Concorso dirigenti: Il dibattito sulla proposta di DiSAL


 

  Dirigenti Scuole Autonome e Libere

 Associazione professionale dirigenti scuole statali e paritarie  - Ente qualificato dal MIUR alla formazione

 

25 agosto 2013  

 

Nella seduta di lunedì 26 agosto, sull’estremo limitare dell’anno scolastico, il Governo si accinge a varare il provvedimento urgente necessario alle dirigenze scolastiche in Lombardia.

Nel frattempo, i presidi di DiSAL prendono atto delle dichiarazioni del Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico per la Lombardia fatte sul Corriere della Sera del 24 agosto in relazione a quanto lo stesso quotidiano aveva pubblicato il giorno prima sull’invito di DiSAL ad obiettare all’abuso delle reggenze che sta per accadere in regione.

Le parole del Direttore provano che DiSAL ha colto nel segno: salvo l’approvazione di domani, la situazione risulta drammatica e non è possibile “passare oltre” a qualsiasi costo. Solo un intervento straordinario come quello che potrebbe accadere domani, può offrire una prospettiva di soluzione per l'anno scolastico che sta per iniziare.

Non si tratta di disagio o piccole difficoltà: non è mai accaduto nella storia della scuola italiana che quasi metà delle scuole statali iniziassero l’anno scolastico senza la presenza di un proprio dirigente. C’è in gioco seriamente il bene della scuola, cioè di tutti !

Come sempre sostenuto, ci auguriamo che il Governo non dia retta alle forze che contrastano il provvedimento d’emergenza proposto dal Ministro Carrozza e guardi primariamemte alle esigenze della scuola, piuttosto che a interessi di parte o a principi astratti. Nonostante i rischi di nuovi ricorsi che perpetuerebbero le “guerre tra poveri” ai quali ci vogliono abituare, il provvedimento ha le necessarie caratteristiche di un intervento d’emergenza: assoluta limitatezza di tempo e spazio e senza la possibilità di alcuna successiva sanatoria.

 

Rispetto a quanto dichiarato dal Direttore dell’USR, nel prendere atto dell’impegno a fare presto “tutte le nomine” anche dei docenti e del personale, ci tocca precisare alcuni aspetti che potevano essere chiaramente ricavati da quanto pubblicato:

- l'iniziativa di DiSAL dell’obiezione di coscienza alle reggenze non ha in alcun modo lo scopo di incitare all'insubordinazione. E’ parte di tutti gli atti di collaborazione attuati di fronte allo stato pietoso in cui versa la scuola lombarda;

- DiSAL non è un sindacato ma una Associazione professionale di dirigenti scolastici e quindi non vuole su questo fare “concorrenza” ad altri;

- la lettera pubblicata sul sito DiSAL e da indirizzare alle istituzioni per comunicare la propria “obiezione di coscienza” all’indiscriminato uso delle reggenze, è stata fin’ora solo inviata ai colleghi per raccogliere le adesioni e non è mai stata inviata formalmente a nessuna istituzione, in attesa di quanto il Governo deciderà domani. Quindi non è possibile rilevare oggi una “mancanza di serietà” o accusare di “tirarsi indietro”  i presidi che stanno valutando la proprio disponibilità all’obiezione.

 

Se la direzione di centinaia di scuole lombarde è oggi nella pietosa situazione che tutti hanno segnalato (ma per la quale pochi si sono effettivamente e coralmente mossi) non è certo per colpa dell’attuale dirigenza dell’Ufficio Scolastico Regionale, che anzi (come abbiamo già chiaramente scritto nei testi di DiSAL) sta facendo di tutto, nei limiti posti dalle norme, per predisporre quanto tenuto a fare.

Ma accusare dei dirigenti scolastici che le “maniche se le sono sempre tirate su” (non solo dichiarando a parole disponibilità a fare il proprio dovere), non corrisponde a quanto scritto nei testi e fatto per anni. 

Tutti i colleghi che hanno dato la loro adesione non sono degli "yesman" e dopo esserci sempre “tirati su le maniche” non vogliamo trovarci collaboratori dell’ingovernabilità !

 

La piena collaborazione all’istituzione, attuata sempre a caro prezzo, è giunta a valutare un gesto “estremo” per uscire da certi “assordanti silenzi” e per collaborare fino all’ultimo, rischiando di persona affinché si cerchino soluzioni serie al grave problema delle dirigenze.

Costretti per anni dalle reggenze a lavorare male, rivendichiamo il diritto di lavorare bene per tutti, facendolo sapere a tutti, anche ai più “distratti”, ai quali, anche grazie al Corriere, la notizia è finalmente potuta arrivare.

Ci auguriamo che scatti a Roma una nuova collaborazione fattuale di istituzioni, politici e sindacati della Lombardia per trovare domani la necessaria soluzione, in assenza della quale tenteremo fino ad ogni possibile e legittimo limite di “obiettare” alle reggenze per il bene delle scuole, delle famiglie, degli studenti, dei docenti, del personale e delle comunità locali. Riteniamo questo gesto piena espressione di un professionale senso del dovere.

 

 

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