Fonte: Il sussidiario.net. Articolo del 16.05.2023 di Maria Grazia Fornaroli. Edifici inadeguati, burocrazia, docenti poco preparati: la scuola italiana è piena di problemi. I fronti caldi che chiedono un intervento immediato.
Il momento non è dei più semplici. Da un lato le scuole, soprattutto le statali, per la verità, sono oggetto di significativi finanziamenti tramite il Pnrr, che dovrebbero essere forieri di grandi miglioramenti, dall’altra continua la battaglia mediatica che accusa la scuola di non essere all’altezza del compito che la società le riconosce, tanto più quando è travolta da accuse davvero gravi, corruzione e malgoverno, tanto più pesanti se pensiamo che proprio a scuola giovani e adulti dovrebbero imparare e coltivare il bene comune.
Eppure tra le pagine del Sussidiario la rubrica dedicata alla scuola è spesso ricchissima di testimonianze di bene, di docenti appassionati, di progetti innovativi, di modelli di convivenza efficaci. Proviamo allora a riflettere in maniera sistematica, enunciando gli elementi di maggior criticità e le prospettive.
I problemi strutturali
Parto dagli aspetti strutturali, dalla sicurezza degli edifici; da tempo si afferma che la responsabilità non può ricadere esclusivamente sul dirigente scolastico, a meno di palesi omissioni. L’auspicio è che finalmente la norma sia modificata e che gli enti proprietari si impegnino a un rinnovamento significativo di strutture davvero obsolete: che senso avrebbe, secondo le linee del Pnrr, ripensare l’arredo (si vedano i meravigliosi progetti presentati nella settimana del Design a Milano) se la maggior parte degli edifici scolastici, soprattutto nelle scuole superiori, affidati alle province, conserva l’aspetto e purtroppo la struttura di vecchie caserme? Non saranno certo i banchi mobili e qualche arredo più colorato a mutarne l’estetica e soprattutto la funzionalità e la sicurezza.