplinino la materia in modo organico, quanto disposto dall'accordo stesso per la certificazione degli apprendimenti non formali e informali valga non solo nel percorso”.

Anche il disegno di legge A.S. n. 3249 concernente “disposizioni in materia di riforma del mercato lavoro in una prospettiva di crescita”, attualmente all’esame del Senato, prevede all’art. 68 una delega al Governo per la definizione delle norme generali per l’individuazione e la validazione degli apprendimenti non formali ed informali e per la certificazione delle competenze acquisite nei vari percorsi formativi e di apprendimento, tracciando un percorso che prevede tempi relativamente rapidi.

 

Sistema nazionale di certificazione: tocca al sistema d’istruzione uscire dal guado

Tuttoscuola – 24 aprile 2012

Sulla materia degli standard nazionali di certificazione, già oggetto di delega, interviene anche l’art. 69 che oltre ad indicare ulteriori principi direttivi e criteri di costruzione del sistema pubblico nazionale di certificazione delle competenze, al comma 6 prevede linee guida, su proposta del Miur e Ministero del lavoro, quale strumento per definire standard omogenei di certificazione su tutto il territorio nazionale con riferimento alle modalità di riconoscimento europeo, nel rispetto dei principi di accessibilità, riservatezza, trasparenza, oggettività e tracciabilità.

La predetta previsione legislativa, che nella formulazione attuale non attribuisce alla Regioni un ruolo adeguato nel percorso di concertazione con lo Stato, dovrebbe essere estesa a tutti i percorsi formativi, all’intero sistema d’istruzione per contenere la divaricazione tra certificazione formale ed esiti reali dei processi d’istruzione che hanno ricadute sullo sviluppo professionale o lavorativo.

Va, perciò, messa in cantiere una riflessione operativa per superare la discrepanza della sussistenza al termine della scuola media di un esame di Stato, inconsistente sotto l’aspetto del suo valore legale e sociale, arricchito da una prova nazionale che presenta elementi significativi di un sistema di certificazione quali la standardizzazione e la confrontabilità.

Occorre procedere alla razionalizzazione dei “titoli”, o meglio del sistema delle valutazioni sulle uscite “interne” dei cicli scolastici, prevedendo un livello di “valutazione finale” in uscita dall’obbligo scolastico che andrebbe considerato come un vero e proprio ciclo.

Oltre alla problematica della valutazione finale del ciclo dell’obbligo d’istruzione, occorrerebbe prestare attenzione alla valutazione d’ingresso, orientativa e non certificativa, alle diverse articolazioni del percorso scolastico secondario superiore.

Parimenti importante è promuovere uno spazio di confronto decisionale sul tema dell’esame di Stato previsto al termine della scuola secondaria superiore, che ha valore discriminante in uscita sia verso il lavoro che verso l’istruzione superiore, pur in assenza di una prova nazionale che abbia il valore della standardizzazione e confrontabilità.

 

 L'accordo
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