DiSAL Piemonte: la nascita del gruppo regionale


Sabato 15 febbraio 2008 presso la Scuola Media Perotti di Torino, ospiti del socio Bruno Sguardi, si è svolto l’incontro regionale DiSAL Piemonte anche per la costituzione della sezione regionale. Ringraziamo appunto il dirigente ospitante che ci ha fatto avere un breve ma ricco resoconto.

 

Il presidente Roberto Pellegatta ha introdotto il lavoro presentando la storia, le finalità e i servizi della associazione. Ha fatto poi una carrellata sulla situazione della scuola nelle vicende politiche e istituzionali recenti.

Dalle prime informazioni che provengono dalle segreterie dei principali partiti, pare che nei dieci punti qualificanti il programma dei due più noti leader politici, non siano contemplati temi riguardanti la scuola. Questo è un segno grave ma rispecchia purtroppo l'atteggiamento della società di oggi, pronta a considerare "l'emergenza educativa" solo nei momenti in cui è utile scaricare sulla scuola le cento problematiche che ne costituiscono di volta in volta l'aspetto più eclatante e sintomatico: dal bullismo all'educazione alimentare. Se non si punta ad un serio affronto della emergenza educativa che è insieme  debolezza della famiglia, dei ragazzi, degli educatori e della scuola, non si aiuta neppure lo sviluppo sociale. Senza affrontare in alcun modo i due grandi macigni che ostacolano il rinnovamento della scuola (la struttura centralistico burocratica e l'impostazione sindacalizzata del lavoro nella scuola) difficilmente si favorirà questa ripresa.

DiSAL come associazione professionale nasce e si propone come una compagnia al lavoro, come  solidarietà professionale fra chi dirige, non ponendo barriere fra i diversi livelli di scuola  o fra la natura statale o paritaria dell'istituzione scolastica, risultando fra l'altro la seconda associazione nazionale di questo settore per numero di iscritti.  

L’impegno di DiSAL, a partire da una questione tutta culturale, si specifica poi fino al dettaglio tecnico organizzativo: quale organizzazione scolastica meglio risponde alle esigenza delle famiglie e dei ragazzi?

Procedendo per accenni ci pare che l'esperienza maturata ci porti a considerare il primo pilastro, quello dell'autonomia scolastica, e a lamentare che l'iniziale processo in tal senso in pratica si è bloccato. Autonomia come finanze assegnate direttamente alle scuole, come possibilità di reclutamento diretto,  come personalità giuridica legata al territorio dove la scuola è inserita. In una prospettiva di  robusta autonomia risultano meglio delineate le aspettative sulla qualità: da un regime di paragone e di sana competizione, ogni scuola ha solo da guadagnare (corollario: a questo scopo la piena attuazione della legge sulla parità risulta interesse generale). Così come non ne possono non discendere due sviluppi necessari: 1 basta docenti-impiegati! Occorrono professionisti con differenze di merito e prospettive di carriera. 2 procedimenti valutativi seri su ogni aspetto, sul lavoro dei dirigenti ma anche su quello del Collegio docenti e sugli ATA. Ciascuno deve rispondere di ciò che realmente dipende da lui.

Dal punto di vista dei contenuti dell'insegnamento bisogna tener presente il grande passaggio che si sta cercando di operare: da una scuola come trasmissione di conoscenze ad una scuola delle competenze. La tematica delle competenze che proviene dal mondo produttivo è stata particolarmente sviluppata nel campo linguistico dove si è ormai pervenuti alla definizione di competenze ben delineate, misurabili e verificabili. Anche qui naturalmente i rischi sono notevoli: quelli della riduzione di una esigenza di fondo, (apprendimento come maturazione di esperienza) a processi addestrativi che mettano in grado di svolgere compiti assegnati. Competenza deve invece contraddistinguere la capacità di dirigere l'acquisizione delle conoscenze verso delle finalità:  cogliere il rapporto fra le cose, acquisire esperienze di rapporto con il reale e i suoi significati.

In questo senso la scuola deve recuperare a tutti i livelli un rapporto con il mondo adulto anche nel suo aspetto di mondo del lavoro: non per un'idea di apprendistato o di addestramento al posto futuro ma per il valore educativo da subito.

Al termine dell’incontro si è concordato attività di formazione sul tema delle competenze e si è eletto presidente Regionale DiSAL per il Piemonte il socio Ezio Delfino di Cuneo, mentre responsabile per la scuola paritaria il socio Aldo Rizza di Torino.

Il tutto è terminato con un amichevole pranzo di scambio e confronto sulle esperienze professionali.

 

 
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