Dirigenti Scuole Autonome e Libere
Associazione professionale dirigenti scuole statali e paritarie - Ente qualificato dal MIUR alla formazione
Comunicato 21 agosto 2013
DiSAL si oppone all’enorme abuso delle reggenze e invita all’“obiezione di coscienza”
La gravissima situazione creatasi per l’assenza di dirigenti scolastici in Lombardia è nota, anche se da pochi compresa appieno. Con il prossimo 1 settembre, delle 1204 Istituzioni Scolastiche Autonome (di cui 33 sottodimensionate e 20 CPIA - Nota U.S.R. 1.8.13) 473 saranno senza un preside. Da ieri 49 di queste saranno coperte da trattenimenti in servizio: quindi 424 sedi con certezza dovranno essere coperte da reggenze di presidi a “mezzo servizio”.
Il legittimo diritto fatto valere da parte di chi non si era sentito tutelato dallo svolgimento della procedura concorsuale, diventerà di fatto elemento di paralisi di un intero sistema. In Italia presidi e docenti ormai non sono più selezionati da concorsi seri e sistematici, ma dalle aule dei tribunali.
A questo si aggiunge il serio e fondato rischio che il “ricorsismo” dilagante impedirà anche la conclusione del concorso che viene rinnovato, perché, ad esempio, risulta difficile immaginare come potrà essere garantito l'anonimato dei candidati che vanno ri-esaminati, dopo che numerosi di elaborati sono stati ampiamente pubblicati.
L’indifferenza politica e sindacale ad una problema grave che si trascina da tempo, sembra sottendere la convinzione che l'assenza del preside in una scuola sia cosa di poco conto, senza conseguenze pratiche per docenti, studenti e famiglie, come se in fondo quella figura debba in fondo occuparsi delle scartoffie dell’ufficio.
Non serve scomodare fior di ricerche internazionali per dimostrare il contrario: basta solo l’esperienza di chi alla vita di una comunità scolastica ed alla sua qualità è costantemente attento ed interessato. Amare il proprio lavoro (magari con la soddisfazione di poter andare qualche volta in classe..), proporre obiettivi da perseguire ed una visione che li giustifichi, collaborare ad una equilibrato clima educativo, valorizzare con attenzione risorse e capacità di una comunità professionale, curare un ordine fisico e sociale non fine a sé stesso ma a favore di un positivo clima di apprendimento, sono forme di esercizio di una professione che, se attuate seriamente e con impegno, servono non soltanto a migliorare l’efficienza di una scuola, ma anche a farne la differenza nell’azione culturale e formativa.
L’U.S.R., dopo un primo invito all’attesa, ha chiesto in data 1 agosto le disponibilità dei dirigenti alle reggenze per il prossimo anno scolastico.
Solo per richiamare alla seria necessità di esercitare bene, non “a mezzo servizio”, la professione direttiva, DiSAL ha inviato a tutti i dirigenti scolastici in Lombardia una lettera per raccogliere adesioni ad una “obiezione di coscienza” contro l’enorme abuso delle reggenze in atto da anni a settembre raggiungerà dimensioni ancora maggiori.
Consapevoli del rischio che la dichiarazione di non disponibilità comporta sul piano disciplinare e senza voler in alcun modo esprimere valutazioni su quel che costituisce per l’U.S.R. un irrinunciabile obbligo operativo, “l’obiezione” vuole essere una pressione morale (l'ultima che rimane, dopo varie iniziative, proposte, denunce e richieste) per sollecitare politici e amministrazione a prendersi le responsabilità che non hanno saputo prendersi in questi anni.
I presidi di DiSAL, che propongono ai colleghi questo ultimo tentativo, sono convinti che l’enorme ed ingiusto abuso delle reggenze (in atto da anni in tutta la nazione) abbia superato ogni limite, compromettendo la vita delle scuole e la professione direttiva, messe a dura prova da tanti fattori, tra i quali spicca anche un forsennato incremento delle dimensioni delle scuole italiane. Si pensi che in un solo anno si è passati in Italia da oltre 12000 Istituzioni alle attuali 8193, con scuole che spesso superano i 1500 alunni, magari sparsi su oltre 10 plessi scolastici.
