Digitalizzazione e ruolo del dirigente scolastico
Come ormai è noto con il nuovo anno 2024 anche le autonomie scolastiche sono tenute ad applicare la nuova normativa in merito alla digitalizzazione integrale dei contatti prevista dal nuovo Codice degli Appalti. E l’esito, ben prevedibile, è stato l’inizio, nelle scuole, della paralisi di alcune fondamentali attività gestionali da parte delle istituzioni scolastiche statali. Cosa preveda la norma?
Dal 1° gennaio 2024 è necessario che tutti gli appalti e le concessioni passino attraverso la garanzia di una piattaforma digitale. Più nel dettaglio: per gli acquisiti oltre la soglia di rilevanza comunitaria le Amministrazioni pubbliche devono essere stazioni appaltanti qualificate; mentre per quanto concerne le concessioni di servizi è richiesta addirittura una qualificazione di secondo livello, indipendentemente dal valore della concessione. Lo scopo, lodevole, di migliorare l’efficienza e la trasparenza di un gran numero di procedure negoziali che la norma vuole salvaguardare si scontra, però, con il fatto che nessuna istituzione scolastica statale è di per sé una stazione appaltante di secondo livello (in questo momento non lo è neanche di primo) né si è mai appoggiata finora su una piattaforma che la renda tale.
Le scuole statali oggi, di fatto, non possono iniziare procedure di appalto sopra soglia comunitaria; tuttavia, anche gli acquisti sottosoglia sono diventati un problema. L’obbligo di acquisto solo mediante piattaforme digitali certificate (PDC), crea rilevanti problemi per tutti quegli acquisti per piccole somme, oppure per quegli acquisti per i quali gli operatori economici interessati sono, in genere, solo quelli locali. La difficoltà nasce dal fatto che, se gli operatori economici non vogliono iscriversi ad alcuna piattaforma, le autonomie scolastiche non ha nessun modo per affidare un servizio o una fornitura.
Anche sul versante concessioni le cose non vanno meglio, poiché le Scuole non hanno i requisiti necessari per potere essere stazioni appaltanti di secondo livello. Si deve però rilevare che, fino al 30 settembre 2024, le Scuole potranno assumere un CIG per appalti inferiori ad euro 5.000 direttamente dalla piattaforma dei contratti pubblici (PCP) tenuta presso il sito di ANAC; sostanzialmente quindi, fino al 30 settembre 2024, per gli acquisiti inferiori ad euro 5.000, non vi è l’obbligo di utilizzo delle PDC.
È sensato che il Dirigente Scolastico con il Direttore dei Servizi Generali Amministrativi in primis si sobbarchi l’impresa di un acquisto su MEPA impiegando energia e pazienza per il tempo della connessione e sperando nella fortuna dir trovare il momento in cui la piattaforma possa reggere i numerosi accessi, senza contare che a volte l’impresa raddoppia nell’entrare sulla piattaforma di ANAC per ottenere un semplice CIG?
Qual è il lavoro del dirigente scolastico? Gestire una ‘stazione appaltante di secondo livello’ o guidare una comunità di persone per realizzare il compito essenziale dell’educazione e della formazione di studentesse e studenti?
L’applicazione delle nuove norme richiederebbe, inoltre, personale amministrativo adeguatamente preparato: se si lascia sempre la formazione del personale di segreteria come ultimo aspetto del problema, come si può pretendere di percorrere una via di innovazione delle procedure?
La standardizzare dei servizi e delle procedure sono chiamati a diventare strumenti procedurali a servizio dell’esercizio delle competenze proprie del dirigente scolastico e non iter formali che, assorbendone energie e tempi di lavoro, lo distolgano dal tempo da dedicare non solo alle fondamentali funzioni organizzative ed amministrative previste dal D. Lvo 165/2001, ma anche, e soprattutto, a quelle di «assicurare la qualità dei processi formativi e la collaborazione delle risorse culturali, professionali, sociali ed economiche del territorio, per l'esercizio della libertà di insegnamento, intesa anche come libertà di ricerca e innovazione metodologica e didattica, per l'esercizio della libertà di scelta educativa delle famiglie e per l'attuazione del diritto all'apprendimento da parte degli alunni».
È necessario da parte del Governo e/o del Ministero dell’Istruzione e del Merito un intervento urgente volto a semplificare le procedure legate alla digitalizzazione, fornire formazione tempestiva agli operatori delle scuole (il cui numero specie nei comprensivi deve essere aumentato) e rendere più funzionale l’utilizzo delle piattaforme MEPA e ANAC anche prevedendo un help desk agile per supportare il lavoro delle segreterie.
Milano, 23 gennaio 2024 Direzione nazionale DiSAL