Orizzontescuola.it – 18.03.2013 – red
Tanto più alti che gli stessi studenti delle private sono sorpresi. L'OCSE ha stilato un rapporto molto interessante sulla valutazione scolastica, in particolare ponendo in relazione i voti dati a scuola con le aspettative dei ragazzi nel completamento degli studi, soprattutto quelli universitari.
Ciò che emerge in particolare un po' in tutti i Paesi è la migliore performance delle ragazze rispetto ai ragazzi. eccellono praticamente in tutto, tranne che in matematica.
Per l'Italia non ci sono differenza significative rispetto agli altri Paesi in termine di valutazione, anche da noi le ragazze eccellono e hanno più aspettative dei maschi riguardo alla laurea.
Ma una differenza c'è. Ecco quanto è scritto:" The report also emphasises that in some education systems, for example, in Austria, Italy, Poland and the Slovak Republic, teachers in some schools tend to inflate grades; but grade inflation is not a pervasive phenomenon and it does not affect some types of schools more than others. Only in
In pratica, l'OCSE ha evidenziato che in Paesi come Austria, Polonia e Slovacchia, in alcune scuole si tende a dare voti più alti, anche se il fenomeno non è così esteso e non riguarda quindi alcuni tipi di scuole rispetto ad altre, tranne che in Italia, dove le scuole paritarie danno valutazioni più alte in maniera più diffusa, tanto da richiamare attenzione.
In un altro passo
Si conferma pertanto la tendenza delle private italiane a dare voti più alti di quelli che ci si aspetta.
Altra questione evidenziata dal rapporto è la relazione esistente tra voti ed estrazione economico-sociale degli studenti. Una relazione già ampiamente assodata, ma che, secondo l'OCSE, risulta evidente in Polonia dove "gli studenti svantaggiati economicamente e gli studenti che si aspettano alti risultati scolastici hanno più probabilità di ricevere voti più bassi e perciò hanno meno probabilità di completare gli studi universitari, anche se i risultati nella lettura e in matematica sono uguali a quelli delle ragazze e degli studenti che frequentano le scuole meno impegnative".
Un rapporto tra contesto socio-economico di provenienza e successo scolastico è stato messo in risalto anche in italia qualche giorno fa nella pubblicazione del rapporto BES 2013.
I figli di genitori con la scuola dell'obbligo, infatti, hanno un tasso di abbadnono scolastico del 27,7%, che si riduce al 7,8% tra i figli di genitori con il diploma di scuola secondaria superiore e al 2,9% tra i figli di genitori con almeno la laurea.
Mentre, i figli con un genitore occupato in profesisoni qualificate e tecniche abbandonano gli studi nel 3,9% dei casi rispetto al 31,2% dei figli di genitori occupati in porfessioni non qualificate.
Orizzontescuola.it – 19.03.2013 – red
I dati sono stati forniti dall'OCSE basandosi sui dati dei testi Pisa 2009 relativi ai quindicenni di 48 paesi aderenti. Secondo i dati il 91% degli interrogati ritiene che la scuola sia utile e l'88% che le competenze acquisite siano utili per trovare un lavoro.
Inoltre, il 76% pensa che la scuola li prepari per affrontare la vita da adulti, e il 74% che li aiuti a trovare la fiducia necessaria in se stessi.
I risultati sono comunque influenzati dall'estrazione socio-economica degli studenti, nonché dai risultati ottenuti e dalla qualità dell'offerta delle scuole. Infatti, si è visto che maggiore è l'efficienza della scuola, maggiore è la soddisfazione degli studenti e la fiducia nell'istituzione e nel percorso di studi affrontato.
Non si secondaria importanza è il rapporto tra studenti e docenti. Infatti, "Gli studenti che hanno un buon rapporto con i professori e che studiano in classi dove vengono incoraggiati verso l’apprendimento pensano che la scuola sia utile, e questo loro atteggiamento positivo migliora ancora di più il clima scolastico".