Avvenire - 26 ottobre 2006
Meno burocrazia e maggior spazio all'azione educativa.
È la linea guida del convegno nazionale sulla dirigenza scolastica che si apre questo pomeriggio a Chianciano Terme.
da Milano Enrico Lenzi
Un appuntamento di tre giorni promosso da tre associazioni professionali di area cattolica: Disal (dirigenti scuole autonome e libere), Aimc (maestri) e Uciim (docenti delle medie e superiori), in collaborazione con l'Ufficio nazionale Cei per l'educazione, la scuola e l'università . «Un'azione comune significativa - commenta Roberto Pellegatta, presidente nazionale di Disal - rivolto ai dirigenti d'istituto e a quanti nella scuola svolgono compiti di direzione». E la risposta non è mancata: oltre 200 iscrizioni.
«Un'adesione che dimostra anche la forte richiesta che proviene dai capi d'istituto circa il proprio profilo professionale» aggiunge Pellegatta. Del resto su direttori e presidi si è riversata una mole enorme di adempimenti burocratici, che «occupa quasi il 70% del nostro lavoro e tempo», il tutto «a scapito del nostro impegno educativo, che dovrebbe essere quello di creare un clima da comunità capace di educare». Insomma meno burocrate e più impegnato a fare da leader e guida di un gruppo d'educatori. «Invece la burocrazia ci soffoca - prosegue Pellegatta -. Vuole un esempio concreto? Per poter nominare 13 supplenti nell'istituto che dirigo ho dovuto inviare, secondo le disposizioni vigenti, ben 2120 telegrammi prima di completare le nomine».
Temi che saranno al centro anche dell'incontro che domani pomeriggio i convegnisti avranno con il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni. «Sarà l'occasione per saggiare in concreto le sue dichiarazioni in favore dell'autonomia scolastica, con cui si dovrebbe riformare la scuola» sottolinea il presidente della Disal, che, da parte sua, indica come obiettivi per una vera autonomia «la gestione diretta dei fondi destinati alla scuola» e «il reclutamento diretto dei docenti». Su quest'ultimo aspetto il dibattito politico e culturale appare ancora in alto mare, ma «sulla destinazione dei fondi direttamente alle scuole, si potrebbe procedere con maggior celerità » auspica il presidente Disal, Pellegatta.
Insomma, molta carne al fuoco su cui discutere, anche se «rimane centrale il recupero del ruolo educativo del dirigente scolastico. Un ripensamento sulla nostra professionalità e sulla capacità di essere i creatori di un ambiente educativo, capace di coinvolgere i nostri studenti». E quanto sia importante avere un ambiente coinvolgente lo dimostra una ricerca che evidenzia come il 50% degli studenti ha migliori risultati se intorno a loro trovano docenti e ambiente sereno e motivato. Un recupero «del coordinamento dei docenti, di rapporti con famiglie e studenti, di promozione di un ambiente formativo di studio e ricerca» come obiettivi prioritari. Un punto di partenza, per portare innovazione nel loro ruolo.