Modello duale al debutto per 60mila ragazzi
da IlSole24Ore –
09 novembre 2015
«Il problema
sottovalutato è il mismatch di competenze: un quarto dei posti offerti dalle aziende
resta scoperto perché non si riesce a trovare il candidato giusto, soprattutto tra
i giovani». Per Luigi Bobba, sottosegretario al Lavoro, con deleghe alle politiche
giovanili e alla formazione, «è fondamentale avvicinare i percorsi scolastici
al mondo del lavoro, anche per abbassare la dispersione scolastica che riguarda
il 17% degli studenti». I numeri della disoccupazione giovanile restano sopra
il livello di guardia: come si può intervenire su larga scala per ridurre il
divario rispetto agli adulti? Intanto, come più volte sottolineato dal ministro
Poletti, il programma Garanzia Giovani da strumento straordinario andrebbe reso
ordinario e strutturale. Perché, nonostante le critiche, i numeri ci dicono che
il Deputato Pd programma ha riscosso un grande interesse con oltre 800mila
giovani registrati e più di 213mila ad aver ricevuto almeno una misura di
avvicinamento al lavoro. Se verrà raggiunto il mezzo milione di giovani
inseriti in percorsi di formazione, tirocinio o assunti con un contratto
possiamo ritenere di aver centrato l'obiettivo di migliorare l'occupabilità dei
ragazzi e offrire le competenze adeguate alle imprese. A mancare all'appello,
stando ai numeri, è ancora l'apprendistato, la formula che per eccellenza
dovrebbe coniugare formazione e lavoro. I continui cambiamenti degli ultimi anni
non hanno agevolato l'utilizzo di questo contratto. Con il Jobs act però è
stato per la prima volta introdotto il concetto di apprendistato formativo da
realizzare con un sistema duale di alternanza scuola-lavoro e sta per partire
la sperimentazione che coinvolgerà i ragazzi degli istituti di formazione
professionale. Tra pochi giorni saranno individuate le 30o agenzie formative
che hanno partecipato al bando chiuso i129 ottobre scorso. Quanti giovani
saranno coinvolti? Puntiamo a coinvolgere 6omila ragazzi in due anni e dal
budget di 240 milioni ci sarà una quota di 6o milioni che verrà destinata alle
imprese che assumono apprendisti o ospitano ragazzi in alternanza. Per il successo
di questo progetto stiamo lavorando a stretto contatto con il Miur, con le
Regioni e con le parti sociali.
Quattro mosse per il lavoro dei giovani
Le riforme del
Jobs act e della «Buona scuola» scommettono su apprendistato e alternanza
da IlSole24Ore –
09 novembre 2015 di F. Barbieri
La fase-2 della Garanzia Giovani, l'apprendistato
duale, l'alternanza scuola-lavoro, i nuovi incentivi: sono alcune delle strade
battute dal Governo per dare "scacco matto" alla disoccupazione e
ridurre il gap che continua a gravare sulle nuove generazioni. I numeri dell’Istat,
mese dopo mese, certificano infatti che la ripresa economica fatica ancora a tradursi
in una secca inversione di rotta soprattutto per loro: a settembre il tasso di senza
lavoro per gli under 25è calato dell'1,3% su base annua (restando oltre il4o%),
ma il segno è stato opposto per quello di inattività (+2%) e quello di
occupazione è sceso dello 0,8%. I numeri assoluti tratteggiano più di 600mila disoccupati
e 4,4 milioni di inattivi, primati negativi sullo scacchiere europeo.
