Reggenze: il ministro le risolve eliminando i posti ?


Ascoltando il video delle risposte del Ministro Bussetti alla Commissione Istruzione al Senato dell’1 agosto 2018 si resta allibiti e viene da domandarsi: “Ma penserà proprio quello che dice ?”.  Aumentare le dimensioni delle istituzioni scolastiche (cioè portare le medie attuali a livelli ancora più alti) è una scelta gravissima per la vivibilità delle comunità scolastiche e per l’esercizio della professione direttiva. Eppure il Ministro Bussetti ha proprio detto in aula: “Se ridimensioneremo le scuole in accordo con le Regioni,  avremo bisogno di meno dirigenti scolastici”. La dichiarazione ha dell’incredibile, specie in bocca a chi ha vissuto le situazioni di periferia e quindi non può non aver visto da vicino le conseguenze di molti dissennati dimensionamenti. Alcuni sindacati da anni, col pretesto dell’equiparazione salariale dei dirigenti scolastici ai dirigenti della PA, hanno sempre taciuto su questi dimensionamenti, che hanno ridotto in pochi anni di un terzo il numero delle scuole statali, creando istituti in alcuni casi di 1.500/2.000 alunni, con comunità scolastiche ingovernabili e riducendo la professione direttiva a pure funzioni managarial/burocratiche.

DiSAL si è sempre opposta alla riduzione del numero delle scuole facendo leva sull’aumento del numero di alunni e resta incredibile che persino il Ministro pensi che il problema assurdo delle reggenze, creatosi come patologia di un istituto voluto dai sindacati ed a causa della latitanza dei concorsi, si risolva diminuendo il numero delle scuole. (rp)  

 

Organico DS e reggenze: la soluzione del ministro Bussetti

Tuttoscuola  -  02 agosto 2018

C’è un modo semplice per ridurre il numero delle reggenze: basta ridurre l’organico dei dirigenti scolastici. Elementare!  Meno posti, meno reggenze per coprirli. Sarebbe questa la conseguenza di una soluzione strutturale che il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, intende adottare d’intesa con le Regioni.

Nel corso dell’audizione della mattina del 1 agosto scorso al Senato di fronte ai componenti delle due commissioni parlamentari istruzione e cultura, il Ministro ha comunicato l’intenzione di concordare con le Regioni una razionalizzazione del dimensionamento delle istituzioni scolastiche che, a suo parere, oggi evidenziano squilibri territoriali.

Fin qui l’informazione di Bussetti che sembra prospettare un riequilibrio più razionale ed equo del dimensionamento che, come si sa, si basa normalmente sul numero degli studenti accolti.

Poi, a braccio, lo stesso Ministro ha commentato l’ipotesi, dichiarando che, in conseguenza della ipotizzata razionalizzazione, il numero delle istituzioni scolastiche (e il numero dei posti di dirigente scolastico) dovrebbe diminuire.

Difficilmente però calerebbe il numero delle sedi scolastiche. Se così fosse, il risultato sarebbe che si ridurrebbero l’organico e la spesa per i dirigenti, ma non diminuirebbe il carico di lavoro medio per i dirigenti scolastici.

 

 

 
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