«Caos supplenti». Allarme dei sindacali
da Corriere Milano – 21 novembre 2014
A due mesi dall'inizio dell'anno scolastico (ri)arrivano gli insegnanti. Supplenti di elementari,
medie e superiori, almeno un migliaio di docenti secondo i sindacati, vengono chiamati in questi giorni dai presidi per prendere servizio negli istituti. E i colleghi che fino ad oggi hanno occupato le «loro» cattedre, prenderanno a loro volta altri incarichi (più brevi, meno vantaggiosi) o torneranno nel precariato. Ennesimo pasticcio per il mondo della scuola, per insegnanti, studenti, genitori. E ancora per l'effetto graduatorie. Dieci giorni fa sono stati ripubblicati gli elenchi d'istituto per i supplenti, allora bisogna azzerare tutto e iniziano gli avvicendamenti, il valzer dei precari.
Si svuotano le caselle e si riempiono con altri nomi. Punto e a capo però anche per bambini e ragazzi che a due mesi dal via si ritrovano in classe nuovi maestri e professori e tutto o molto ricomincia dal principio. Le proteste dei genitori sono già sulle scrivanie dei presidi.
«Stanno arrivando mail a tanti di noi. Difficile spiegare alle famiglie perché dobbiamo cambiare
supplenti che ormai sono nelle classi da settimane. È un disagio per tutti, ma siamo costretti
a farlo anche se succede a questo punto dell'anno, altrimenti scatterebbero ricorsi spiega
Agostino Miele, presidente dell'Associazione presidi -. Le graduatorie vengono aggiornate e ripubblicate quando gli insegnanti presentano nuovi titoli. Il problema è anche legato
ai tempi lunghi: queste operazioni dovrebbero concludersi prima dell'inizio dell'anno, ma non accade mai». A lanciare l'allarme è anche la Cgil, che oltre a proclamare uno sciopero che inizierà il 6 dicembre e andrà avanti fino a Natale, ieri ha inviato al provveditore Marco Bussetti una nota urgente proprio sulle supplenze. «In molte scuole dopo la ripubblicazione delle graduatorie
d'istituto di seconda e terza fascia le nomine procedono a rilento o non sono state ancora
avviate», scrive la Cgil. Il problema, per i sindacalisti, è «il danno economico dei lavoratori
che avrebbero diritto a posti economicamente e giuridicamente più vantaggiosi». Per le
famiglie le ragioni sono diverse. Molti degli avvicendamenti poi sono sui posti degli insegnanti
di sostegno, quindi a cambiare maestro o professore saranno anche tanti studenti che hanno bisogno di un'assistenza particolare. «Le cattedre vacanti sul sostegno erano tante perché mancano insegnanti con questa preparazione specifica spiega Pippo Frisone, Cgil Scuola -. Il problema resta.
Ma adesso comunque i presidi dovranno nominare i nuovi docenti». Intanto per insegnanti, segreterie e bidelli scatta la protesta di dicembre.