Terapia anti-Neet
La "cura" Garanzia Giovani, finora, ha dato
pochi risultati su quasi 800mila iscritti al programma, poco più di 200rnila hanno
ricevuto una qualche misura (che può essere un'offerta di lavoro, un tirocinio,
ma anche un semplice corso di formazione) e i contratti "certificati"
dal bonus assunzione sono stati appena
15mila. Anche l'esonero contributivo previsto dalla legge di Stabilità ha finora
riguardato poche assunzioni "junior" rispetto al totale: nel periodo da
gennaio ad agosto su circa 800mila
contratti "incentivati" poco meno di 100mila hanno interessato under
25 (i112,3% del totale), mentre il grosso è concentrato nelle fasce dai 30 ai 39 anni (31%) e dai 40
a 49 anni (24,5%). Per il futuro, dunque, i riflettori sembrano essere puntati
sugli strumenti che migliorano
l'occupabilità dei giovani e favoriscono il matching tra domanda e offerta di lavoro. Per la Garanzia Giovani, che
conta su un budget di1,5miliardi, si punta al rilancio all'interno del nuovo sistema
di politiche attive previsto dal Jobs
act. In che modo? «Gli iscritti al programma aumentano al ritmo di oltre 10mila
alla settimana spiega Maurizio Del
Conte, docente di diritto del lavoro all'Università Bocconi e consigliere giuridico del premier Renzi -. Si sta creando una banca
dati dalle grandi potenzialità che sarà utile sia per politiche del lavoro sia per
il matching con le richieste delle imprese». I giovani che si registrano alla Youth
Guarante e devono infatti inserire una
serie di dati dalle informazioni anagrafiche al titolo di studio fino agli
obiettivi professionali. «Si arriverà a
una profilazione dettagliata di chi cerca lavoro sottolinea Del Conte e questo
ci permetterà di studiare iniziative mirate e più efficaci». Di certo, i tempi
cominciano a essere stretti: le risorse vanno impegnate entro fine anno (più di
300milioni non sono stati ancora destinati) e spese entro i1 2018. Le sfide più
importanti, a questo punto, sembrano tre. «Riforma dei servizi per L’impiego
con il maggior coinvolgimento degli enti privati accreditati- dice Massimiliano
Mascherini, direttore di ricerca a Eurofound, l'agenzia che segue i temi del lavoro
per la Ue-, assicurare la qualità delle offerte di lavoro e, infine, far sì che
la Garanzia sia di risultato, con l'ingresso del giovane nel mercato del
lavoro».
Il sistema duale
Per rivitalizzare l'apprendistato junior per i ragazzi
dai 15 ai 25anni- mai decollato, con appena 3mila giovani coinvolti ogni anno
il Jobs act ne ha allargato il raggio d'azione: non solo qualifica e diploma
professionale, ma anche diploma superiore e certificato di specializzazione. Nel
nuovo modello duale (che comprende anche alta formazione e ricerca), per le
aziende sono abbattuti i costi del training
interno- al lavoratore è assegnato uno stipendio pari a1 10% ed esterno (non ci
sono obblighi retributivi). In più, in via sperimentale fino a1 31 dicembre 2016,
ci saranno diversi incentivi, come l'esonero dal "ticket"
licenziamento e dal contributo dello 0,3% per la formazione continua. Tra i tanti
tasselli c'è anche la sperimentazione negli anni 2015/16 e 2016/17 per l'apprendistato duale e dei percorsi
di alternanza scuola-lavoro nel sistema
di istruzione e formazione professionale. Stanziati circa 240milioni, che si tradurranno in parte
in bonus monetari per le imprese (il decreto è in fase di registrazione alla
Corte dei conti). E sul fronte dell'alternanza, il volà no dovrebbe arrivare dall'attuazione della
"Buona scuola" (legge 107) che prevede dal 2016 un'iniezione di 100 milioni. Un "tesoretto"
rispetto al passato, visto che finora questo strumento si è retto su poche decine di milioni l’anno. La riforma
prevede un minimo obbligatorio di 400 ore nel secondo biennio e nell'ultimo
anno di istituti tecnici e professionali, mentre nei licei almeno 200 ore nel triennio. Oggi la durata media dei
progetti è di 96 ore l'anno. Con il nuovo corso gli "stage" si
faranno in azienda, ma anche in enti pubblici, musei, enti sportivi e si
potranno svolgere pure d'estate e
all'estero. Anche in questo caso, però, il tempo stringe. Se in passato
l'alternanza ha coinvolto circa la metÃ
delle scuole e appena il 10% degli studenti,
a regime, come stima il Criet, il Centro di ricerca interuniversitario in
economia del territorio, le scuole dovranno garantire un totale di 150 milioni
di ore di alternanza. Una sfida che coinvolge, da un lato, le scuole, chiamate
a presentare i progetti entro metà novembre, ma pure le imprese: per quelle che
attivano i percorsi di alternanza, è previsto un Registro nazionale alle Camere
di commercio da istituire con decreto interministeriale.