Fonte: Il corriere della sera, Articolo di Gianna Fregonara del 30 marzo 2023. Il piano del ministro della Scuola. Sul Pnrr: «Abbiamo chiesto una dilazione dei termini per costruire gli asili nido e le scuole dell’infanzia».
Centomila tutor a regime, un budget di oltre un miliardo per lezioni anche pomeridiane di recupero per chi va male a scuola. E la richiesta alla Commissione europea di una proroga di sei mesi per l’obiettivo del Pnrr che riguarda la costruzione di asili e scuole dell’infanzia: sono i progetti per la scuola del ministro Giuseppe Valditara.
Partiamo dai tutor, che cosa faranno esattamente?
«Da settembre debutteranno poco meno di 40 mila tutor per gli studenti degli ultimi tre anni di scuola superiore e circa 10 mila orientatori, uno per ogni scuola. Progressivamente avremo 100 mila tutor, dalla prima media alla quinta superiore. Il loro compito è coordinare i colleghi e assicurare la personalizzazione del curriculum, con particolare attenzione agli studenti in difficoltà e a quelli molto brillanti che si annoiano».
Chi sceglie chi ha bisogno del tutor?
«Prima mi lasci dire che i professori tutor avranno un incremento di retribuzione dai 2.859 euro a 4.675 all’anno in base al numero di studenti di cui si occuperanno. Gli orientatori avranno un’aggiunta di 1,5-2 mila euro».
Per fare che cosa?
«Per esempio: in una classe di trenta si individuano 7-8 studenti che manifestano difficoltà e devono recuperare con approfondimenti e sostegno disciplinare con i loro insegnanti. Il tutor predispone, d’intesa con i colleghi, un percorso personalizzato».
E i colleghi fanno le lezioni di recupero?
« Gli insegnanti delle diverse discipline interverranno per aiutare i ragazzi con particolari fabbisogni. Per pagare queste attività possiamo attingere da diversi capitoli: quelli per la dispersione, 1,5 miliardi; i 600 milioni del Pnrr per la formazione e il recupero delle materie Stem. Avremo particolare attenzione alle studentesse che hanno un gap maggiore rispetto agli studenti in queste discipline. E poi ci sono 300 milioni di fondi per il potenziamento della didattica».
Le lezioni di recupero sono la mattina o il pomeriggio?
«Saranno anche dopo l’orario scolastico. Offriamo così un servizio di recupero per i ragazzi di famiglie che non potrebbero pagare le ripetizioni».
Una specie di dopo scuola. Come vengono pagati i prof?
«Dalle scuole, nella loro autonomia: attingeranno ai fondi di cui parlavo prima. Se aprono il pomeriggio, pagheremo anche il personale Ata».
Le ore di recupero pomeridiane sono obbligatorie?
«Sono percorsi personalizzati per recuperare i gap o valorizzare i talenti: ognuno deciderà . Troverei curioso che uno studente preferisse non partecipare».
Che cosa fanno gli studenti bravi, per i quali il tutor individua programmi speciali?
«Acquisiscono competenze che potranno essere utili all’università o nel lavoro».
Non servono per accorciare il percorso scolastico?
«No, direi proprio di no».
Per i tutor ha previsto 20 ore di formazione, non è un po’ poco?
«E’ una sperimentazione, sono previste ulteriori attività di aggiornamento: partiamo così e poi lo vorrei mettere nel contratto. I docenti seguiranno lezioni di psicologia e pedagogia, con esame finale».
Chi farà l’esame ai tutor?
«Sto definendo i dettagli».
Si è parlato di introdurre lo psicologo a scuola.
«Ne stiamo discutendo».
A settembre si rischia di nuovo di non avere insegnanti sufficienti per tutte le cattedre. Arriverà una sanatoria?
«No. In estate si farà il concorso per i precari con tre anni di anzianità o che hanno già 24 crediti Cfu, come previsto dal Pnrr: sono 25 mila posti circa».
Non finirà per settembre.
«Sto lavorando con i sindacati ad un piano straordinario di reclutamento extra Pnrr».
Senza concorso?
«Non mi sembra corretto anticipare soluzioni ancora nn discusse. Investiremo soprattutto sul sostegno».
Tra i ritardi nel Pnrr ci sono i nuovi nidi e scuole dell’infanzia, 2,5 miliardi di euro. A giugno dovrebbero essere aggiudicati i lavori.
«Abbiamo chiesto alla Commissione una dilazione di sei mesi, come ci chiedono gli enti locali: scontiamo ritardi rilevanti perché il governo precedente non aveva predisposto procedure semplificate, che ora abbiamo attivato. Si aggiunga il problema inatteso dei rincari delle materie prime».
Al Carducci di Milano gli studenti puniti con i lavori socialmente utili hanno protestato. Sono le sanzioni che lei aveva proposto?
«Non entro nelle scelte che attengono all’autonomia delle scuole».