Concorso scuola secondaria, ecco i decreti ministeriali con modifiche al Regolamento e al Bando


Concorso scuola secondaria, ecco i decreti ministeriali con modifiche al Regolamento e al Bando

Il 5 gennaio sono stati pubblicati i decreti di modifica al regolamento e al bando per il Concorso scuola secondaria. Ecco tutte le ultime indicazioni ministeriali alla luce dei cambiamenti previsti dall’ordinamento vigente. Ancora nulla, invece, sulle date di svolgimento delle prove. MODIFICHE AL BANDO

MODIFICHE AL REGOLAMENTO

Le commissioni

Nel decreto di modifica si prevede anche che “i docenti delle istituzioni scolastiche statali che aspirano ad essere nominati componenti delle commissioni giudicatrici dei concorsi di cui al presente decreto per posto comune e di sostegno devono essere docenti confermati in ruolo, con almeno cinque anni di anzianità nel ruolo, titolari degli insegnamenti cui si riferisce il concorso”.

La prova scritta

Nel decreto ministeriale si prevede che la prova scritta, computer-based, distinta per ciascuna classe di concorso e per ciascuna tipologia di posto, si svolgerà nella regione per la quale il candidato ha presentato domanda di partecipazione, nelle sedi individuate dagli Uffici Scolastici Regionali competenti per territorio, e consiste nella somministrazione di 50 quesiti, ripartiti nel modo seguente: per i posti comuni, quaranta quesiti a risposta multipla distinti per ciascuna classe di concorso, volti all’accertamento delle competenze e delle conoscenze del candidato sulle discipline afferenti alla classe di concorso stessa.

I quesiti vertono sui programmi previsti dall’allegato A al decreto del Ministro dell’Istruzione 9 novembre 2021, n. 326; per i posti di sostegno, quaranta quesiti a risposta multipla inerenti alle metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità, finalizzati a valutare le conoscenze dei contenuti e delle procedure volte all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità. I quesiti vertono sui programmi previsti dall’allegato A al decreto del Ministro dell’Istruzione 9 novembre 2021, n. 326; per i posti comuni e di sostegno, cinque quesiti a risposta multipla sulla conoscenza della lingua inglese al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue e cinque quesiti a risposta multipla sulle competenze digitali inerenti l’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali più efficaci per potenziare la qualità dell’apprendimento. Nel caso delle classi di concorso concernenti le lingue e culture straniere, la prova è svolta nella lingua oggetto di insegnamento.

Per quanto riguarda i contenuti delle domande, ciascun quesito sarà composto da una domanda seguita da quattro risposte, delle quali solo una è esatta; l’ordine dei 50 quesiti è somministrato in modalità casuale per ciascun candidato. La prova ha una durata massima di 100 minuti, fermi restando gli eventuali tempi aggiuntivi di cui all’articolo 20 della legge 5 febbraio 1992, n. 104. Non si dà luogo alla previa pubblicazione dei quesiti. La valutazione della prova scritta sarà effettuata sulla base dei quadri di riferimento redatti dalla commissione nazionale.

La prova orale

 I candidati che avranno superato la prova scritta verranno “ammessi a sostenere la prova orale, le cui tracce sono predisposte dalle commissioni giudicatrici e che si svolge secondo le modalità previste all’articolo 7, comma 2, del Decreto ministeriale 9 novembre 2021, n. 326”. La prova orale si svolgerà “nella regione responsabile della procedura concorsuale, nelle sedi individuate dagli Uffici Scolastici Regionali”. Per la valutazione della prova orale la commissione avrà “a disposizione un massimo di 100 punti” e si riterrà “superata dai candidati che conseguono il punteggio minimo di 70 punti su 100”.

Graduatorie di merito

Nel decreto si prevede che “la commissione giudicatrice, a seguito degli esiti della prova scritta, della prova orale e della valutazione dei titoli”, procederà “alla compilazione delle graduatorie di merito regionali distinte per classi di concorso e tipologia di posto. Il punteggio finale è espresso in duecentocinquantesimi. Per le classi di concorso per le quali, in ragione dell’esiguo numero dei posti conferibili, è disposta l’aggregazione interregionale delle procedure, sono approvate graduatorie distinte per ciascuna regione. Ciascuna graduatoria comprende un numero di candidati non superiore ai contingenti assegnati a ciascuna procedura concorsuale”.

Quanti saranno i partecipanti?

 Entro il 31 luglio 2020 – data di scadenza del bando – sono state presentate 430.585mila domande, da distribuire tra le numerose classi di concorso. Ma c’è anche da dire che tante classi di concorso hanno 1 0 2 posti a disposizione.

Il 64% dei candidati è di sesso femminile, il 36% di sesso maschile.

I posti a bando sono 33.000.

Con riferimento all’età delle candidate e dei candidati, il 30,4% ha  un’età fino a 30 anni (131.040), il 39,2% ha tra i 31 e i 40  (168.857), il 24,1% ha un’età fra i 41 e i 50 (103.804), il 6,2% ha  più di 50 anni (26.884).

In particolare, per la secondaria di I grado  si registra un 69% di candidate e un 31% di candidati. Per il II grado, le candidature femminili sono il 63%, quelle maschili il 37%.

Le Regioni per le quali sono state presentate più domande sono la  Lombardia (62.580), il Lazio (52.882) e la Campania (49.213). Il 23,9% delle candidate e dei candidati proviene dal Nord, il 18,4% dal Centro, il 57,6% dal Sud e dalle Isole, lo 0,2% dall’estero.

 Guardando alle singole Regioni, il maggior numero di candidati proviene dalla Campania (79.116, il 18,4%), dalla Sicilia (58.933, il 13,7%), dalla  Puglia (39.819, il 9,2%).

Cosa è cambiato in questi due anni

Alcuni degli aspiranti che hanno presentato domanda potrebbero essere stati assunti in ruolo attraverso altre procedure: precedenti concorsi 2016 o 2018 o dal concorso straordinario 2020.

Altri candidati, che avevano presentato la domanda esclusivamente per “mettersi al sicuro” potrebbero invece determinati alla partecipazione, dato che le procedura straordinaria di abilitazione riservata ai docenti con tre anni di servizio anche nella scuola paritaria o nei centri IeFP non è stata mai avviata.

 

 
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