A seguito del comunicato di DiSAL sull’assurdo blocco delle proroghe ai dirigenti scolastici anziani in assenza di nuove nomine a nuovi dirigenti (che DiSAL invoca da anni), ministero e governo hanno rifiutato ogni attenzione al problema. L’obbligo loro imposto dal MEF sulla questione dei 4000 docenti quota 96 non li ha portati a rivedere anche l’irragionevolezza della proposta sui dirigenti che, nella scuola, non porta ad alcun rinnovamento, visto che non esiste nessuna autorizzazione del MEF a scorrere le graduatorie dell’ultimo concorso.
Unico intervento attuale è quello di un Ordine del Giorno proposto dall’on. Milena Santerini. L'OdG, che riportiamo, è stato approvato all'unanimità oggi, 7 agosto 2014, alla Camera.
L’amministrazione a questo punto potrebbe almeno valutare le situazioni regionali dove il blocco porterebbe solo danno alle scuole con l’assegnazione in reggenza.
Invitiamo tutti i colleghi che condividono l’iniziativa (interessati nello specifico o no, visto che in gioco è innanzitutto il destino delle scuole) a segnalare il proprio sostegno all’Ordine del Giorno scrivendo sia al deputato proponente (santerini_m@camera.it) che al ministero (segreteria.particolare.ministro@istruzione.it). (DiSAL)
Ordine del Giorno
La Camera, premesso che:
il provvedimento in esame, all’articolo 1, prevede norme volte al ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione;
in particolare, il blocco delle proroghe di contratto dei dirigenti scolastici, che abbiano raggiunto i requisiti previsti in merito agli anni di servizio e all’età , potrebbe facilitare il rinnovo generazionale, ma si rilevano alcune criticità in merito;
l’esperienza professionale di molti presidi a fine carriera non verrebbe più utilizzata per il buon funzionamento delle scuole;
in assenza di un repentino ricambio, avverrebbe un ulteriore incremento del numero delle reggenze di molti istituti, che resterebbero così senza un dirigente titolare;
i posti a dirigente scolastico già oggi privi di titolare in Italia sono circa 1000: a questi si aggiungerebbero le 180 scuole dei presidi in attesa di proroga, senza contare i 475 istituti sottodimensionati che, per legge, non possono avere un preside titolare;
l’indizione del nuovo corso-concorso, previsto entro il 31 dicembre 2014 per la copertura dei posti vacanti, nella più ottimistica delle previsioni non potrebbe veder insediati nuovi presidi prima dell’1 settembre 2016;
potrebbe configurarsi una situazione paradossale, con circa il 20% delle scuole statali italiane senza dirigenza autonoma anche per il prossimo anno scolastico e tendente ad aggravarsi -:
impegna il Governo:
a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni richiamate in premessa, al fine di adottare iniziative normative per sanare l’eventuale carenza di dirigenti già a partire dal prossimo anno scolastico.
Milena Santerini