Comunicato: A proposito di elezioni RSU, sindacato presidi e diritto di assemblea


L’altro giorno l’ANP, il più grosso sindacato nazionale di dirigenti scolastici statali (che da alcuni mesi si è allargato ad accogliere anche i docenti che ricoprono nella scuola figure di sistema o – come detto nei comunicati - di “alta professionalità”) ha elevato una forte protesta presso il Governo, il Miur, la Funzione Pubblica e l’Aran contro il Telefax Miur del 22 ottobre scorso che (v. testo in pagina Normativa) dichiara impossibile, allo stato attuale della normativa, che un sindacato non rappresentato nel comparto scuola svolga assemblee sindacali. L’accusa al Miur e all'ARAN è di ledere “l’esercizio di un sacrosanto diritto costituzionale - il diritto di assemblea sindacale - facendosi in tal modo strumento del monopolio sindacale”. ANP accusa inoltre l’ARAN di tradire, con la propria presa di posizione, “il proprio ruolo di controparte datoriale” e dichiara di voler lottare per salvaguardare la “libertà di associazione, di riunione e di opinione".
Fin qui la notizia. A noi, dirigenti scolastici di Di.S.A.L., resta un dubbio: al di là della forte polemica (che condividiamo totalmente) contro lo strapotere sindacale, contro la degenerazione e confusione che le RSU hanno portato nelle scuole ed a favore di una autentica libertà associativa nella scuola, è proprio corretto che un sindacato di dirigenti scolastici organizzi (o collabori ad organizzare – la sostanza non cambia) le rappresentanze sindacali interne di docenti e ATA nelle scuole, cioè quelli che i sindacati hanno voluto, con le RSU, come controparte dei dirigenti ?
A monte inoltre, e più in generale, ci rimane una domanda che, al di là delle legittime vicende interne di A.N,P., riguarda la natura stessa della nostra professione. Come mai un sindacato che per anni ha battagliato per condurre la dirigenza scolastica nel più ampio ambito della dirigenza amministrativa (perseguendo in tal modo la separazione dal suo radicamento nella carriera docente), ha negli ultimi due anni sottoscritto intese che mirano ad associare nel sindacato anche i docenti ? Se questa scelta costituisse il ritorno alla convinzione che non si può dare una vera direzione educativa ed organizzativa della scuola a prescindere da una effettiva esperienza di insegnamento, la cosa non ci farebbe che piacere, visto che Di.S.A.L. è nata nel 2001 proprio per sostenere (all’epoca degli slogan del “preside manager”) questo radicamento della direzione di scuole nel grande compito culturale e formativo che le costituisce.
 
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