I Saggi nominati da Napolitano si sono riuniti ed hanno prodotto il primo documento, quello economico-sociale. In esso anche la scuola. Vediamo insieme quali sono i punti indicati dai Saggi al fine di trovare le condizioni per sbloccare lo stallo politico.
Molto spazio è dedicato alla Pubblica Amministrazione in generale. Tra i vari punti validi anche per la scuola segnaliamo il suggerimento di "creare una competizione virtuosa, anche grazie all’uso del web, tra pubbliche amministrazioni, specialmente quelle che erogano servizi ai cittadini, come le strutture sanitarie, la scuola e l’università. A tal fine è necessario attuare quanto già previsto dalle norme che prevedevano la valorizzazione del merito attraverso il salario accessorio. Purtroppo, il blocco agli stipendi ha impedito al meccanismo premiale di realizzare i propri effetti. Inoltre, dal punto di vista del cittadino, è più importante valorizzare l’amministrazione virtuosa che il singolo dipendente meno efficace."
Perciò, si propone "di costituire il fondo previsto dalla normativa per le amministrazioni dalle prestazioni migliori sulla base di parametri comparabili, il quale non dovrebbe essere soggetto al blocco degli stipendi pubblici. In questo modo, si può stimolare una sana competizione tra amministrazioni pubbliche e valorizzare le tante risorse eccellenti che in esse operano, troppe volte penalizzate di fronte all’opinione pubblica sulla base di stereotipi o di casi di cattiva amministrazione.
Per raggiungere i menzionati obiettivi è necessaria la diffusione delle tecnologie digitali. Esse riducono i costi, favoriscono la semplificazione e, facendo dell’amministrazione una “casa di vetro”, agevolano il controllo e la partecipazione dei cittadini. Pertanto, va data sollecita attuazione all’Agenda digitale nelle pubbliche amministrazioni secondo quanto previsto alla fine della scorsa legislatura dal d.l. 179/2012 convertito nella legge 221/2012."
Obiettivo che, però, si scontra contro due problemi. 1. il blocco del turn over e l'invecchiamento dei dipendenti; 2. le scarse risorse stanziate per la riqualificazione del personale.
Il punto 4.4 scende nello specifico e affronta come potenziare l’istruzione e il capitale umano
Spazi anche all'Università, per la quale si suggerisce di "realizzare l’alternanza scuola-lavoro, anche per gli universitari introducendo un apprendistato universitario sul modello tedesco o austriaco, due paesi in cui la disoccupazione giovanile è molto contenuta. Un decreto ministeriale dovrebbe autorizzare gli atenei a stringere degli accordi con le associazioni di categoria e i sindacati presenti sul territorio o direttamente con le imprese ivi presenti per istituire un corso di laurea triennale sotto forma di apprendistato. Lo studente lavoratore potrebbe acquisire metà dei crediti del corso in azienda e metà dei crediti in università: sarebbe formalmente impiegato presso l’impresa con un contratto di apprendistato della durata di tre anni, ma l’azienda non avrebbe alcun obbligo ad assumere il giovane alla fine del triennio."