“Dirigere scuole”
Rivista semestrale di idee e strumenti per la leadership educativa. Uno strumento indispensabile per dirigere la progettazione e organizzazione nelle scuole.
“Un nuovo canone formativo a servizio delle comunità. Service learning e …. oltre” - n. 2 / 2017
Nelle realtà vive della scuola italiana ci si interroga sulle vie migliori per superare quella frattura tra scuola e vita, i cui esiti sono leggibili da tempo da una pluralità di segnali, sistemici o esistenziali. Riconciliare la scuola con la vita non può avvenire se non con mutamenti dei curricoli, delle metodologie, delle forme di vita di una scuola, dei suoi ritmi e spazi per permettere un’esperienza diretta del reale, fondamentale alimento di ogni percorso educativo. Questo movimento verso un “nuovo canone formativo” viene raccontato con riflessioni ed esperienze che tentato di sfuggire al didatticismo, all’attivismo extracurricolare, all’assolutizzazione della cultura ed all’isolamento scolastico. Particolare attenzione è dedicata al Service Learning, che tenta la strada di un umanesimo personalistico e comunitario, con cammini di continua relazione tra il “dentro” dell’aula e il “fuori” del mondo, attraverso esperienze solidali dove lo studente scopre di essere fatto di “legami”.
Questo quaderno diffuso dalla casa Editrice Tecnodid (www.notiziedellascuola.it), è integrato da documenti nella propria versione digitale in www.formazionedisal.eu. La rivista, fin dagli inizi nel 2012, ha un debito culturale e affettivo con il compianto prof. Cesare Scurati, pioniere in Europa delle riflessioni sulla leadership educativa nella direzione delle scuole e vuole sviluppare, nella professione direttiva, la fecondità di visione de "Il Rischio Educativo" di don Luigi Giussani.
SOMMARIO
Il quadro del problema
Etica dell’educazione, solidarietà e modelli educativi - Rocco Buttiglione
Oltre il metodo: il canone formativo - Dario Eugenio Nicoli
Leggere oggi la scuola di domani: urgenze, temi, prospettive - Marcello Tempesta
Corresponsabilità educativa: scuola e famiglia, un bilancio difficile - Giovanni Cominelli
Le tessere del mosaico
Se faccio, capisco. La proposta pedagogica del service learning - Italo Fiorin - Irene Culcasi
L’esercizio della autonomia nel dirigere scuole: creare legami a servizio di un territorio - Angelo Paletta
Community leadership: una direzione educativa per la comunità - Giuseppe Meroni
Famiglia, giovani, territorio. Per accendere un dialogo formativo - Sergio Astori
Esperienze
A scuola di service learning. Dal “fare” al “dire” parlano le buone pratiche - Simone Consegnati
Catania: una scuola a servizio del proprio quartiere - Maria Paola Iaquinta
Sassello: scuole di montagna come servizio alle comunità - Lia Zunino
Organizzare la scuola come comunità di apprendimento - Roberto Pellegatta
Educazione e multiculturalità: la sfida educativa delle scuole cattoliche di Sarajevo - Mons. Pero Suda
Un nuovo contesto formativo dal rapporto col territorio - Davide Brasca
Attualità – Riformulare il percorso scolastico
Superiori a quattro anni: un’opportunità - Angela Nadia Cattaneo - Elide Casati
La scuola media: una terra di mezzo con una propria identità - Giancarlo Cerini
Scuola secondaria di primo grado: da anello debole a opportunità - Giuseppe Santoli
Materiali on-line
Il quaderno di 128 pagine al costo di 12€:
* è reperibile in tutti i seminari e convegni DiSAL;
* può essere ordinato scrivendo a rivistads@disal.it o a ordini@tecnodid.it;
* per spedizioni da 5 copie e oltre, il costo copia è ridotto a 10€, senza spese di spedizione.
Del quaderno anticipiamo la presentazione.
PRESENTAZIONE
Roberto Pellegatta
Da qualche tempo, nelle realtà vive della scuola italiana, ci si interroga sulla via migliore e sugli adeguati fondamenti per superare quella frattura tra scuola e vita che caratterizza gran parte del nostro sistema formativo (scolastico e universitario).
Frattura i cui esiti sono leggibili da tempo da una pluralità di segnali, sistemici (come la dispersione, le debolezze negli indici internazionali o la disoccupazione giovanile) o esistenziali (come la noia, la fragilità di motivazioni allo studio, le difficoltà professionali dei docenti). Qualche isolato intervento di sistema - come ad es. l’obbligo dell’alternanza scuola-lavoro - sembra tentare di rimettere in movimento e di superare questa frattura: ma purtroppo si tratta di pezze buone attaccate ad un abito di tessuto pessimo. Non a caso abbiamo assistito, proprio da parte di molto mondo giovanile, al rifiuto dell’alternanza, rifiuto purtroppo vitalizzato anche dal virus delle distorsioni ideologiche di cui la scuola persiste ad essere l’ultimo bacino di coltivazione, perpetrando così per diverse situazioni la propria natura conservativa e avversa alla modernità.
