Direzione educativa: i caratteri secondo Joanne Robinson, Canada


Prima DiSAL col proprio Manifesto del 2013, poi il CoDirES con il proprio documento programmatico, hanno avviato un dialogo sulla necessità che la dirigenza scolastica assuma in Italia  i caratteri di una vera leadership educativa.  Il problema è stato oggetto della sessione internazionale del 24° Convegno DiSAL a Roma, dal quale viene ripresa la sintesi dell’intervento di Joanne Robinson, rappresentante dell’Associazione dirigenti O.P.C. dell’Ontario (Canada).

 

Valutare i dirigenti scolastici: l’esperienza internazionale

Nel corso del 24° Convegno nazionale Di.S.A.L. svoltosi a Roma dal 25 al 27 febbraio 2016, quasi un centinaio di dirigenti scolastici di tutta l’Italia si sono incontrati per discutere sul miglioramento della propria professione e sulle prospettive di valutazione dal Ministero in ordine all’operato dei presidi.

L’ultimo giorno di convegno è stato dedicato ad un confronto con ospiti internazionali; particolarmente interessante dal punto di vista istituzionale è stato l’intervento di Joanne Robinson, Director Professional Learning, Education Leadership, Toronto (Canada).

La rappresentante dei dirigenti scolastici canadesi ha illustrato i principi cardine di sistema affinché una leadership educativa possa essere produttiva di risultati per gli apprendimenti degli alunni. Vediamoli assieme.

Secondo la Robinson, la prima domanda a cui occorre rispondere è che cosa significhi leadership efficace. A tal proposito viene richiamata la definizione proposta da Andreas Schleicher (OECD 2015) per il quale leader educativi efficaci sono coloro in grado di:

* prendere decisioni professionali fondate su dati di realtà;

* mettere in pratica i comportamenti di leader educativo di cui i docenti hanno bisogno per aiutare tutti gli studenti ad avere successo a scuola;

* creare un ambiente scolastico collaborativo nel quale gli insegnanti prendono parte alle decisioni della scuola.

La leadership educativa, poi, è caratterizzata dalle seguenti competenze chiave:

* sfidare l’immobilismo;

* costruire fiducia per mezzo di comunicazioni ed aspettative chiare;

* creare un piano condiviso per il successo;

* focalizzare l’attenzione sul gruppo andando oltre la prospettiva individuale;

* avere un’elevata sensibilità per la necessità del cambiamento in vista di  risultati sostenibili nel miglioramento degli apprendimenti;

* impegnarsi per un continuo miglioramento di se stessi e dell’organizzazione;

* costruire relazioni esterne e collaborazioni.

In Ontario, il quadro di riferimento della leadership scolastica si sviluppa secondo le seguenti aree:

* individuazione di traguardi,

* costruzione e sviluppo di rapporti di cooperazione,

* strutturazione  dell’organizzazione in vista dei risultati programmati,

* sviluppo del programma di formazione dei capi di istituto,

* rendicontazione dell’offerta formativa.

Il profilo del leader educativo è caratterizzato  dalle seguenti caratteristiche personali.

 

Un buon leader educativo deve:

DAL PUNTO DI VISTA COGNITIVO

DAL PUNTO DI VISTA SOCIALE

DAL PUNTO DI VISTA PSICOLOGICO

- essere esperto nella soluzione di problemi;

- conoscere la pratica scolastica e didattica che permette di influenzare direttamente gli apprendimenti degli studenti;

- praticare il pensiero sistemico.

- rendersi conto delle emozioni in gioco;

- saper gestire le emozioni;

- agire in modo adeguato dal punto di vista emotivo.

essere ottimista;

essere efficace;

essere resiliente;

agire a favore degli altri.

 

 

Le cinque capacità necessarie per una leadership di qualità sono rappresentate dunque dallo stabilire traguardi, dall’allineare risorse e priorità, dal promuovere la cultura dell’apprendimento collaborativo, dall’usare i dati statistici per il miglioramento, dall’impegnarsi in conversazioni educative coraggiose.

Da ultimo, la Robinson ha individuato le seguenti leve per ottenere efficaci sistemi di miglioramento della leadership:

* proporre un numero limitato di scopi impegnativi;

* mantenere un gruppo di guida ai vertici;

* sostenere principi e aspettative di alto livello;

* effettuare investimenti nel campo della leadership e nella capacità di costruire in riferimento alla committenza;

* utilizzare  banche dati e pratiche scolastiche in funzione strategica per il miglioramento;

* intervenire a livello di sistema in maniera propositiva e non punitiva,

* ridurre gli elementi di sviamento;

* essere trasparenti e determinati nella crescita e nell’affronto delle sfide educative.

 

A cura di Maria Paola Iaquinta

Preside Istituto comprensivo statale “CESARE BATTISTI” – CATANIA

 

 
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