Associazione professionale dirigenti scuole statali e paritarie - Ente qualificato dal MIUR alla formazione
Milano, 3 dicembre 2013
Comunicato stampa
Un ri-costituente per la scuola? La vera autonomia!
Si riparte dalla Costituente “un forum di confronto per ragionare sulla scuola ed affrontare quanto ancora è da realizzare”. Questa la proposta del Ministro dell’Istruzione Carrozza: riattivare "un dialogo tra mondi che fino a oggi sono stati troppo separati: lo faremo a partire dalla Costituente della scuola dei prossimi giorni, dove ascolterò proposte e suggerimenti e dove metteremo i temi della scuola, dell’istruzione, della formazione e della ricerca al centro dell’agenda politica del Paese”.
E’ positivo il desiderio di ascoltare la scuola pubblica – tutta, statale e paritaria – che opera e lavora in condizioni di difficoltà per il contesto di incertezza che ci circonda, incertezza educativa, più ancora che di risorse. Ma, purtroppo, resta molto elevato il rischio di ascoltarsi reciprocamente poco e di parlarsi addosso molto.
A dodici anni di distanza dagli Stati Generali promossi da un’altra Ministra, una Costituente può rappresentare un’iniziativa interessante, ma grande è il timore di andare incontro ad una bella parata di verbosità italiana a cui non seguirà nulla.
Ci sono problematiche complesse che si trascinano da anni e non è facile fornire soluzioni illudendosi di sintetizzare decine di punti di vista diversi.
Se sono i presidi, i docenti, gli studenti, le famiglie che devono esprimersi su una propria idea di scuola se ne dia loro un’opportunità concreta. Un metodo c’è: dare gambe all’autonomia degli istituti scolastici che è ferma al palo da troppo tempo trasformando gli interlocutori da ascoltare in soggetti protagonisti dei processi di istruzione e formazione. “Più che di una Costituente oggi – ha ricordato il presidente di DiSAL Ezio Delfino - la scuola italiana ha piuttosto bisogno di un ri-costituente e solo l’autonomia piena e reale (con la distribuzione non solo di risorse, ma con il riconoscimento di spazi, di progettualità, di responsabilità, di ruoli…) può restituire slancio a quelle energie che, sempre vive dentro gli istituti scolastici, soffrono perché non possono essere riconosciute e valorizzate come vere protagoniste dell’avventura educativa”. Trasformare gli interlocutori da ascoltare in soggetti protagonisti dei processi di istruzione e formazione sostenendone la libertà di azione: nei Paesi dove le scuole godono di autonomia e si sottopongono a una valutazione periodica dei risultati sono quelle in cui si innalzano i livelli di apprendimento.
I dati OCSE lo confermano: la strada maestra per investire realmente sulla scuola è ancora quella dell’autonomia e della libertà.Da subito.