Petizione nazionale per la revisione delle norme sui debiti


Petizione nazionale debiti

DiSAL propone a tutti i colleghi delle scuole secondarie di II grado statali e paritarie una petizione nazionale da sottoscrivere e inviare al Ministero per la revisione completa delle norme vigenti sui debiti scolastici ed i corsi di recupero.

Fin dall'inizio l'associazione ha inviato proposte (http://www.disal.it/Objects/Pagina.asp?ID=7173) e, dopo l'emenazione, riflessioni molto critiche in materia (http://www.disal.it/Objects/Pagina.asp?ID=7468; http://www.disal.it/Objects/Pagina.asp?ID=7679; http://www.disal.it/Objects/Pagina.asp?ID=8349). Ma purtroppo la gran parte sono rimaste inascoltate, provocando molti disagi che diverranno acuti soprattutto alla ripresa del prossimo anno scolastico.

Una revisione seria si impone ! Ma i presidi di DiSAL non accettano che sia ribaltata la procedura in atto per i prossimi scrutini di giugno, a 20 giorni ormai dal loro inizio.  Infatti, dopo il lavoro impegnativo di programmazione delle attività previste dalle norme emanate dal Ministro Fiororni, sono in atto pressioni derivanti da interessi che nulla hanno a che fare con i bisogni reali degli studenti e delle famiglie o con la serietà del lavoro svolto.

Le norme vanno assolutamente riviste, ma senza giocare con la conclusione serena di questo anno scolastico.

Sottoscrivi il testo della petizione allegato, invialo al Ministero al fax n.  06-5849.2087 e danne, per favore, segnalazione alla mail notizie@disal.it.

 

 

 

 

 

 Dirigenti Scuole Autonome e Libere

 Associazione professionale dirigenti scuole statali e paritarie  - Ente qualificato dal Miur alla formazione

   

All’on. Ministro all’Istruzione

Al Capo Dipartimento Istruzione

Al Direttore Generale per gli Ordinamenti

 

12 maggio 2008

 

Gent.mmi,

                 aderisco, quale dirigente scolastico, alla seguente petizione nazionale, promossa dall’associazione Di.S.A.L. per la abolizione del DM 80/07 e dell’OM 92/07 e la loro sostituzione, a partire dal prossimo anno scolastico, con norme più adeguate alla giusta finalità dalla quale quelle erano nate, più rispondenti ai bisogni degli studenti ed alle necessità organizzative delle scuole. Il tentativo di seria applicazione che tutte le scuole superiori hanno fatto, oltre a recenti sondaggi,  hanno dimostrato come l’attuale normativa sul recupero di debiti scolastici fosse difficilmente applicabile, in alcuni aspetti dannosa allo stesso buon funzionamento delle scuole, inadeguata al bisogno – questo sì reale – di affrontare seriamente le difficoltà di apprendimento degli studenti, senza disattendere  l’indispensabile valorizzazione degli studenti dotati o eccellenti.  In particolare va considerato che:

           l’iter burocratico macchinoso e astratto disattende l’autonomia delle scuole, non ha favorito il rinnovamento didattico verso una più decisa personalizzazione dell’insegnamento, ed ha mortificato in molti casi modalità di intervento consolidate negli anni che hanno spesso assicurato buoni risultati;

           la scadenza del 31 agosto – e, ancor più, quella della prima settimana di settembre – come termine per le verifiche finali è inconciliabile con i calendari regionali che, in questi ultimi anni, hanno gradualmente anticipato l’inizio delle lezioni;

           si pongono gravi problemi di gestione dell’organico di fatto, di formazione delle classi (fino a 32 alunni), di rinvio delle nomine annuali, compromettendo il regolare avvio dell’anno scolastico;

           molti alunni corrono seriamente il rischio di essere valutati a settembre da docenti che non li hanno valutati nel corso dell’anno scolastico, innescando contenziosi sicuramente perdenti da parte dell’Amministrazione;

           manca certezza sui finanziamenti promessi e sparsi in almeno sei voci diverse. Risulta inoltre certa la non ripetibilità degli stessi per il prossimo anno.

                Consapevoli che il problema delle difficoltà di apprendimento, della disaffezione allo studio e della valorizzazione della capacità necessità di ben altre e più complessive soluzioni, per collaborare ad una utile revisione delle norme, coniugando principi di serietà formativa, di autonomia, responsabilità e personalizzazione dei percorsi, chiediamo che:

1.          nell’ambito di indicazioni molto essenziali, la responsabilità progettuale venga affidata alla piena autonomia delle scuole, per favorire libertà organizzativa, flessibilità e percorsi attenti alle diversità;

2.         si investa sull’emergenza educativa, con finanziamenti adeguati, assegnati direttamente a tutte le istituzioni scolastiche del sistema pubblico, senza vincoli o modelli forzati, con parametri chiari procapite,;

3.         si definisca un limite biennale, al termine del quale la norma preveda, nel quadro delle insufficienze, la non promozione dello studente che trascina la stessa disciplina non recuperata, sempre con l’obbligo di adeguati interventi di sostegno da parte della scuola;

4.         rimanga l’attuale disposizione di non ammissione all’esame di Stato per gli studenti che non raggiungano la complessiva sufficienza in sede di scrutinio finale della quinta classe.

                Distinti saluti.

 

                                                                  Firma                                   Città

 

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