Fonte: Orizzonte scuola. Articolo del 27.06.2024 di Simone Lo Presti.
Dopo le numerose difficoltà nel trovare un accordo con i sindacati (l’ultima riunione aveva visto l’abbandono del tavolo delle trattative da parte di 5 sindacati su 6), il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha adottato i decreti che stabiliscono i nuovi criteri per la definizione delle fasce di complessità .
Oltre che sul metodo del confronto, i sindacati avevano finora ampiamente criticato le proposte del Ministero perché avrebbero condotto a una contrazione significativa delle scuole inserite in fascia A (ai cui dirigenti spetta una retribuzione di posizione parte variabile pari a €21.600) a favore di un ampliamento della fascia B e, soprattutto, C (ai cui dirigenti spetta una retribuzione di posizione parte variabile pari a, rispettivamente, €17.600 e €13.600).
In particolare, le precedenti proposte avrebbero condotto ad una diminuzione al 16% delle scuole in fascia A e ad un aumento al 19,5% delle scuole in fascia C, oltre che un taglio fino a 12 milioni di euro.
La nuova riformulazione dei criteri, adottata con i decreti dipartimentali n. 1621 e 23 del 25 Giugno 2024, mantiene invariate le percentuali delle scuole nelle tre fasce di complessità , producendo comunque un risparmio di spesa pari a 8 milioni di euro circa in virtù del risultato del dimensionamento scolastico. Esprime soddisfazione il Ministro Valditara.
I nuovi criteri individuati dai decreti dipartimentali si applicheranno agli anni scolastici 2024/2025 e 2025/2026. L’Amministrazione si riserva di valutarne un’eventuale revisione al termine dell’anno scolastico 2025/2026.
Decreto n. 23/2024 di individuazione dei range di punteggio per le fasce di complessitÃ
Allegato A con elenco delle scuole divise per fasce di complessitÃ