Regolamento sulla valutazione: rilievi del Consiglio di Stato
Tecnicadellascuola.it - 21/01/2013 - di R.P.
L'organo di controllo ha segnalato diversi elementi di criticità. Il regolamento non sarebbe congruente con i criteri indicati dalla legge e non terrebbe in nessun conto il ruolo e la funzione del corpo ispettivo.
Si preannuncia difficile il cammino dello schema di regolamento sul sistema nazionale di valutazione approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri lo scorso mese di agosto.
Pochi giorni fa, infatti, è stato reso noto il parere del Consiglio di Stato che ha formulato non pochi rilievi critici.
L’organo controllo ha sottolineato per esempio come la norma sia indirizzata soprattutto a definire l’apparato del sistema di valutazione e non a precisare l’ organizzazione delle attività, delle funzioni e dei procedimenti di valutazione.
Soprattutto, poi, manca nel provvedimento un qualunque riferimento alla riorganizzazione della funzione ispettiva che pure era prevista dalla legge da cui ha origine il Regolamento stesso (la n. 10 del 26.02.2012).
Inoltre non verrebbe chiarito adeguatamente “il rapporto tra il potere di indirizzo assegnato al Ministro e il ruolo dell’Invalsi e del sistema nel suo complesso, anche tenendo conto della posizione di autonomia riservata dalla legge al corpo ispettivo”.
Senza contare che, a parere del Consiglio di Stato, lo Schema di Regolamento introdurrebbe norme non previste dalla legge di riferimento come, per esempio, l’istituzione presso l’Invalsi della conferenza per il coordinamento funzionale del sistema nazionale di valutazione e i “nuclei per la valutazione esterna”, composti anche da soggetti esterni all’amministrazione scolastica.
Quest’ultima disposizione, secondo il Consiglio, creerebbe anche una pericolosa sovrapposizione di competenze con la funzione ispettiva.
Per la verità i tempi che il Governo ha a disposizione per rivedere il provvedimento in modo da rispondere alle critiche del Consiglio di Stato sembrano davvero molto stretti ed è probabile che, a questo punto, l’adozione del provvedimento finale venga rimandato al dopo-elezioni.