IL CASO LA CORTE DEI CONTI UE BOCCIA LA GARANZIA GIOVANI
Avvenire
- 05-04-2017
La Corte dei Conti Ue boccia la Garanzia Giovani Assicurare ai giovani che entro quattro mesi dalla loro ultima attività di lavoro o di studio avrebbero avuto un'offerta di lavoro o di tirocinio, è stato un azzardo da parte della Ue, perché ovviamente la promessa non è stata mantenuta. È la Corte dei Conti europea che boccia la «Garanzia giovani», il programma su cui l'Unione ha puntato per alleviare l'enorme fardello della disoccupazione giovanile. In particolare alcuni Paesi, tra cui l'Italia, non hanno saputo mettere in piedi un sistema di classificazione adeguato. Il nostro Paese ha deciso di mettere in piedi un nuovo database, ignorando quelli già esistenti. I giovani devono dunque iscriversi su questa nuova piattaforma, una cosa che, osservano gli esperti, li ha scoraggiati, oltre a creare un «inutile» aggravio burocratico: secondo i dati dello studio, prima della Garanzia Giovani i Neet registrati nei database dei disoccupati erano 925mila, cioè il 38% dei totali, percentuale precipitata al 2% nel 2014 e risalita ad appena il 9% nel 2015.
L'Italia, infine, non ha previsto nessuna forma di incentivo, come invece accaduto in Irlanda, dove è stato fornito un piccolo sussidio.