Scuola/Profumo diploma a 18 anni come in Europa


Tra le proposte che risalgono all'epoca della Commissione Bertagna DISAL aveva già segnalato tra le proposte la diminuzione di un anno dell'obbligo formativo.

 

Ridurre di un anno il percorso scolastico?
Profumo ritorna al progetto di diplomarsi un anno prima a 18 anni

tuttoscuola.com – 14.09.2012

 

Secondo l’agenzia di stampa DIRE, al Miur si sta lavorando su un progetto di riduzione di un anno della durata del percorso scolastico per consentire ai nostri studenti di diplomarsi a 18 anni anziché  a 19, così come avviene in molti paesi europei, mettendoli in grado di confrontarsi ad armi pari con i loro coetanei di altre nazioni.

A Viale Trastevere, secondo l’agenzia, sarebbe stata attivata una commissione di esperti voluta dal ministro Profumo e formata da docenti, esperti, dirigenti scolastici e del ministero, una decina di persone in tutto, che si sono riunite per la prima volta questa settimana.

A loro il compito di preparare, entro dicembre, un progetto da sottoporre al ministro che, se lo condividerà o lo considererà valido, lo porterà in Consiglio dei ministri.

Nel gennaio scorso, sul suo blog, il sottosegretario Marco Rossi Doria si era espresso sul tema in modo favorevole, ma da Viale Trastevere avevano poi precisato che sulla riduzione del percorso scolastico esisteva solo un dossier aperto già dai tempi dell'ex ministro Luigi Berlinguer che non era fra le priorità del ministro. Ora il tema sembra diventato più urgente nell'agenda di Profumo, che guarda con forza all'Europa. E proprio ai casi europei e alla necessità di allineamento con il panorama internazionale fa riferimento il documento di orientamento consegnato agli esperti riuniti dal ministro.

 

Profumo: diploma a 18 anni per allinearsi all'Europa

La tecnica della scuola -13/09/2012 - di Pasquale Almirante

 

Il Ministro avrebbe pure riunito un gruppo di esperti per avere una proposta in funzione della riduzione di un anno del percorso scolastico superiore.

 

La vecchia proposta dell’ex ministro Luigi Berlinguer riappare sul palcoscenico delle più che probabili contestazioni: quella di ridurre di un anno il percorso dell’istruzione secondaria superiore. Detta in soldoni, ma che poi sarebbe la contrazione di un anno spalmata, diciamo così, tra secondaria di primo e di secondo grado. In ogni caso il principio è sempre quello di allinearsi all’Europa dove ci si diploma un anno prima che da noi, a 18 anni anziché a 19.
Ridurre l’istruzione di un anno significa pure una ulteriore contrazione di ore di insegnamento e quindi di cattedre, cosa che non piacerebbe, e non piacerà, ai precari innanzitutto e poi ai sindacati che all’epoca, ricordiamo, alzarono scudi di protesta e lanciarono strali di accuse. Stessa sorte ebbe l’accenno che ne fece la ex ministra Mariastella Gelmini.
Riferiscono intanto le agenzie che questo sarebbe l'obiettivo a cui sta lavorando il ministro Francesco Profumo che avrebbe pure attivata una commissione di esperti formata da docenti, esperti, dirigenti scolastici e del ministero, “una decina di persone in tutto, che si sono riunite per la prima volta questa settimana. A loro il compito di preparare, entro dicembre, un progetto da sottoporre al ministro che, se lo condividerà o lo considererà valido, lo porterà in Consiglio dei ministri.”
Sembra proprio che il ministro Profumo non voglia lasciare indietro nessuna truppa “cammellata” per portare la scuola italiana verso una svolta “storica” o “epocale” (termine ormai in disuso), sempre che il progetto dei suoi esperti sia poi condiviso pure da tutti gli altri organi istituzionali e no, della società civile e no, dall’opinione pubblica e no. Una facile previsione individua una controffensiva di fanteria a cavallo, sempre che al termine del combattimento non rimanga solo il deserto.

 

 

Come Berlinguer e Moratti, il Ministro lavora per ridurre di un anno il percorso scolastico

Da Orizzonte scuola – 14.09.2012 - red

 

Diploma a 18 anni e non più a 19. Secondo indiscrezioni fornite dal "Sole24Ore" il Ministro starebbe lavorando ad un progetto da portare al Consiglio dei Ministri. Una nuova riforma che inciderà sugli organici.

Un gruppo di persone formato da docenti, esperti, Dirigenti e da Ministro stesso starebbe per dare il via ai lavori per l'elaborazione di una proposta per ridurre di un anno il percorso di studi.

L'obiettivo è di allineare la scuola italiana al resto d'Europa, e questo Governo ne aveva dato segnale fin dagli esordi.

Infatti, giorno 16 gennaio scrivevamo di un intervento del Sottosegretario Doria sull'argomento.

Dopo le affermazioni del sottosegretario, si era aperto un dibattito nel paese. L'opinione di politici e sindacati si è spaccata tra chi afferma l'ipotesi come deleteria per la qualità dell'istruzione, e chi invece parla di allineamento ai coetanei europei. Di certo è che in gioco ci sono posti di lavoro: 40.000 cattedre, 40.000 nuovi esuberi.

