Dirigenti Scuole Autonome e Libere
Associazione professionale dirigenti scuole statali e paritarie - Ente qualificato dal MIUR alla formazione
Comunicato stampa
Telecamere a scuola: rinuncia alla responsabilità educativa?
Oggi alla Camera va al voto il disegno di legge sulla videosorveglianza nelle scuole materne che, su proposta di Forza Italia e Cinque Stelle, vorrebbe avere lo scopo di prevenire maltrattamenti da parte delle insegnanti e del personale: presentata dal deputato proponente come ‘una battaglia di civiltà ’ vuole introdurre nelle aule meccanismo tecnici di controllo da cui dipenderebbe ‘la serenità delle famiglie’.
Tutti coloro che con passione dirigono scuole non possono che guardare con qualche perplessità la proposta di legge, come già hanno fatto altre associazioni tra cui la FISM, la Federazione che in Italia supporta la maggior parte delle scuole dell’infanzia: si tratta, infatti, di una soluzione non esaustiva a problematiche che si stanno manifestando anche nelle aule scolastiche che richiedono, invece, azioni di prevenzione ed interventi da parte dei soggetti impegnati nel processo educativo all’interno del sistema formativo integrato.
Ogni scuola, ed in particolare la scuola dell’infanzia, ha un compito fortemente educativo e si fonda sul rapporto di fiducia con le famiglie e tra le famiglie e gli insegnanti.
La Costituzione ricorda che l’educazione dei figli è dovere primario dei genitori. Papa Francesco ha di recente ricordato la grave urgenza di ricostruire l’alleanza educativa tra scuola e famiglia in questo compito.
La proposta di legge rischia di porre un dubbio su questo decisivo rapporto fiduciario, già di per sé in grave crisi e del quale ogni comunità scolastica ha essenziale necessità nel cammino formativo. Una soluzione tecnica a problematiche che hanno radici culturali e di carattere morale.
Chi si rende responsabile di comportamenti incompatibili col profilo di educatore va certamente allontanato dalla scuola, una volta accertate le responsabilità in modo inequivocabile, ma è lo strumento proposto che non è certamente risolutivo.
Ricostruire una seria e professionale formazione dei docenti, invece, dare autentica autonomia di governo alle istituzioni scolastiche, individuare architetture d’aula aperte, costituire un serio sistema di valutazione del personale della scuola, operare cioè con la dovuta prevenzione formativa ed organizzativa, sono le azioni necessarie per garantire presenze di buoni educatori a scuola.
Introdurre tout court la video sorveglianza nelle aule potrebbe portare alla fine ad abdicare proprio alla responsabilità educativa, questa sì decisiva, della comunità scolastica.
Milano, 24 ottobre 2018 Ufficio stampa DiSAL