Fonte: Dirigenti news CISL Scuola. Articolo del 21.11.2024.
Si è svolto ieri al Ministero l’incontro di informazione e di apertura del confronto sul nuovo sistema di valutazione dei dirigenti scolastici, confronto per la cui prosecuzione è già stata fissata la data del 25 novembre. L’urgenza di definire modalità di valutazione professionale dei dirigenti deriva dalla posizione assunta da Funzione pubblica, che non consentirebbe più l’erogazione della retribuzione di risultato in assenza di un sistema di valutazione.
Il quadro normativo di riferimento ha subito variazioni con le modifiche introdotte all’art. 25 del Dlgs 165/2001, che hanno eliminato il riferimento ai nuclei di valutazione. L’apprezzamento dell’operato professionale dei dirigenti scolastici dovrà dunque avvenire “in ordine ai risultati, che sono valutati tenuto conto della specificità delle funzioni e sulla base degli strumenti e dei dati a disposizione del sistema informativo del Ministero dell'istruzione e del merito nonché del Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici, adottato con decreto del Ministro dell'istruzione e del merito, che stabilisce gli indirizzi per la definizione degli obiettivi strategici volti ad assicurare il buon andamento dell'azione dirigenziale e individua i soggetti che intervengono nella procedura di valutazione, in coerenza con la direttiva generale del Ministro dell'istruzione e del merito”.
Durante l’incontro l’Amministrazione ha illustrato gli aspetti salienti della proposta relativa al nuovo sistema di valutazione, che prevede tre fasce di risultato e una di mancato raggiungimento degli obiettivi. I punteggi, (max 100 punti), derivano da evidenze riportate in una specifica piattaforma nella quale confluiscono dati del sistema informativo. Però la valutazione in base al conseguimento degli obiettivi consente di ottenere al massimo 80 punti, mentre altri 20 punti sono comunque rimessi all’apprezzamento del direttore regionale, sulla base di una rubrica riferita a quattro criteri orientati a “fotografare” il comportamento professionale ed organizzativo del dirigente scolastico.
È previsto un Organismo di garanzia composto da uno dei due Direttori di dipartimento e da due direttori generali USR, assicurando annualmente la rotazione dei componenti. Nella proposta presentata dall’Amministrazione sono altresì indicate le procedure di eventuale conciliazione, la tempistica da adottare già da quest’anno scolastico e le modalità di valutazione per i dirigenti scolastici in particolari posizioni di stato.
Al termine della riunione è stata anche consegnata la bozza degli obiettivi e degli indicatori proposti.
Certamente il confronto è solo nelle sue fasi iniziali, ma la CISL Scuola ha comunque sottolineato che la valutazione, per quanto monocratica e rimessa direttamente al superiore gerarchico, non può avere tratti di discrezionalità, ma deve basarsi esclusivamente su dati ed evidenze. Nel sistema presentato ai sindacati non è invero garantita alcuna forma di terzietà né di collegialità.
La CISL Scuola ha inoltre proposto che i 20 punti attribuiti all’apprezzamento del direttore regionale siano aggiuntivi rispetto alla soglia massima di 100 punti, che deve essere comunque ottenibile di per sé dal dirigente valutato, in base ad evidenze. La funzione dei venti punti attribuiti alla decisione del direttore regionale sarebbe allora quella di un intervento compensativo, nel caso alcuni obiettivi o target non possano essere raggiunti per cause non imputabili al dirigente scolastico, oppure di integrazione di punteggio qualora vi siano particolari meriti o capacità non adeguatamente evidenziati dal sistema delle evidenze fondate su dati misurabili.
Nella definizione degli obiettivi da raggiungere, inoltre, occorre limitare al massimo le differenziazioni regionali, poiché il Fun è comunque gestito non più con i CIR, ma a livello nazionale. Gli obiettivi devono fare riferimento alle specifiche funzioni dirigenziali, non cogliendo solo aspetti amministrativi, ma avendo a riferimento l’autonomia scolastica e il sistema nella sua complessità. Occorre inoltre che gli obiettivi siano conseguibili senza che siano coinvolte specifiche autonomie e competenze degli organi collegiali o del dsga: non è infatti possibile che il punteggio per la valutazione del dirigente scolastico possa essere condizionato dalle priorità operative del DSGA (quando effettivamente presente nell’organico dell’istituto) o dalle decisioni che il collegio o il consiglio di istituto assumono nella loro autonomia.
La CISL Scuola ha infine chiesto che l’Organismo di garanzia preveda la presenza della componente professionale giudicata, dunque di un dirigente scolastico.