 

 

Diploma a 18 anni? Le leggi ci sono già, eccole

www.ilsussidiario.net  - 15.09.2012 - Intervista a Giuseppe Bertagna

 

Il diploma a 18 anni non è un sogno: si può ottenere subito, senza attendere il 2013. Infatti, le leggi ci sono e sono pronte per essere firmate. Basterebbe rendere esecutiva la riforma del titolo V della Costituzione con i relativi decreti attuativi già predisposti per l’entrata in vigore. Così almeno le regioni che non si sono opposte potrebbero dare ai nostri giovani la possibilità di competere realmente con i pari età del resto d’Europa. Per non parlare delle enormi potenzialità dell’apprendistato formativo che è meno sfruttato di quanto potrebbe. Certo, per voler dare un impulso reale e non mediatico alla “missione” del diploma under 18, il ministro Profumo dovrebbe prendere in pugno la situazione e rivedere la destinazione delle risorse disponibili. Affidare il lavoro ad una commissione di tecnici e docenti che opera per conto del ministero dell’Istruzione con l’obiettivo di presentare un piano entro dicembre, non sembra la soluzione migliore. Per andare oltre le indiscrezioni di stampa che danno il dicastero di Profumo al lavoro per abbreviare di un anno il percorso scolastico, abbiamo sentito Giuseppe Bertagna, ordinario di Pedagogia nell’Università di Bergamo e già coordinatore del gruppo di lavoro che ha elaborato i documenti preparatori della riforma Moratti sotto il governo Berlusconi tra il 2001 e il 2006.

 

Il ministro Profumo ha rilanciato l’idea di abbassare l’età del diploma da 19 a 18 anni. Cosa ne pensa?

Questa era la mia proposta già nel 2001 quando presiedevo il comitato voluto dall’allora ministro all’Istruzione Letizia Moratti; una proposta che prevedeva la ristrutturazione dell’intero sistema di istruzione italiano per far “chiudere” la maturità a 18 anni. Nel progetto erano previsti, infatti, un primo ciclo della durata di 8 anni e un secondo di 4 in un percorso di pari dignità tra licei e istruzione e formazione professionale. Ma allora tutti (sindacati, Udc, An e la sinistra intera) furono contrari a questa ipotesi e non se ne fece più nulla. Personalmente sono molto contento che si riproponga l’idea di far chiudere a 18 anni perché il nostro paese è l’unico al mondo dove si ottiene l’esame di stato a 19 anni. In altri paesi lo si ottiene a 18 o addirittura a 17.

La bozza allo studio degli esperti sarà pronta a dicembre e le elezioni sono ormai all’orizzonte.

 

Profumo ce la farà?

Se il ministro volesse agire e non soltanto comunicare tramite agenzie o alimentare il dibattito, avrebbe già una possibilità istituzionale per poter rafforzare già adesso la possibilità per i giovani italiani di avere un diploma a 18 anni.

 

A cosa pensa?

Si tratta di applicare, dopo undici anni, il titolo V della Costituzione che ancora non si è applicato pur avendo predisposto tutti i decreti attuativi per l’entrata in vigore. Nel sistema di istruzione e formazione professionale delle regioni previsto dalla Costituzione del 2001 e poi normato dalla legge 53/2003, infatti, dopo il primo ciclo di istruzione di 8 anni, c’è la possibilità di avere una qualifica professionale a 17 anni e il diploma professionale a 18, per di più con riconoscimento europeo. Soltanto che, ormai da un decennio, è in corso un sabotaggio continuo, sistematico e ideologico sull’attuazione di questa normativa.

 

Con quali danni?

Regioni come la Lombardia, che potrebbero già assicurare a tantissimi giovani la possibilità di un diploma a 18 anni (diploma che poi può proseguire nella formazione professionale superiore o sfociare in un quinto anno con esame di stato) non riescono a farlo perché non ci sono i fondi. Questo perché il ministero ha investito tutto sui 19 anni e sul prolungamento del percorso scolastico. Con tutti i problemi che questo comporta.

 

Quali?

Provi ad entrare in un quinto anno qualsiasi della scuola secondaria superiore: vedrà ragazzi già responsabili, pienamente in condizione di lavorare e fare esperienze da affiancare agli studi. Applicare il titolo V della Costituzione, dicendo alle regioni: io vi do più soldi perché voi possiate soddisfare queste esigenze sarebbe un messaggio concreto e non retorico.

 

Cosa ne pensano gli studenti?

Tra di loro c’è sicuramente una domanda non evasa, ma socialmente molto diffusa, di poter avere qualifiche e diplomi professionali già a 18 anni. Questo infatti consentirebbe anche ai giovani italiani di competere con i colleghi di tutto il mondo in maniera adeguata. In Italia, il primo incontro con il mondo del lavoro avviene mediamente a 22 anni. Per i giovani tedeschi a 16 anni e mezzo. Faccia lei.

 

Profumo cos’altro potrebbe fare?

Avrebbe la possibilità ulteriore di far capire quanto conti avere il diploma a 18 anni se solo ampliasse l’esperienza dell’apprendistato formativo, che prevede che dai 15 ai 18 anni si può ottenere la qualifica, con un ulteriore anno il diploma e poi anche proseguire gli studi così come avviene nell’istruzione e nella formazione professionale. Ma sono tutte soluzioni percorribili se solo si vuole percorrere una strada realistica e non massmediatica o di annuncio ad effetto; una strada, quest’ultima, che muove solo l’aria ma non ara la terra in cui vivamo.

 

(Matteo Rigamonti)

 
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