A meno di improvvise novità, che potrebbero giungere da un probabile Consiglio dei Ministri di venerdì 23 agosto, i dirigenti scolastici che stanno aderendo alla proposta di DiSAL si ritroveranno prima della fine del mese per valutare come proseguire l’azione a difesa della scuola e della professione.
C'è in gioco infatti il diritto delle scuole ad una dirigenza stabile ed efficace e la dignità stessa della professione direttiva che deve essere servizio adeguato alle necessità delle comunità scolastiche e locali.
Il presidente regionale Roberto Fraccia
Il presidente nazionale Roberto Pellegatta
Pubblichiamo qui di seguito (ed il allegato) il testo della lettera inviata ai dirigenti scolastici lombardi invitati a sottoscrivere il testo. Chi la condividesse è pregato di inviare il testo con i propri dati (nominativo, città scuola) a segreteria@disal.it
Dirigenti Scuole Autonome e Libere
Associazione professionale dirigenti scuole statali e paritarie - Ente qualificato dal MIUR alla formazione
Al Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano - Roma
Al Ministro dell’Istruzione, Univ. e Ric.
Maria Chiara Carrozza - Roma
e p.c.
Al Capo Dipartimento all’Istruzione
Luciano Chiappetta - Roma
Al Direttore dell’U.S.R. Lombardia
Francesco de Sanctis - Milano
Gent.ssimi,
la situazione, nota a tutti, del concorso per i nuovi dirigenti scolastici della Lombardia, pur nel contesto generale di altre simili situazioni regionali, è giunta ad un epilogo drammatico. Conservando il più possibile il dovuto rispetto alla giustizia amministrativa, non possiamo non registrare che
Siamo a conoscenza che il sig. Ministro sta valutando una proposta legislativa che tenti di introdurre una soluzione, temporanea e limitata e ragionevole, in attesa che tutto il carrozzone della ripetizione del concorso giunga alla meta (se mai vi giungerà !). I tempi sono ristretti e ci auguriamo che il tentativo del Ministro di dare ad ogni scuola un dirigente scolastico, pur provvisorio, venga sostenuto da tutti le forze in campo.
Ma il tempo stringe e l’Ufficio Scolastico Regionale sarà obbligato a breve ad avviare le procedure per dare tutti gli istituti vacanti in reggenza ai pochi titolari rimasti in servizio.
Quasi tutti noi ci siamo sobbarcati, taluni da più anni, la fatica della reggenza di scuole senza direzione stabile. Ma il ricorso alle reggenze si è trasformato in un enorme abuso, ormai su scala nazionale, causato dalle gravi omissioni della politica e dell’Amministrazione (la stessa sentenza lo afferma): un “rimedio eccezionale” previsto dal Contratto nazionale per ovviare a situazioni limitate e temporanee, è divenuto invece “sistema ordinario”, diffuso, generalizzato e permanente. Il danno alla scuola statale è evidente, anche se purtroppo poco compreso ! Inoltre non è più possibile continuare nello sfruttamento della disponibilità e buona volontà dei dirigenti scolastici in servizio oltre ogni limite ragionevole, professionalmente e persino fisicamente.
Convinti di fare cosa buona innanzitutto per il sistema scolastico e per le scuole che lo costituiscono, siamo quindi giunti alla determinazione di valutare con molta attenzione ed in retta coscienza la possibilità di “obiettare” alla possibilità di accettare la reggenza nel momento in cui ci fosse inviata, non certo per mancanza di rispetto delle norme e dei nostri doveri professinali dei quali abbiamo già dato abbondante dimostrazione, ma per far presente a tutti la gravità della situazione e l’altrettando grave urgenza di porvi rimedio dando,come dovuto dalla legge, ad ogni scuola un dirigente scolastico stabile.
Sicuri della Vostra attenzione ed in attesa di soluzioni straordinarie, ognuno secondo le proprie competenze, porgiamo i più cordiali saluti.
I dirigenti aderenti (elenco nome città)
Viale Zara, 9, 20159 Milano - tel. 02-69000940 - segreteria@disal.it // Via Ferruccio, 4/b, 00185 Roma - tel. 331-6447882 - segreteriaroma@disal.it // www.disal.it - C.F. 97290710157 - IVA 03472350960 - c.c.p. 34777235
Il testo della lettera da sottoscrivere |
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