Di molte cose ha bisogno urgente la scuola italiana, ma soprattutto di “riconciliare la scuola con la vita” (Dario Nicoli) e questo sta già accadendo in alcune esperienze significative laddove torna ad essere protagonista tutta la comunità scolastica, in particolare gli studenti e i docenti.
È questo, sia detto per inciso, mostra il possibile contributo, oggi, di un preside alla scuola del domani: diventare un professionista che sa cogliere il nuovo che nasce ogni giorno, che cerca di valorizzarlo, di favorirne la riflessione, di garantirgli strumenti operativi, di renderlo condivisibile. Riconciliare la scuola con la vita non può avvenire se non con profondi mutamenti dell’insegnamento, dei curricoli, delle metodologie, assieme alle forme di vita di una scuola, ai suoi ritmi, agli orari, agli spazi ed a tutte quelle attività che debbono creare continua osmosi tra “dentro” e “fuori” le mura, specie laddove un alunno fa esperienza diretta e ragionevole del reale, primo e fondamentale alimento di ogni percorso educativo.
Questo movimento verso un “nuovo canone formativo” esige fondamenti, riflessioni ed esperienze che sappiano sfuggire al didatticismo (non al rinnovamento della didattica), al predominio delle metodologie (non al rinnovamento dei metodi), all’attivismo extracurricolare (non all’integrazione tra curricolo e vita sociale), all’assolutizzazione della cultura (non ad una cultura a servizio della vita), all’isolamento scolastico (non alla cura della propria comunità).
A questi tentativi è dedicato questo quaderno, nella speranza di proporre vie e cammini d’uscita dalla crisi, utili alla riflessione. Nella tradizione della nostra rivista - maturata alla luce dei propri “maestri” che più volte abbiamo indicato (don Luigi Giussani, Cesare Scurati) - abbiamo fin dagli inizi scelto di non limitarci ad analisi, pur interessanti andando alla ricerca di voci che nel mondo universitario e in quello scolastico sappiano offrire suggestioni utili a superare la frattura segnalata.
In questo numero abbiamo scelto, magari confusamente vista la complessità del problema, di coinvolgere voci ed esperienze che sappiano lasciarsi interrogare dalla crisi della scuola e dell’educazione, che non ripetano stancamente discorsi copiati dai libri, ripetuti da circolari o da stanchi corsi di formazione, che non si trastullino inconsapevoli con nuove mode o tecniche d’aula.
Molte suggestioni metodologiche sono interessanti, a cominciare dalla didattica per competenze o dall’attenzione ad altre metodologie. Ma tutte queste, come alcune riflessioni del quaderno ci aiutano a capire, alla lunga rigenerano unità con la vita e quindi motivazione ed energia nella fatica dello studio, solo se ritrovano una radice culturalmente significativa, un legame con le attese più vere dei giovani. Una particolare attenzione si è scelto di dare all’esperienza del Service Learning (o apprendimento e servizio), che tenta la strada di un umanesimo personalistico e comunitario, sperimentando cammini di continua relazione tra il dentro dell’aula e il fuori del mondo, tra il dentro della teoria e il fuori della pratica, specie se fatta di esperienze solidali, dove lo studente scopre di essere fatto di “legami”.
Il Service Learning, molto diffuso a livello internazionale, specie negli StatiUniti e nell’America Latina, spinge a considerare l’apprendere in modo sempre più integrato ed esperienziale, indirizzandolo verso la maturazione di una responsabilità sociale, verso un servizio reale alle comunità di appartenenza degli studenti. Infine, tra le questioni attuali che ci … sommergono, si è scelto di riflettere su due problematiche inerenti l’urgenza di una riformulazione del percorso scolastico nazionale: la durata della scuola superiore di secondo grado e la problematicità sempre più seria della scuola superiore di primo grado, la nostra scuola media non da ora individuata come “l’anello debole” del sistema.
Alcuni documenti di approfondimento sono rimandati, con accesso libero, all’edizione online della rivista così che i testi del quaderno (per i quali confermo la nostra gratitudine agli autori) operino come spunto ad una ricerca, di cui nelle nostre scuole abbiamo molto bisogno, anche se la ricerca di spazi di riflessione deve sempre di più combattere contro le molestie burocratiche che invadono il quotidiano formativo.