Valutare i dirigenti scolastici: l’esperienza internazionale
Nel corso del 24° Convegno nazionale Di.S.A.L. svoltosi a Roma dal 25 al 27 febbraio 2016, quasi un centinaio di dirigenti scolastici di tutta l’Italia si sono incontrati per discutere sul miglioramento della propria professione e sulle prospettive di valutazione dal Ministero in ordine all’operato dei presidi.
L’ultimo giorno di convegno è stato dedicato ad un confronto con ospiti internazionali; particolarmente interessante dal punto di vista istituzionale è stato l’intervento di Joanne Robinson, Director Professional Learning, Education Leadership, Toronto (Canada).
La rappresentante dei dirigenti scolastici canadesi ha illustrato i principi cardine di sistema affinché una leadership educativa possa essere produttiva di risultati per gli apprendimenti degli alunni. Vediamoli assieme.
Secondo la Robinson, la prima domanda a cui occorre rispondere è che cosa significhi leadership efficace. A tal proposito viene richiamata la definizione proposta da Andreas Schleicher (OECD 2015) per il quale leader educativi efficaci sono coloro in grado di:
* prendere decisioni professionali fondate su dati di realtà;
* mettere in pratica i comportamenti di leader educativo di cui i docenti hanno bisogno per aiutare tutti gli studenti ad avere successo a scuola;
* creare un ambiente scolastico collaborativo nel quale gli insegnanti prendono parte alle decisioni della scuola.
La leadership educativa, poi, è caratterizzata dalle seguenti competenze chiave:
* sfidare l’immobilismo;
* costruire fiducia per mezzo di comunicazioni ed aspettative chiare;
* creare un piano condiviso per il successo;
* focalizzare l’attenzione sul gruppo andando oltre la prospettiva individuale;
* avere un’elevata sensibilità per la necessità del cambiamento in vista di risultati sostenibili nel miglioramento degli apprendimenti;
* impegnarsi per un continuo miglioramento di se stessi e dell’organizzazione;
* costruire relazioni esterne e collaborazioni.
In Ontario, il quadro di riferimento della leadership scolastica si sviluppa secondo le seguenti aree:
* individuazione di traguardi,
* costruzione e sviluppo di rapporti di cooperazione,
* strutturazione dell’organizzazione in vista dei risultati programmati,
* sviluppo del programma di formazione dei capi di istituto,
* rendicontazione dell’offerta formativa.
Il profilo del leader educativo è caratterizzato dalle seguenti caratteristiche personali.
Un buon leader educativo deve: |
DAL PUNTO DI VISTA COGNITIVO |
DAL PUNTO DI VISTA SOCIALE |
DAL PUNTO DI VISTA PSICOLOGICO |
- essere esperto nella soluzione di problemi; - conoscere la pratica scolastica e didattica che permette di influenzare direttamente gli apprendimenti degli studenti; - praticare il pensiero sistemico. |
- rendersi conto delle emozioni in gioco; - saper gestire le emozioni; - agire in modo adeguato dal punto di vista emotivo. |
essere ottimista; essere efficace; essere resiliente; agire a favore degli altri. |
Le cinque capacità necessarie per una leadership di qualità sono rappresentate dunque dallo stabilire traguardi, dall’allineare risorse e priorità, dal promuovere la cultura dell’apprendimento collaborativo, dall’usare i dati statistici per il miglioramento, dall’impegnarsi in conversazioni educative coraggiose.
Da ultimo, la Robinson ha individuato le seguenti leve per ottenere efficaci sistemi di miglioramento della leadership:
* proporre un numero limitato di scopi impegnativi;
* mantenere un gruppo di guida ai vertici;
* sostenere principi e aspettative di alto livello;
* effettuare investimenti nel campo della leadership e nella capacità di costruire in riferimento alla committenza;
* utilizzare banche dati e pratiche scolastiche in funzione strategica per il miglioramento;
* intervenire a livello di sistema in maniera propositiva e non punitiva,
* ridurre gli elementi di sviamento;
* essere trasparenti e determinati nella crescita e nell’affronto delle sfide educative.
A cura di Maria Paola Iaquinta
Preside Istituto comprensivo statale “CESARE BATTISTI” – CATANIA