I
poteri del dirigente scolastico in Finlandia e in Italia
da
Tuttoscuola.com – 07.06.2015
La
scuola finlandese può certamente dirsi “Buona” nel senso pieno del termine. È
infatti una delle scuole migliori del mondo e, per quanto riguarda gli
obiettivi europei di Lisbona attesi per il 2020, nelle rilevazioni intermedie
del 2013 risulta sopra la media dei Paesi dell’Unione per tutti i benchmark
(punti di riferimento fissati).
Può
essere interessante, quindi, tentare un confronto tra la nostra scuola e quella
finlandese per quanto riguarda, ad esempio, il ruolo del dirigente scolastico,
l’argomento di maggiore tensione che sta accompagnando in queste settimane il
dibattito sul ddl della Buona Scuola.
Nelle
settimane scorse, in occasione di uno scambio culturale tra una scuola italiana
emiliana e una scuola finlandese della città di Oulu, è stato chiesto al capo
delegazione del gruppo finlandese di precisare il ruolo del capo d’istituto nel
suo paese, anche per un utile raffronto con quanto viene proposto in Italia con
la riforma della Buona Scuola.
La
risposta è venuta senza tanti giri di parole, riferendo una situazione concreta
che si sta sviluppando proprio nella scuola diretta dall’interessato.
Dopo
aver precisato che quanto sta avvenendo nella sua scuola è conseguente a quanto
previsto dalle norme finlandesi per tutte le scuole, il dirigente ha iniziato
riferendo che, a seguito del pensionamento di due insegnanti, si prevedono due
posti vacanti per la sua scuola.
Ha
quindi emesso un bando pubblico per la copertura di quei posti, ricevendo 276
domande corredate dal curricolo personale dei candidati.
Ha
proceduto personalmente all’esame di tutti i curricoli, scegliendone quattro
per un colloquio finale. Al termine del colloquio ha scelto i due docenti
destinati a ricoprire i posti lasciati vacanti.
I
due insegnanti prescelti lavoreranno nella scuola per l’intero anno. Al termine
il dirigente deciderà se confermarli o meno in base alle capacità dimostrate e
accertate. Avviene così in quasi tutte le professioni, in Italia e nel mondo,
come noto. E nella professione docente avviene così nella maggior parte degli
altri paesi, non solo in Finlandia.
Un
confronto tra i poteri del preside finlandese e di quello italiano che non ha
bisogno di commenti.